«Arrosignuolato»

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Andrea D'Emilio
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«Arrosignuolato»

Intervento di Andrea D'Emilio »

L'ho trovata in Luciano Satta, Come si dice, Sansoni, 1974, p.36: ''Si legge in Antonio Baldini (...) 'la parlata arrosignuolata dei villani' (...)''. Cioè?
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Marco1971
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Intervento di Marco1971 »

Io ci vedo usignolo, ma mi sfugge quell’ arro-...
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
Andrea D'Emilio
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Intervento di Andrea D'Emilio »

Il Treccani registra la variante rosignuolo, dal provenzale rosinhol, e credo che lei abbia visto giusto. Né il Battaglia né il Gradit hanno arrosignuolato?
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Marco1971
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Intervento di Marco1971 »

Giustissimo, Andrea, e infatti in francese è rossignol. Arrosignuolato non è registrato: i dizionari registrano soltanto le parole largamente attestate, non – o raramente, se si tratta d’un classico – gli hapax.

Dunque, alla luce della variante rosignuolo, arrosignuolato significherebbe ‘[reso] melodioso come il canto dell’usignolo’ (non vedrei altra interpretazione, ma ci vorrebbe un contesto maggiore).
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
Andrea D'Emilio
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Intervento di Andrea D'Emilio »

Pensavo che lei avesse anche quest'opera del suo Satta. ''Basterebbe mettere a confronto la parlata arrosignuolata dei villani dei 'Poemetti' con le uscite spregiudicate dei contadini del 'Padrone sono me... ' ''.
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Marco1971
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Intervento di Marco1971 »

Grazie. Allora la mia interpretazione sembra valida. :)
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
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