I/gli Champs-Élysées
Moderatore: Cruscanti
I/gli Champs-Élysées
Per noi proustiani di vecchia data la traduzione della Recherche nei Meridiani, del poeta Giovanni Raboni, presenta più di un problema.
Oltre all’incipit: “A lungo mi sono coricato di buonora” che traduce “Longtemps, je me suis couché de bonne heure” (irricevibile per noi che siamo cresciuti coll’edizione dell’Einaudi in cui il primo volume, tradotto da Natalia Ginzburg, riportava: “Per molto tempo mi sono coricato presto la sera” [ma come si fa a modificare l’inizio di una traduzione storica?]) troviamo, ad esempio, l’articolo per Champs-Élisées.
Raboni traduce “i Champs-Élisées” mentre la Ginzburg traduceva, giustamente, “gli Champs-Élisées”.
Quello che dove guidare nella scelta dell’articolo per le parole straniere è la pronuncia italianizzata (/Sianseli’ze/ [dal DiPI]) e non la grafia.
Oltre all’incipit: “A lungo mi sono coricato di buonora” che traduce “Longtemps, je me suis couché de bonne heure” (irricevibile per noi che siamo cresciuti coll’edizione dell’Einaudi in cui il primo volume, tradotto da Natalia Ginzburg, riportava: “Per molto tempo mi sono coricato presto la sera” [ma come si fa a modificare l’inizio di una traduzione storica?]) troviamo, ad esempio, l’articolo per Champs-Élisées.
Raboni traduce “i Champs-Élisées” mentre la Ginzburg traduceva, giustamente, “gli Champs-Élisées”.
Quello che dove guidare nella scelta dell’articolo per le parole straniere è la pronuncia italianizzata (/Sianseli’ze/ [dal DiPI]) e non la grafia.
La lingua è un guado attraverso il fiume del tempo. Essa ci conduce alla dimora dei nostri antenati.
V. M. Illič-Svitič
V. M. Illič-Svitič
L’articolo è per forza gli (mi stupisco di Raboni ). Per la pronuncia italianizzata, francamente quella del DiPI mi suona un po’ ridicola; si dovrebbe dire /Sanzeli'ze/ (e l’esatta grafia ha la y: Champs-Élysées).
P.S. Ho corretto la grafia nel titolo.
P.S. Ho corretto la grafia nel titolo.
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
Ha ragione.Marco1971 ha scritto: (e l’esatta grafia ha la y: Champs-Élysées).
Sarà stato un mio errore di trascrizione o l'adattamento grafico è presente nelle versioni italiane? Andrò a controllare nelle mie edizioni della Recherche.
La lingua è un guado attraverso il fiume del tempo. Essa ci conduce alla dimora dei nostri antenati.
V. M. Illič-Svitič
V. M. Illič-Svitič
Questo non lo so (conosco solo il testo originale: riservo le traduzioni solo alle lingue che mi sono ignote), ma adattare graficamente a metà – se è cosí nelle traduzioni di Proust – è inammissibile: a questo punto si tolgono anche gli accenti e la p di Champs, che non si pronuncia...
Un’altra cosa che non riesco a comprendere è quella pronuncia del DiPI: che ci fa quella i in /Sian-/?
Un’altra cosa che non riesco a comprendere è quella pronuncia del DiPI: che ci fa quella i in /Sian-/?
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
Non è del DiPI.Marco1971 ha scritto: Un’altra cosa che non riesco a comprendere è quella pronuncia del DiPI: che ci fa quella i in /Sian-/?
Avevo pensato, in un primo momento, di non usare la trascrizione SAMPA e scrivere /scian-/...
La lingua è un guado attraverso il fiume del tempo. Essa ci conduce alla dimora dei nostri antenati.
V. M. Illič-Svitič
V. M. Illič-Svitič
Ah, è stata una svista. Non si preoccupi, vi siamo tutti soggetti.
Un’altra cosa: perché – trattandosi d’italianizzare la pronuncia originale – non si rende sonora la s di Champs (come ho scritto sopra: /Sanzeli'ze/), visto che in francese sono sonore le s intervocaliche? S’imiterebbe solo in parte il francese (sonorizzando soltanto la s di Élysées)?
Un’altra cosa: perché – trattandosi d’italianizzare la pronuncia originale – non si rende sonora la s di Champs (come ho scritto sopra: /Sanzeli'ze/), visto che in francese sono sonore le s intervocaliche? S’imiterebbe solo in parte il francese (sonorizzando soltanto la s di Élysées)?
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
Se non ricordo male il DOP ha entrambe le s sorde. (Ma come faccio a cercare la parola sul DOP in linea?).
A me riesce più faticoso pronunciare sonora la prima s mentre la seconda tende naturalmente al sonoro.
In questo momento non mi viene in mente una parola italiana in cui la s del nesso -ns- sia sonora...
A me riesce più faticoso pronunciare sonora la prima s mentre la seconda tende naturalmente al sonoro.
In questo momento non mi viene in mente una parola italiana in cui la s del nesso -ns- sia sonora...
La lingua è un guado attraverso il fiume del tempo. Essa ci conduce alla dimora dei nostri antenati.
V. M. Illič-Svitič
V. M. Illič-Svitič
In pronuncia tradizionale penso che non ve ne siano, ma in pronuncia moderna, se non erro, abbiamo molti composti con trans- + vocale con s sonora, come /tranzat'lantiko/.bubu7 ha scritto:In questo momento non mi viene in mente una parola italiana in cui la s del nesso -ns- sia sonora...
Nel DOP in linea, infatti, spesso non si trovano i nomi propri. Nella mia edizione cartacea è riportata solo la pronuncia francese corretta.
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
Il DiPI lo dà con la s sorda anche per la pronuncia moderna raccomandata.Marco1971 ha scritto: ... come /tranzat'lantiko/.
Ci sarebbe, ad esempio, proprio il cognome Ginzburg...
Forse Infarinato può darci ulteriori lumi...
La lingua è un guado attraverso il fiume del tempo. Essa ci conduce alla dimora dei nostri antenati.
V. M. Illič-Svitič
V. M. Illič-Svitič
Io l’ho sentito spesso colla sonora da doppiatori non alle prime armi...bubu7 ha scritto:Il DiPI lo dà con la s sorda anche per la pronuncia moderna raccomandata.
Il DOP dice che si pronunzia /'gintsburg/ (come ho sempre fatto)...bubu7 ha scritto:Ci sarebbe, ad esempio, proprio il cognome Ginzburg...
Spero di sí!bubu7 ha scritto:Forse Infarinato può darci ulteriori lumi...
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
No, no, caro bubu7, il DOP dice tuttora che si pronuncia come ho detto. Tenga presente che questo dizionario usa il simbolo z per indicare la zeta sorda, ossia /ts/.
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
Oggi non me ne va bene una!Marco1971 ha scritto:No, no, caro bubu7, il DOP dice tuttora che si pronuncia come ho detto. Tenga presente che questo dizionario usa il simbolo z per indicare la zeta sorda, ossia /ts/.
Meglio che stacco.
Buona serata.
La lingua è un guado attraverso il fiume del tempo. Essa ci conduce alla dimora dei nostri antenati.
V. M. Illič-Svitič
V. M. Illič-Svitič
In entrambe le versioni della Recherche la grafia è quella indicata da Marco.bubu7 ha scritto:Ha ragione.Marco1971 ha scritto: (e l’esatta grafia ha la y: Champs-Élysées).
Sarà stato un mio errore di trascrizione o l'adattamento grafico è presente nelle versioni italiane? Andrò a controllare nelle mie edizioni della Recherche.
La lingua è un guado attraverso il fiume del tempo. Essa ci conduce alla dimora dei nostri antenati.
V. M. Illič-Svitič
V. M. Illič-Svitič
Grazie di aver controllato.
Il DiPI dà comunque la variante /-nz-/ per molti composti con trans-, e solo /-nz-/ in Transbaicalia, Transgiordania, Transleitania e translucido (tutte pronunce coincidenti con quella tradizionale). La sequenza /-nz-/ non è quindi estranea all’italiano.bubu7 ha scritto:In questo momento non mi viene in mente una parola italiana in cui la s del nesso -ns- sia sonora...
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
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