Lemmi, refusi e consigli al Grande dizionario dell'Uso
Moderatore: Cruscanti
Piccolo refuso che rende incomprensibile la frase: l'esempio del DISC è fecondazione e.francescofree ha scritto:Pertanto il Sabatini Coletti ne dà giusta l'accezione, ma poi cade nell'errore di mettere come esempio fecondazione a., generando la confusione che in un siddetto tipo di fecondazione il donatore sia di una specie diversa, cosa che non è possibile.
O semplicemente si potrebbe esplicitare i due significati diversi dando a entrambi dignità di accezione (o sottoaccezione), e a ciascuno il proprio esempio. Schematicamente,francescofree ha scritto:A questo punto credo che il GRADIT debba correggerne il significato nella parte generale, cambiando l'aggettivo "diverso" con "di diversa specie", e magari correlandolo con l'esempio di trapianto e., ovvero senza che questo diventi una polirematica, dato che tale accezione gli calza a pennello (contrariamente a quanto capita a fecondazione a., che pertanto resti pure come polirematica e col significato già ben espresso).
1 da organismo diverso; a) di diversa specie, trapianto e.; b) est., per la fecondazione, di provenienza diversa dalla normale, esterno alla coppia: fecondazione e.
Ma questi sono dettagli; l'importante è che si capisca qual è il significato originale e che c'è un'accezione specifica estensiva.
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Chiedo venia per il refuso, stavolta tutto mio: sì, Federico, volevo scrivere e. ("fecondazione eteròloga") e non a.; ma credo che Lei abbia capito bene lo stesso. La sua proposta di accezioni relativa è mirabile; capisco però anche l'importanza di essere "snelli" in un dizionario non specialistico.
Ultima cosa: il termine viarialuce si trova (anche) nel dizionario di La Repubblica, e ne mette dimmer come sinonimo (pertanto lemmatizzato anch'esso).
Ultima cosa: il termine viarialuce si trova (anche) nel dizionario di La Repubblica, e ne mette dimmer come sinonimo (pertanto lemmatizzato anch'esso).
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Sì, Infarinato: ne sono sicuro; l'ho compulsato ieri sera. Il dizionario di La Repubblica cui mi riferisco è quello che consta di 4 tomi (color rosso e bianco), venduto qualche anno fa (mi pare il 2005) come prosieguo dell'Enciclopedia relativa, pertanto numerato dai voll. 21, 22, 23 e 24. In esso sono contenuti alcuni termini e accezioni che nel GRADIT anche ottavo volume non ho trovato: es. pop up in senso informatico, pianurizzazione e ... varialuce (con tanto di sinonimo dimmer
)
P.S. Vi è citato T. De Mauro come consulente.

P.S. Vi è citato T. De Mauro come consulente.
È sicuro?francescofree ha scritto: Ora, -si badi bene alla sottile differenza!- quando un trapianto si effettua da un individuo ad un altro della stessa specie, si parla propriamente di trapianto autòlogo (io do un pezzo del mio fegato a te); mentre col lemma eteròlogo si designa che ad essere diversa deve essere la specie dei soggetti coinvolti (donatore e ricevente):

Trapianto autologo dovrebbe essere sinonimo di autotrapianto: un trapianto effettuato sullo stesso individuo.
Trapianto eterologo dovrebbe essere quello che coinvolge individui diversi, non necessariamente appartenenti a diverse specie.
A me sembra quindi corretta la dicitura generica del Gradit alla voce eterologo: che proviene da un organismo diverso.
Per la fecondazione, l'organismo sarebbe la coppia, per questo si parla di fecondazione eterologa.
La lingua è un guado attraverso il fiume del tempo. Essa ci conduce alla dimora dei nostri antenati.
V. M. Illič-Svitič
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Infatti il Treccani in linea lo definisce «In biologia e medicina, che deriva o proviene dall'individuo preso in considerazione», mentre eteròlogo «In biologia e medicina, detto di organo, tessuto o sostanza organica (soprattutto proteina) provenienti da specie animale diversa da quella considerata».bubu7 ha scritto:Trapianto autologo dovrebbe essere sinonimo di autotrapianto: un trapianto effettuato sullo stesso individuo.
Quindi hanno ambiti d'uso un po' diversi, e non sono perfettamente antonimi.
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In quanto all'accezione relativa alle tipologie più frequenti di trapianti [t.]:
1) t. autòlogo/autogenico/autoplastico: in senso stretto e proprio è considerato sinonimo di autotrapianto (io do qualcosa a me stesso), mentre in senso lato t. autòlogo in alcuni testi divulgativi capita -impropriamente!- come sinonimo di t. omoplastico [v.];
2) t. omoplastico/omologo (OBsoleto), col sinonimo di omotrapianto e con gli ormai più nuovi sinonimi di allotrapianto e t. allogenico/alloplastico: quando si attua tra individui della stessa specie (io do un pezzo a te o viceversa) [da notare la relativa scarsa prescisione sinonimica nel GRADIT];
3) t. eteròlogo/eteroplastico/xenogènico, con sinonimo di xenotrapianto ed eterotrapianto: quando donatore e ricevente appartengono a specie diverse (hanno trapiantato un pezzo del fegato di un maiale a Mario).
E' per questo che al GRADIT avevo mosso l'osservazione che avessero semplificato troppo l'accezione di eteròlogo scrivendo "...di organismi diversi" poiché da ciò si nota che anche l'omotrapianto [così come il t. eterologo nel senso improprio] è "...di organismi diversi", ma nel caso del t. eteròlogo a differire è anche la specie.
Ora, lo stesso aggettivo -eteròlogo- come qualifica di una fecondazione (artificiale) è da intendersi "da donatore esterno (alla coppia)", pertanto in tal caso la specie non è (né può essere) diversa: si tratta sempre di una persona umana che dona ad una coppia di umani; pertanto è sagace l'osservazione fattami da Federico di creare sottoaccezioni relative a trapianto e fecondazione, o semplicemente metterli come polirematiche e lasciare l'accezione generale più vasta. Perfetta (come sempre!) l'accezione che dà il Treccani, ma stavolta non si addice nel caso di una fecondazione ("fecondazione e.") -come del resto aveva, erroneamente anch'esso, esemplificato il DISC-.
1) t. autòlogo/autogenico/autoplastico: in senso stretto e proprio è considerato sinonimo di autotrapianto (io do qualcosa a me stesso), mentre in senso lato t. autòlogo in alcuni testi divulgativi capita -impropriamente!- come sinonimo di t. omoplastico [v.];
2) t. omoplastico/omologo (OBsoleto), col sinonimo di omotrapianto e con gli ormai più nuovi sinonimi di allotrapianto e t. allogenico/alloplastico: quando si attua tra individui della stessa specie (io do un pezzo a te o viceversa) [da notare la relativa scarsa prescisione sinonimica nel GRADIT];
3) t. eteròlogo/eteroplastico/xenogènico, con sinonimo di xenotrapianto ed eterotrapianto: quando donatore e ricevente appartengono a specie diverse (hanno trapiantato un pezzo del fegato di un maiale a Mario).
E' per questo che al GRADIT avevo mosso l'osservazione che avessero semplificato troppo l'accezione di eteròlogo scrivendo "...di organismi diversi" poiché da ciò si nota che anche l'omotrapianto [così come il t. eterologo nel senso improprio] è "...di organismi diversi", ma nel caso del t. eteròlogo a differire è anche la specie.
Ora, lo stesso aggettivo -eteròlogo- come qualifica di una fecondazione (artificiale) è da intendersi "da donatore esterno (alla coppia)", pertanto in tal caso la specie non è (né può essere) diversa: si tratta sempre di una persona umana che dona ad una coppia di umani; pertanto è sagace l'osservazione fattami da Federico di creare sottoaccezioni relative a trapianto e fecondazione, o semplicemente metterli come polirematiche e lasciare l'accezione generale più vasta. Perfetta (come sempre!) l'accezione che dà il Treccani, ma stavolta non si addice nel caso di una fecondazione ("fecondazione e.") -come del resto aveva, erroneamente anch'esso, esemplificato il DISC-.
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Son minuzie, ma la forma corretta è È (che può ottenere con la combinazione da tastierino alt+0200), mentre E' porta l'apostrofo. 

I' ho tanti vocabuli nella mia lingua materna, ch'io m'ho piú tosto da doler del bene intendere le cose, che del mancamento delle parole colle quali io possa bene esprimere il concetto della mente mia.
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P.S. Lei dice "minuzie", e lo sono quanto le mie osservazioni al GRADIT; ma, in fondo, è anche per questo che servono uomini di diligente senno e disinteressata tempra come noi!

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