giulia tonelli ha scritto:Credo l'idea sia che questi misuratori agiscono da deterrenti, e quindi "insegnano" agli automobilisti a rispettare i limiti, "guidandoli" sulla retta via. Questo spiegherebbe perché li hanno chiamati tutor in inglese, la ragione per cui li hanno chiamati tutor anche in italiano è sempre la stessa (sudditanza culturale, l'inglese sembra più ganzo, ecc.).
Incredibile, ma è probabile che sia proprio così...
Comunque ho l'impressione che questo sia un uso del termine
tutor tutto italiano; correggetemi se sbaglio...
Ma perché si devono andare a inventare cose del genere? Bastava dire "L'anno prossimo saranno installati 50 di questi apparecchi", o "questo sistema sarà applicato in 50 tratti autostradali"... Sarebbero stati anche più chiari...
Mi chiedo chi li costringa a comportarsi così: perché qualcuno li costringe, secondo me. Ho avuto questa impressione recentemente: era stata organizzata dai manifestatori anti-Tav una festa, che tutti si ostinavano a chiamare "kermesse"; ebbene, in studio il giornalista l'ha chiamata "festa" e l'inviato l'ha imitato, dicendo "festa, cioè kermesse" con un gesto che significava "tutti la chiamano così, non è colpa mia", o almeno così l'ho intesa...