«Cioccolat[t]oso»
Moderatore: Cruscanti
«Cioccolat[t]oso»
Augurandovi una buona giornata, vi espongo una curiosità che mi porto da un po' di tempo. Ognuno di voi accendendo il televisore e capitando su una pubblicità, farà sicuramente caso al fatto che l'aggettivo "cioccolattoso" viene ripetuto a tutta forza. Nella mia ignoranza ritengo questo aggettivo di una bruttezza straordinaria, ma ho aperto questo filone per avere informazioni maggiori su questo aggettivo, se corretto o sbagliato e altre informazioni interessanti. Grazie.
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Effettivamente è un aggettivo “orribiloso” e non attestato, se non vado errato, nei vari vocabolari. È composto con la voce arcaica “cioccolatto” e con il suffisso “-oso” (che significa “portatore di...”. Cioccolattoso, quindi, è un aggettivo che “porta dolcezza, squisitezza” e simili.
«Nostra lingua, un giorno tanto in pregio, è ridotta ormai un bastardume» (Carlo Gozzi)
«Musa, tu che sei grande e potente, dall'alto della tua magniloquenza non ci indurre in marronate ma liberaci dalle parole errate»
«Musa, tu che sei grande e potente, dall'alto della tua magniloquenza non ci indurre in marronate ma liberaci dalle parole errate»
Il suo giudizio è gratuito, caro Fausto: ‘cioccolatoso’ (con una sola t; se ne veda in proposito la maggiore frequenza in rete) è, come già chiarito da Ladim, una coniazione regolare, che s’inserisce nella feconda serie dei già registrati caramelloso, mieloso, zuccheroso —anche se questi sono perlopiú impiegati nell’accezione figurata— o ancora, rimanendo nello stesso àmbito, di fragoloso, nutelloso, marmellatoso, ecc. (fatto che comprova l’alta produttività del suffisso aggettivale denominale ‘-oso’ nell’italiano contemporaneo; cfr Serianni XV. 49). Che non sia [ancora] attestato, poi, dimostra solo ch’è di recente introduzione nell’uso, e non legittima un atteggiamento infondatamente misoneista.Fausto Raso ha scritto:Effettivamente è un aggettivo “orribiloso” e non attestato, se non vado errato, nei vari vocabolari.
V’ha grand’uopo, a dirlavi con ischiettezza, di restaurar l’Erario nostro, già per somma inopia o sia di voci scelte dal buon Secolo, o sia d’altre voci di novello trovato.
- Infarinato
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Un attimo: non conosco la pubblicità in questione, ma qui non si tratterà semplicemente d’un occasionalismo pubblicitario, derivato da un altrettanto occasionale cioccolatte?Decimo ha scritto:Il suo giudizio è gratuito, caro Fausto: ‘cioccolatoso’ (con una sola t…) è, come già chiarito da Ladim, una coniazione regolare…Fausto Raso ha scritto:Effettivamente è un aggettivo “orribiloso” e non attestato, se non vado errato, nei vari vocabolari.
Se così: non ci sarebbe da disperarsi, mi pare. Per una volta che la creatività [occasionale, certo!] si affida a uno sfogo lessicale trasparente, sarei per un'indulgenza d'ufficio – ed è pur vero che la televisione svalùta ogni cosa, e la diffidenza, in questo caso, è un segno di sana immunizzazione.
L’osservazione è brillante: non ci resta che verificare.Infarinato ha scritto:qui non si tratterà semplicemente d’un occasionalismo pubblicitario, derivato da un altrettanto occasionale cioccolatte?
Eppure, caro Ladim, in presenza d’un neologismo ben formato, non dovrebbe assumere una tale rilevanza il mezzo di diffusione, sia esso la televisione o la stampa. Il giudizio di gusto (“bruttezza straordinaria”, “orribiloso”) è, se non inattuale nella sua schifiltà puristica, meramente soggettivo (e dunque marginale, ai fini di questa discussione), poiché —com’è stato esposto— la parola in oggetto è morfologicamente genuina.Ladim ha scritto:ed è pur vero che la televisione svalùta ogni cosa, e la diffidenza, in questo caso, è un segno di sana immunizzazione.
Casi del genere, come i ben noti «contenitori salvafreschezza» o l’«irresistibile scioglievolezza» di certi cioccolatini, sono stati ostracizzati dalla nostra lessicografia a causa d’una diffidenza che, contraddittoriamente, risparmia l’illuvie di anglicismi. Ciò che vedo è, quindi, solo immunizzazione dai pochi esempi di [efficace, irreprensibile] onomaturgia italiana.
V’ha grand’uopo, a dirlavi con ischiettezza, di restaurar l’Erario nostro, già per somma inopia o sia di voci scelte dal buon Secolo, o sia d’altre voci di novello trovato.
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- Moderatore «Dialetti»
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Anch'io avevo inteso che si parlasse del derivato da cioccolatte, e non cioccolato o cioccolata.
Quindi cioccolattoso giocherebbe sull'imitazione d'aggettivi come mieloso, caramelloso, per citare quelli già proposti, ma per riferirsi al nome d'un prodotto.
Quindi cioccolattoso giocherebbe sull'imitazione d'aggettivi come mieloso, caramelloso, per citare quelli già proposti, ma per riferirsi al nome d'un prodotto.
I' ho tanti vocabuli nella mia lingua materna, ch'io m'ho piú tosto da doler del bene intendere le cose, che del mancamento delle parole colle quali io possa bene esprimere il concetto della mente mia.
Ecco qui l’immagine della scatola di cereali. La definizione non sarà un granché, ma la scritta è perfettamente leggibile (“cioccolatosi”): la questione può dunque dirsi risolta.
V’ha grand’uopo, a dirlavi con ischiettezza, di restaurar l’Erario nostro, già per somma inopia o sia di voci scelte dal buon Secolo, o sia d’altre voci di novello trovato.
Detesto quella pubblicità (intendo, tutta la serie che la Danone ci propina da un po'), quindi quella volta che mi è capitato di vederla di sfuggita ho tentato di ignorarla, e forse per questo motivo non ho percepito la doppia t, che nel caso a mio avviso andrebbe solo interpretata come l'effetto della pronuncia mediocremente "teatrale" dell'"attore"; tuttavia, ciò che mi aveva dato fastidio non è tanto il termine cioccolatoso (che trovo normalissimo e ho sempre usato, non per calco), quanto la palese tautologia: è ovvio che un budino al cioccolato sappia di cioccolato, e dire che un miele è mieloso non lo rende piú intenso o gustoso.
- Black Mamba
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- Iscritto in data: sab, 13 ott 2007 19:41
Nella scrittura pubblicitaria certe sperimentazioni creative sorgono spontanee e, nella maggior parte dei casi, avvengono senza tener conto della correttezza formale dei termini coniati.
Cosí, nel caso specifico, il redattore pubblicitario ha semplicemente cercato nella sua fantasia un aggettivo che fosse efficace nell'evocare sensazioni gradevoli legate al consumo della leccornìa da promuovere (e, sebbene sia ovvio che un budino al cioccolato sappia di cioccolato, definirlo cioccolatoso lo rende certamente piú appetibile nell'immaginario del destinatario del messaggio).
Il caso vuole, poi, che il redattore pubblicitario abbia anche trovato un aggettivo morfologicamente corretto.
Tornando sul giudizio di gusto soggettivo trovo che - tra le tante trovate pubblicitarie davanti alle quali inorridire - cioccolatoso sia un aggettivo delizioso (tanto per mantenerci in tema con gli aggettivi in -oso). Non posso dire altrettanto della pubblicità che ne fa uso.
Cosí, nel caso specifico, il redattore pubblicitario ha semplicemente cercato nella sua fantasia un aggettivo che fosse efficace nell'evocare sensazioni gradevoli legate al consumo della leccornìa da promuovere (e, sebbene sia ovvio che un budino al cioccolato sappia di cioccolato, definirlo cioccolatoso lo rende certamente piú appetibile nell'immaginario del destinatario del messaggio).
Il caso vuole, poi, che il redattore pubblicitario abbia anche trovato un aggettivo morfologicamente corretto.
Tornando sul giudizio di gusto soggettivo trovo che - tra le tante trovate pubblicitarie davanti alle quali inorridire - cioccolatoso sia un aggettivo delizioso (tanto per mantenerci in tema con gli aggettivi in -oso). Non posso dire altrettanto della pubblicità che ne fa uso.
Hoc unum scio, me nihil scire.
Parere non discorde. Il supero giudizio, quello mio di merito, era soltanto sul mezzo televisivo, estensivamente (la diffidenza linguistica, se poco informata o anancastica, rischia d’ipercorreggere: senza purità).Decimo ha scritto: Il giudizio di gusto (“bruttezza straordinaria”, “orribiloso”) è, se non inattuale nella sua schifiltà puristica, meramente soggettivo (e dunque marginale, ai fini di questa discussione), poiché —com’è stato esposto— la parola in oggetto è morfologicamente genuina.
Non posso non esser felice che il mio primo intervento abbia riscosso abbastanza attenzioni. Ne approfitto per dire che il mio aggettivo"straordinaria bruttezza" non voleva in nessun modo cercare di inquadrare la conversazione in un accumulo di pareri sulla bruttezza o bellezza del termine. Ho aperto questo intervento solo per ricevere migliori informazioni su un termine che, a quanto vedo, spopola nella televisione commerciale.
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