I nessi «-ct-», «-ft-» e «-mn-»
Moderatore: Cruscanti
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I nessi «-ct-», «-ft-» e «-mn-»
Esiste, nella lingua italiana, una parola che ha al suo interno il fonema "CT" o "FT" o "MN"? Perchè sono quasi sicuro che "CT" sia tradotto con "TT". Esempio: Dictator - DiTTatore.
Per quanto riguarda "FT", non sono sicuro, ma la parola "Oftalmico" può considerarsi italiana anche se è di origine greca?
E "MN", anche questa non so se sia italiana, "Rilevatore Mnemonico" esiste nella nostra lingua?
Saluti.
Per quanto riguarda "FT", non sono sicuro, ma la parola "Oftalmico" può considerarsi italiana anche se è di origine greca?
E "MN", anche questa non so se sia italiana, "Rilevatore Mnemonico" esiste nella nostra lingua?
Saluti.
Non si tratta di fonemi ma di nessi consonantici. Vero è che tali nessi non sono prettamente italiani, ma ricorrono in voci dòtte, tratte dal latino e piú spesso dal greco. Si sarebbero potuti adattare: per esempio psicologia si sarebbe potuto rendere con sicologia. Sennonché il lessico tecnico-scientifico, purtroppo, è restío all’assimilazione totale. Benché presentino qualche difficoltà articolatoria per molti italiani, sono nessi accettabili e quei vocaboli vanno considerati italiani a tutti gli effetti.
Ultima modifica di Marco1971 in data ven, 22 mag 2009 3:54, modificato 1 volta in totale.
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
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Come diceva Bruno Migliorini, ci sono parole italiane di categoria A e parole italiane di categoria B. Quelle che cita lei sono di categoria B. 
E di categoria C, aggiungo io, o meglio Z, sono quelle parole monche con terminazione uni o pluriconsonantica (il tipo sport, film).

E di categoria C, aggiungo io, o meglio Z, sono quelle parole monche con terminazione uni o pluriconsonantica (il tipo sport, film).
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
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È un discorso estremamente interessante.
A parte l’assimilazione di psicologia in sicologia, che trovo spontanea e naturale, dove si può reperire un breve elenco di codesti nessi consonantici non italiani che riporti un loro possibile adattamento in italiano? Dichiaro subito il mio intento: sarebbe di grande utilità in un lavoro di adattamento dei toponimi stranieri (e non solo di quelli).
MN, per esempio, penso subirà un trattamento diverso in funzione della sua posizione nella parola: mnemonico diventerebbe memonico? E amniotico? Anniotico?
A parte l’assimilazione di psicologia in sicologia, che trovo spontanea e naturale, dove si può reperire un breve elenco di codesti nessi consonantici non italiani che riporti un loro possibile adattamento in italiano? Dichiaro subito il mio intento: sarebbe di grande utilità in un lavoro di adattamento dei toponimi stranieri (e non solo di quelli).
MN, per esempio, penso subirà un trattamento diverso in funzione della sua posizione nella parola: mnemonico diventerebbe memonico? E amniotico? Anniotico?
Non so perché, a me verrebbe spontaneo, invece, nemonico; e abbraccerei anniotico, come prammatico, ecc.Polveracchio ha scritto:MN, per esempio, penso subirà un trattamento diverso in funzione della sua posizione nella parola: mnemonico diventerebbe memonico? E amniotico? Anniotico?

Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
- Polveracchio
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Posso indicarle i nessi ammessi dall’italiano, aggiungendo che, nell’assimilazione, è la seconda consonante a assorbire la prima.Polveracchio ha scritto:...dove si può reperire un breve elenco di codesti nessi consonantici non italiani che riporti un loro possibile adattamento in italiano?
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
Per normale processo di assimilazione totale regressiva avremmo tònio e autòttono, che sono però, a mio giudizio, non [piú] proponibili. Ho avuto modo di spiegarne brevemente i motivi in un passato intervento di cui riporto uno stralcio:
P.S. È consuetudine di questo spazio di discussione rispettare l’ortografia, perciò la prego d’iniziare i suoi interventi coll’iniziale maiuscola.
La variante con assimilazione, qualora fosse attestata e registrata (e.g. «crittare», «enimmatico»), potrebbe avere ancora, tuttavia, un margine d’uso.Decimo ha scritto:Bisogna riconoscere che la mancata assimilazione di gruppi consonantici «estranei», nel preciso caso di grecismi e latinismi (ma non solo) in àmbito tecnico, è una tendenza ormai normale dell’italiano contemporaneo —…— e, a mio modesto avviso, una forma d’arricchimento.
P.S. È consuetudine di questo spazio di discussione rispettare l’ortografia, perciò la prego d’iniziare i suoi interventi coll’iniziale maiuscola.
V’ha grand’uopo, a dirlavi con ischiettezza, di restaurar l’Erario nostro, già per somma inopia o sia di voci scelte dal buon Secolo, o sia d’altre voci di novello trovato.
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