Ci bada o gli bada?
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Ci bada o gli bada?
Buon giorno,
Vorrei sapere se, se dico che bado al malato, se gli bado o se ci bado? Voterei per la prima. Se bado a un'avvertenza, le bado o ci bado? Voterei per la seconda. Potete darmi altre informazioni rilevanti su questo verbo?
Vorrei sapere se, se dico che bado al malato, se gli bado o se ci bado? Voterei per la prima. Se bado a un'avvertenza, le bado o ci bado? Voterei per la seconda. Potete darmi altre informazioni rilevanti su questo verbo?
- Infarinato
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Re: Ci bada o gli bada?
Direi ci bado in entrambi i casi (al limite, anche lo bado per il primo). Gli bado varrebbe —almeno al mio orecchio— «gli presto attenzione»…Brazilian dude ha scritto:…se dico che bado al malato, se gli bado o se ci bado? Voterei per la prima. Se bado a un'avvertenza, le bado o ci bado? Voterei per la seconda. Potete darmi altre informazioni rilevanti su questo verbo?
Re: Ci bada o gli bada?
Sono dello stesso avviso. Prendiamo le diverse accezioni presenti nel GRADIT, cercando di pronominalizzare alcuni esempi:
1 v.intr. fare attenzione, usare cautela, stare in guardia: bada che l’arrosto non bruci! > bàdaci!
2a v.intr. prendersi cura di qlcn.: bada[re] ai bambini > ai bambini ci bada lui.
2b v.intr. occuparsi attivamente di qlcs.: badare alla casa > badarci
3 v.intr. dare importanza, fare caso, spec. in frasi negative: non badare a quello che dice > non ci badare o non badarci
Lascio perdere le ultime due accezioni (la quarta obsoleta e letteraria; la quinta di basso uso) per tornare alla terza : nell’esempio dato si ha un oggetto inanimato ; con un oggetto animato, ad esempio non badare a quello sciocco, avremmo gli (e non ci) : non gli badare o non badargli. Credo che solo in quest’accezione sia ammissibile il pronome dativo di terza persona.
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
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Non sarebbe giusto lasciare inesemplificata la nostra (d’Infarinato e mia) percezione, che limito al massimo per mancanza di tempo e d’energia.
Dalla soglia la videro seduta ad un tavolino, al fianco del suo compagno, mentre due ufficiali dei Cavalleggieri Alessandria le prodigavano tutte le delicate attenzioni di chi vuol fare la corte ad una signora. Ella sembrava appena badarvi; ma rispondeva qualche volta col suo solito sorriso grazioso, che mostrava i suoi bellissimi denti di perle.
Il giovane dalla barba nera, che Pietro avea veduto una volta con lei alla Marina, veniva dall’altra sala del caffè, e fermandosi dinanzi al tavolino dov’era ella si levò il cappello, aspettando d’esser salutato.
Siccome nessuno gli badava, egli girò con tutta flemma sui talloni ed uscì. (Verga, Una peccatrice, cap. 3)
Erano conseguenze inevitabili, che presto o tardi avrebbero condotta la rivoluzione anche se la Francia non ne avesse dato l'esempio. Ma per allora nessuno ci badava, e si procedeva allegramente nelle riforme, persuasi tutti che bastassero ministri « illuminati » e principi « paterni » per potere pacificamente e per gradi rinnovare la società. (De Sanctis, Storia della letteratura italiana)
« Oh sì!... » ella disse, fiocamente, quasi per svenire.
E convulsamente strinse la onesta e affettuosa lettera di Antonio Amati, quasi volesse aver da questa la forza. Ma il marchese non le badava più. (Serao, Il paese di Cuccagna)
Avevo capito anche prima che lei si mettesse a parlare. Ma risponda ai signori Reduci così: che si facciano gli affari loro, ché ai miei ci bado io; se questo loro non accomoda, se ne vadano, che mi faranno un grandissimo piacere. Io ricevo in casa mia chi mi pare e piace. Devo renderne conto soltanto a lei. (Pirandello, La mosca)
Vediamo bene che quando ci si riferisce a persone, il ci corrisponde all’accezione 2a citata sopra, mentre il gli/le all’accezione 3.
Dalla soglia la videro seduta ad un tavolino, al fianco del suo compagno, mentre due ufficiali dei Cavalleggieri Alessandria le prodigavano tutte le delicate attenzioni di chi vuol fare la corte ad una signora. Ella sembrava appena badarvi; ma rispondeva qualche volta col suo solito sorriso grazioso, che mostrava i suoi bellissimi denti di perle.
Il giovane dalla barba nera, che Pietro avea veduto una volta con lei alla Marina, veniva dall’altra sala del caffè, e fermandosi dinanzi al tavolino dov’era ella si levò il cappello, aspettando d’esser salutato.
Siccome nessuno gli badava, egli girò con tutta flemma sui talloni ed uscì. (Verga, Una peccatrice, cap. 3)
Erano conseguenze inevitabili, che presto o tardi avrebbero condotta la rivoluzione anche se la Francia non ne avesse dato l'esempio. Ma per allora nessuno ci badava, e si procedeva allegramente nelle riforme, persuasi tutti che bastassero ministri « illuminati » e principi « paterni » per potere pacificamente e per gradi rinnovare la società. (De Sanctis, Storia della letteratura italiana)
« Oh sì!... » ella disse, fiocamente, quasi per svenire.
E convulsamente strinse la onesta e affettuosa lettera di Antonio Amati, quasi volesse aver da questa la forza. Ma il marchese non le badava più. (Serao, Il paese di Cuccagna)
Avevo capito anche prima che lei si mettesse a parlare. Ma risponda ai signori Reduci così: che si facciano gli affari loro, ché ai miei ci bado io; se questo loro non accomoda, se ne vadano, che mi faranno un grandissimo piacere. Io ricevo in casa mia chi mi pare e piace. Devo renderne conto soltanto a lei. (Pirandello, La mosca)
Vediamo bene che quando ci si riferisce a persone, il ci corrisponde all’accezione 2a citata sopra, mentre il gli/le all’accezione 3.
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
Scusate, manca un esempio di ci, nell’accezione 2a con oggetto animato. Eccolo.
\TOTI\ Ah, tu. Vuoi darmi il bambino?
\LILLINA\ Sì, non posso badarci. Dov'è andata Rosa?
\TOTI\ L'ho mandata io. Ma dàmmelo qua il bambino. Vieni, vieni qua con me, Ninì! (Pirandello, Pensaci Giacomino!, atto 2)
\TOTI\ Ah, tu. Vuoi darmi il bambino?
\LILLINA\ Sì, non posso badarci. Dov'è andata Rosa?
\TOTI\ L'ho mandata io. Ma dàmmelo qua il bambino. Vieni, vieni qua con me, Ninì! (Pirandello, Pensaci Giacomino!, atto 2)
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
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