«Arimo!»
Moderatore: Cruscanti
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«Arimo!»
Buongiorno,
Desidererei avere maggiori delucidazioni sull'etimologia della voce in oggetto, dal momento che non figura nel dizionario in mio possesso, né in alcuni vocabolari in rete.
Grazie in anticipo.
P.S. Per coloro i quali non avessero familiarità con la suddetta espressione, essa è usata dai bambini nelle attività ludiche di strada (nascondino, guardia e ladri, ecc.), allo scopo di segnalare una breve sospensione del gioco stesso.
A mio avviso, potrebbe essere un buon traducente di "time out".
Desidererei avere maggiori delucidazioni sull'etimologia della voce in oggetto, dal momento che non figura nel dizionario in mio possesso, né in alcuni vocabolari in rete.
Grazie in anticipo.
P.S. Per coloro i quali non avessero familiarità con la suddetta espressione, essa è usata dai bambini nelle attività ludiche di strada (nascondino, guardia e ladri, ecc.), allo scopo di segnalare una breve sospensione del gioco stesso.
A mio avviso, potrebbe essere un buon traducente di "time out".
Ultima modifica di promessainfranta in data lun, 20 ott 2008 12:31, modificato 1 volta in totale.
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Supponevo che fosse conosciuta in tutta la penisola, ma, a quanto pare, mi sbagliavo. In Veneto e Lombardia - non so altrove - fino ad un decennio fa era molto diffusa tra i bambini mentre oggigiorno non saprei. Dalla rete ho scoperto che recentemente un gruppo musicale ha adoperato "arimo" per dare il titolo al proprio disco. Copio ed incollo un breve stralcio di una recensione nella quale si esplicita l'origine del termine.Incarcato ha scritto:Quest'espressione non la conosco... diffusa tra i bambini di... dove?
Una pausa, quindi, un "arimo". Il termine Arimo è l’abbreviazione di arimortis: un’indicazione sacra di tregua (dal latino arae mortis, ovvero gli altari della morte elevati al termine della battaglia per onorare i caduti) rimasta ormai soltanto nel linguaggio dei bambini per indicare una pausa, un sospiro di sollievo durante il gioco.
Conosco il lombardoveneto
, ma confermo che non l'avevo mai sentita usare!
Però ora ci sono due attribuzioni in gara.

Però ora ci sono due attribuzioni in gara.
I' ho tanti vocabuli nella mia lingua materna, ch'io m'ho piú tosto da doler del bene intendere le cose, che del mancamento delle parole colle quali io possa bene esprimere il concetto della mente mia.
Credo che l'espressione sia caduta in disuso. Quando ero bambino era diffusissima, almeno a Milano. La forma che usavamo noi era arimortis, contratto per comodità in àrimo. E quando il gioco riprendeva si annunciava: arivivis!
Interessante l'intervento di Moxnox! Non mi ero mai chiesto da dove venisse arimortis…
(modifica) Non avevo letto tutto l'intervento di promessainfranta, che mi pare chiarisca definitivamente…
Interessante l'intervento di Moxnox! Non mi ero mai chiesto da dove venisse arimortis…
(modifica) Non avevo letto tutto l'intervento di promessainfranta, che mi pare chiarisca definitivamente…
- u merlu rucà
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Ed io che pensavo fosse comune un po' a tutti!Gino Zernani ha scritto:Nel ravennate s'usava croce. Al comando via croce (spesso scherzosamente via crucis) riprendeva il gioco.
Forse una reminescenza anticlericale, chissà!
Mi stupisce la varietà dei termini nel contesto geografico; per inciso io non ne conoscevo uno di quelli da voi citati.
- u merlu rucà
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Cosa si dica oggi, nelle varie regioni d’Italia, non saprei.CarloB ha scritto:Sostengo u merlu rucà. Anche a Genova sino agli anni Sessanta si diceva pugno. Ma chissà che cosa si dice oggi. Qualcuno ne ha un'idea?
Faccio però notare che la forma [toscana e] panitaliana è, come ci confermano, ad esempio, il Treccani e il GRADIT, «pace!» (…ma «pugno!», che dev’essere abbastanza diffuso in buona parte del Settentrione, non era ignoto nemmeno a me, per averlo sentito da ragazzini settentrionali in villeggiatura in Toscana).
Quanto a time-out («[breve] sospensione del [tempo regolamentare di] gioco»), il cui traducente «ufficiale» apprendo ora dal GRADIT essere tempo sospeso, mi pare che in italiano siano ampiamente in uso in àmbito sportivo espressioni quali «tempo!» e chiedere tempo.
Nelle nostre zone si usava dire "fido" se si voleva sospendere il gioco, ma se un bambino voleva prendersi una pausa mentre il gioco continuava, doveva andare accanto al primo oggetto di ferro che trovava e toccarlo, dicendo "truccaferro".
Per tutto il periodo che voleva riposarsi però, non poteva mai lasciare il metallo perchè al momento che staccavi la mano, anche solo per soffiarti il naso, rientravi immediatamente in gioco.
Cordiali saluti a tutti ed un particolare ringraziamento al caro Marco per la sua cortese risposta in un altro filone.
Per tutto il periodo che voleva riposarsi però, non poteva mai lasciare il metallo perchè al momento che staccavi la mano, anche solo per soffiarti il naso, rientravi immediatamente in gioco.
Cordiali saluti a tutti ed un particolare ringraziamento al caro Marco per la sua cortese risposta in un altro filone.
...un pellegrino dagli occhi grifagni
il qual sorride a non so che Gentucca.
il qual sorride a non so che Gentucca.
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