«Body copy»
Moderatore: Cruscanti
«Body copy»
Nel linguaggio della pubblicità il body copy è il testo che accompagna l'immagine di un annucio e serve a spiegare, completare o dettagliare il titolo, la frase a effetto (cioè la head line).
Penso che in italiano si possa rendere tranquillamente con informativa o corpo descrittivo.
Che ne pensa il fòro?
Penso che in italiano si possa rendere tranquillamente con informativa o corpo descrittivo.
Che ne pensa il fòro?
Mi sembra che vada benissimo. Una curiosità: il GRADIT dice che body copy è maschile (come istintivamente mi è venuto), ma su Wikipedia è usato al femminile… 

Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
- Ferdinand Bardamu
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Corpo descrittivo mi piace assai (meglio d'informativa, che rimanda piuttosto a contesti burocratici).
La questione dei traducenti del gergo pubblicitario m'interessa molto, occupandomi io (anche) di scrittura pubblicitaria. Anche da pubbliredattore faccio «obiezione di coscienza» verso i forestierismi.
Anche perché l'alternativa sarebbe un'oscurità comunicativa che sfocia nel ridicolo e nella macchietta. Un presunto anonimo pubblicitario ha dichiarato al Fatto Quotidiano:
Una tale dichiarazione, che vorrebbe fornire un acuto spunto critico, scade invece nella melensaggine.
Perdonate il fuori tema.
La questione dei traducenti del gergo pubblicitario m'interessa molto, occupandomi io (anche) di scrittura pubblicitaria. Anche da pubbliredattore faccio «obiezione di coscienza» verso i forestierismi.
Anche perché l'alternativa sarebbe un'oscurità comunicativa che sfocia nel ridicolo e nella macchietta. Un presunto anonimo pubblicitario ha dichiarato al Fatto Quotidiano:
Al meglio delle mie conoscenze, advertising è l'equivalente inglese di pubblicità: «the action of calling something (as a commodity for sale, a service offered or desired) to the attention of the public esp. by means of printed or broadcast paid announcements» secondo il Webster.In Italia si continua a fare pubblicità, mentre all’estero si fa advertising[.]
Una tale dichiarazione, che vorrebbe fornire un acuto spunto critico, scade invece nella melensaggine.
Perdonate il fuori tema.
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Condivido, caro Ferdinand, e lei lo sa.Ferdinand Bardamu ha scritto:Una tale dichiarazione, che vorrebbe fornire un acuto spunto critico, scade invece nella melensaggine.
Non prenderei, tuttavia, il dizionario Merriam-Webster come riferimento, visto che descrive l’uso dell’inglese d’America. Ce ne sono di ottimi, come l’Oxford Advanced, il Cambridge Advanced e il COBUILD (il mio preferito

Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
- Ferdinand Bardamu
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Scherzi a parte, si tratta di una delle varianti d’inglese parlate nel mondo, che non corrisponde all’inglese internazionale per vari fatti di lessico, di sintassi e di fonetica. Noi siamo europei. 

Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
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- u merlu rucà
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Si insegna inglese, ma la qualità dell'insegnamento è bassissima. Non so se si possa dire che è britannico o americano, il che anche mi sembra completamente irrilevante. I libri sono inglesi o americani, la maggioranza americani, ma ci sono anche quei brasiliani, pochi, direi, e gli insegnanti parlano, quando parlano, secondo le proprie capacità.
Posso parlare solo per la Svizzera. Qui s’insegna l’inglese britannico, che differisce sensibilmente da quello americano.
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
- u merlu rucà
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