«Baby gang»

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Ferdinand Bardamu
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«Baby gang»

Intervento di Ferdinand Bardamu »

Ecco un altro pseudoanglicismo molto alla moda. Centoquattro sono le occorrenze del termine nell'archivio de La Repubblica, centonovantatré in quello del Corriere della Sera.

Come tradurlo? Posto che, con questa espressione, s'intende in genere designare le comitive di ragazzini che si comportano da teppisti, vandalizzando l'arredo urbano e compiendo piccoli furti e rapine, credo che banda giovanile sia un po' troppo vago, mentre banda adolescenziale mi suona un po' prolisso. Che ne pensate?
Ultima modifica di Ferdinand Bardamu in data mer, 01 dic 2010 19:06, modificato 1 volta in totale.
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Marco1971
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Intervento di Marco1971 »

Non so bene cosa si potrebbe proporre di valido che faccia scomparire questa ridicola parola composta forestiera. Teppistello si esclude, perché è già nell’uso col senso di «giovane dai modi sguaiati e violenti», ancorché, perché no?

Se ben capisco, si tratta di giovanissimi, di minorenni, giusto? Per far proprio qualcosa di breve, teppistini? O il diminutivo attenua la gravità degli atti commessi?
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
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Ferdinand Bardamu
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Intervento di Ferdinand Bardamu »

Sí, si tratta di minorenni (donde – ! – l'attributo baby :roll: ) che compiono piccoli crimini. Il componente tipo di una baby gang, stando ai fatti di cronaca che si leggono sui giornali, ha un'età che va dagli undici, dodici anni (in alcuni casi anche meno) ai diciassette.

Un esempio dall'archivio di Repubblica (riporto titolo, sottotitolo e qualche passaggio):

Rapine e borseggi a 16 anni
sgominata una baby gang

Arrestati due sedicenni, un parmigiano e un nordafricano, e un quindicenne rom. Sono responsabili di numerosi borseggi sugli autobus e di uno scippo ai danni di un'infermiera in via Volturno
Il giorno dopo, la donna riconosce i due baby rapinatori in una strada adiacente a via Volturno.
Il giovanissimo maghrebino, incensurato, collaborando con la polizia rivela che la baby gang era specializzata in borseggi sui mezzi. [Repubblica, 1 luglio 2010, dorso di Parma]


Teppistello non mi dispiace, cosí come potrebbe servire alla bisogna un piú neutro piccoli teppisti. Rimane da aggiungere il concetto di gruppo. E qui la questione si complica. Teppa d'adolescenti? Teppa bambina (per mantenere l'esagerazione di questo falso inglesismo)? È difficile trovare un sostituto efficace e conciso, ma piuttosto che stuprare l'italiano e l'inglese (un britannico o un americano penseranno che in Italia si viene scippati e rapinati da squadracce di infanti) preferisco dire e scrivere il prolisso bande di piccoli teppisti.
Fausto Raso
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Intervento di Fausto Raso »

La butto lí. E se dicessimo una banda di minicriminali? :D :oops:
«Nostra lingua, un giorno tanto in pregio, è ridotta ormai un bastardume» (Carlo Gozzi)
«Musa, tu che sei grande e potente, dall'alto della tua magniloquenza non ci indurre in marronate ma liberaci dalle parole errate»
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Ferdinand Bardamu
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Intervento di Ferdinand Bardamu »

Mi garba anche la sua proposta. Direi che, per me, si potrebbe anche ricorrere a piú d'un'espressione per designare il fenomeno, evitando la coniazione d'uno stereotipo giornalistico.
Ultima modifica di Ferdinand Bardamu in data mer, 01 dic 2010 20:03, modificato 1 volta in totale.
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Marco1971
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Intervento di Marco1971 »

Anche se non esiste ancora come prefisso, non si potrebbe sfruttare mino- (per minorenne) al posto di baby? Pensavo a minobandismo... Troppo oscuro?
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
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Intervento di Ferdinand Bardamu »

Come sintesi sarebbe ottima, ma temo che non ( :) ) sia poco perspicua.
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Marco1971
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Intervento di Marco1971 »

Teme che non sia poco perspicua o teme che sia poco perspicua? Mi scusi, non ho ben compreso... :oops:
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
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Intervento di Ferdinand Bardamu »

Era un goffo tentativo di ricalcare il timeo ne latino. :oops:

Comunque, fosse per me l'adotterei subito, se non altro per la concisione che cercavo e che farebbe concorrenza a quella dell'orrendo forestierismo. Ma forse quel mino- – a mio personalissimo avviso – non è d'immediata comprensione.
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Intervento di Marco1971 »

È vero che non è di comprensione immediata, ma ho sempre pensato che ancor meno immediata sia quella dei forestierismi al loro primo apparire, e immagino che all’inizio siano chiosati. Non si potrebbe fare lo stesso coi neologismi? :)
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
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Intervento di Infarinato »

Ferdinand Bardamu ha scritto:Era un goffo tentativo di ricalcare il timeo ne latino. :oops:
E allora poteva «tranquillamente» usare ne. ;)
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Ferdinand Bardamu
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Intervento di Ferdinand Bardamu »

Mentre scrivevo la risposta precedente pensavo proprio a questo, che l'uso sui giornali e in tivvú renderebbe il termine chiaro e comune dopo poco. In fondo, assurdità come devolution o election day sono entrate sciaguratamente nel lessico in breve tempo.

M'ha convinto: se mi capitasse (ma spero di no, ovviamente) d'affrontare questo argomento, terrei minobandismo fra le possibilità. E senza bisogno di definizione: il contesto disambiguerebbe eventuali equivoci.
Infarinato ha scritto:
Ferdinand Bardamu ha scritto:Era un goffo tentativo di ricalcare il timeo ne latino. :oops:
E allora poteva «tranquillamente» usare ne. ;)
Grazie del suggerimento. Non sapevo di questo latinismo.
Ultima modifica di Ferdinand Bardamu in data mer, 01 dic 2010 19:20, modificato 1 volta in totale.
Fausto Raso
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Intervento di Fausto Raso »

Si potrebbe creare il neologismo parvobanda. Impiegando in funzione di prefisso l'aggettivo parvo: ieri la tabaccheria X è stata assaltata da una parvobanda. :? :oops:
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Intervento di Marco1971 »

In fatto di neologismi ci sono sempre mille possibilità, alcune delle quali di piú o meno probabile e prevedibile attecchimento. Per me, l’ho già detto migliaia di volte, basta che il neologismo sia almeno fonotatticamente italiano. Quali sarebbero le mie reticenze nei confronti di parvobanda? Due. La prima è che parvo è parola letteraria, poco nota (alcuni dizionari la marcano addirittura antica o arcaica); la seconda è che parvo significa primariamente «di piccole dimensioni», non «giovanissimo». Non riterrei quindi destinata al successo questa coniazione (ma potrei sbagliarmi).
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
Fausto Raso
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Intervento di Fausto Raso »

Che ne pensa, allora, gentile Marco, del neologismo pargolbanda?
Si tratterebbe di un termine sincopato: pargol(o)banda. :? :oops:
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