Come si chiama in italiano questa cosa qui?
Moderatore: Cruscanti
Come si chiama in italiano questa cosa qui?
Si tratta della protuberanza che si forma sulla superficie dell'acqua gelata quando vi cade sopra altra acqua:
http://upload.wikimedia.org/wikipedia/c ... _spike.jpg
In inglese è ice spike.
http://upload.wikimedia.org/wikipedia/c ... _spike.jpg
In inglese è ice spike.
Immagino che in italiano si chiami (o si chiamerà) proprio ice spike. Io la chiamerei cuspide di ghiaccio.
E, volendo un termine piú tecnico, perché non criocuspide?

Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
Sembra esserci anche un'accezione tecnica traducibile con chiodo antighiaccio.
Va benissimo anche sperone (di ghiaccio), ma criocuspide avrebbe il vantaggio del tecnicismo sintetico e – sebbene sia soggettivo – d’una maggiore esteticità.
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
Punta di ghiaccio
Non conosco un termine specifico.
Genericamente la si può dire una "punta di ghiaccio", nonché un "ghiacciolo".
Forbito: "cuspide di ghiaccio".
Più specificamente, in quanto sorgente dal suolo, "spuntone di ghiaccio" e "sperone di ghiaccio", che però, specialmente il primo, sottendono una qualche dimensione, a motivo del maggior uso di tali termini in riferimento a rocce, e del suffisso in "-one". Per quanto per "sperone" trattasi di falso accrescitivo, se pure bene si incrocia con la sua potenza (non la dimensione).
Con metafora immediata (così come vien fatto in inglese con "spike"): chiodo/spina/lancia/piolo/pirolo/guglia di ghiaccio.
Se di enormi dimensioni "pinnacolo di ghiaccio".
Tra le metafore va eventualmente posto anche un (improprio ma comprensibile) "cristallo di ghiaccio".
Va rilevato che anche "sperone", a differenza di "spuntone", in sè non sarebbe che una metafora: resta il riferimento all'originale noto accessorio delle calzature per l'equitazione.
Per chiamare il nostro fenomeno (peraltro naturale) con un'unica parola, ci si potrebbe innanzitutto affidare alle esistenti "stalattite" e "stalagmite" che in sé valgono esattamente "concrezioni da gocciolio" rispettivamente della stilla latina e la stalagma greca (entrambe "goccia" e, giusto, "ghiacciolo"), come noto rispettivamente dall'alto verso il basso e dal basso verso l'alto.
Ma tali termini sono invalsi nel vocabolario mineralogico sovra ogni cosa come concrezioni calcaree, consolidati (sic) anche dal suffisso in "-ite" (suffisso peraltro valido anche per: "cristallizzazione" ma il nostro è solido amorfo).
Per cui saremmo comunque obbligati a specificare "stalagmite di ghiaccio" e quindi da capo.
A questo punto ben vengano le invenzioni, eventualmente per accorpamento di termini dalle lingue classiche, secondo però una moda che mi sembra (ahimè?) un poco desueta.
Purtoppo un "criocuspide" nascerebbe formato in modo disuniforme da, se non erro, un termine greco più uno latino.
M'è infine rimasto il dubbio se la domanda non vertesse in qualche modo piuttosto sulla particolare forma in sé assunta dalla nostra concrezione glaciale: i caratteristici cerchi concentrici in fluido saliscendi ondoso immobilizzati, sospesi, dal congelamento. Anelli, ciambelle... a cintura intorno a quella cima centrale, ad atollo...
Genericamente la si può dire una "punta di ghiaccio", nonché un "ghiacciolo".
Forbito: "cuspide di ghiaccio".
Più specificamente, in quanto sorgente dal suolo, "spuntone di ghiaccio" e "sperone di ghiaccio", che però, specialmente il primo, sottendono una qualche dimensione, a motivo del maggior uso di tali termini in riferimento a rocce, e del suffisso in "-one". Per quanto per "sperone" trattasi di falso accrescitivo, se pure bene si incrocia con la sua potenza (non la dimensione).
Con metafora immediata (così come vien fatto in inglese con "spike"): chiodo/spina/lancia/piolo/pirolo/guglia di ghiaccio.
Se di enormi dimensioni "pinnacolo di ghiaccio".
Tra le metafore va eventualmente posto anche un (improprio ma comprensibile) "cristallo di ghiaccio".
Va rilevato che anche "sperone", a differenza di "spuntone", in sè non sarebbe che una metafora: resta il riferimento all'originale noto accessorio delle calzature per l'equitazione.
Per chiamare il nostro fenomeno (peraltro naturale) con un'unica parola, ci si potrebbe innanzitutto affidare alle esistenti "stalattite" e "stalagmite" che in sé valgono esattamente "concrezioni da gocciolio" rispettivamente della stilla latina e la stalagma greca (entrambe "goccia" e, giusto, "ghiacciolo"), come noto rispettivamente dall'alto verso il basso e dal basso verso l'alto.
Ma tali termini sono invalsi nel vocabolario mineralogico sovra ogni cosa come concrezioni calcaree, consolidati (sic) anche dal suffisso in "-ite" (suffisso peraltro valido anche per: "cristallizzazione" ma il nostro è solido amorfo).
Per cui saremmo comunque obbligati a specificare "stalagmite di ghiaccio" e quindi da capo.
A questo punto ben vengano le invenzioni, eventualmente per accorpamento di termini dalle lingue classiche, secondo però una moda che mi sembra (ahimè?) un poco desueta.
Purtoppo un "criocuspide" nascerebbe formato in modo disuniforme da, se non erro, un termine greco più uno latino.
M'è infine rimasto il dubbio se la domanda non vertesse in qualche modo piuttosto sulla particolare forma in sé assunta dalla nostra concrezione glaciale: i caratteristici cerchi concentrici in fluido saliscendi ondoso immobilizzati, sospesi, dal congelamento. Anelli, ciambelle... a cintura intorno a quella cima centrale, ad atollo...

Re: Punta di ghiaccio
Il latino stilla indica una goccia, così come il greco stálagma. Mi risulta inoltre che stalattite provenga dal greco stalaktós, dal verbo stalázo:, "gocciolare". Per analogia con la stalagmite si potrebbe comunque tranquillamente chiamare stalagma, con uno slittamento semantico abbastanza comprensibile: "goccia gelata che emerge dalla lastra di ghiaccio".S·B·U·M·B ha scritto: Per chiamare il nostro fenomeno (peraltro naturale) con un'unica parola, ci si potrebbe innanzitutto affidare alle esistenti "stalattite" e "stalagmite" che in sé valgono esattamente "concrezioni da gocciolio" rispettivamente della stilla latina e la stalagma greca (entrambe "goccia" e, giusto, "ghiacciolo"), come noto rispettivamente dall'alto verso il basso e dal basso verso l'alto.
Re: Punta di ghiaccio
Come migliaia e migliaia di formazioni grecolatine, ormai cosí numerose che una critica in tal senso sonerebbe quasi come falso purismo.S·B·U·M·B ha scritto:Purtoppo un "criocuspide" nascerebbe formato in modo disuniforme da, se non erro, un termine greco più uno latino.

Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
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La pronuncia del provenzale lh è come quella del portoghese. A titolo di curiosità: anche nei dialetti liguri occidentali 'ago' si dice agùglia/agùia.Brazilian dude ha scritto:Interessante. In portoghese si scrive anche agulha. Sa se la lh si pronuncia come la gli (come in figlio) in italiano?a sua volta dal provenzale agulha,
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