Certo. Ma la seconda era un'accezione consolidata e chiara e la prima un'accezione nuova, d'importazione e fomite di incertezza.bubu7 ha scritto:Gli appartenenti alla sinistra radicale e coloro che continuerebbero le idee del radicalismo (gli appartenenti al Partito radicale) fanno riferimento ad accezioni diverse del termine.
Inoltre il fatto che a radicale si contrapponga moderato non è senza significato e tutt'altro che pacifico. Moderato è aggettivo che soprattutto a sinistra non piace troppo. Nessun elettore di Veltroni si definisce in prima battuta di sinistra moderata: si definisce di sinistra senz'aggettivi o di centrosinistra. Moderato presso una parte dell'elettorato tradizionale di sinistra aveva un significato non positivo. E' Casini, non Veltroni, l'uomo politico che in campagna elettorale (e non solo) ha fatto frequente ed esplicito appello ai moderati.
Per questo vedo come un successo dell'estrema l'aver impunemente adottato l'etichetta di sinistra radicale imponendola come la denominazione corrente e accettata. E' un successo politico, prima che linguistico. (Mi riferisco alla sinistra radicale perché pesa politicamente di più. La stessa considerazione faccio a proposito della destra radicale).