«Body copy»

Spazio di discussione su prestiti e forestierismi

Moderatore: Cruscanti

AmorEst
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«Body copy»

Intervento di AmorEst »

Nel linguaggio della pubblicità il body copy è il testo che accompagna l'immagine di un annucio e serve a spiegare, completare o dettagliare il titolo, la frase a effetto (cioè la head line).

Penso che in italiano si possa rendere tranquillamente con informativa o corpo descrittivo.

Che ne pensa il fòro?
Avatara utente
Marco1971
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Intervento di Marco1971 »

Mi sembra che vada benissimo. Una curiosità: il GRADIT dice che body copy è maschile (come istintivamente mi è venuto), ma su Wikipedia è usato al femminile… :?
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
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Ferdinand Bardamu
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Intervento di Ferdinand Bardamu »

Corpo descrittivo mi piace assai (meglio d'informativa, che rimanda piuttosto a contesti burocratici).

La questione dei traducenti del gergo pubblicitario m'interessa molto, occupandomi io (anche) di scrittura pubblicitaria. Anche da pubbliredattore faccio «obiezione di coscienza» verso i forestierismi.

Anche perché l'alternativa sarebbe un'oscurità comunicativa che sfocia nel ridicolo e nella macchietta. Un presunto anonimo pubblicitario ha dichiarato al Fatto Quotidiano:
In Italia si continua a fare pubblicità, mentre all’estero si fa advertising[.]
Al meglio delle mie conoscenze, advertising è l'equivalente inglese di pubblicità: «the action of calling something (as a commodity for sale, a service offered or desired) to the attention of the public esp. by means of printed or broadcast paid announcements» secondo il Webster.

Una tale dichiarazione, che vorrebbe fornire un acuto spunto critico, scade invece nella melensaggine.

Perdonate il fuori tema.
Brazilian dude
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Intervento di Brazilian dude »

E l'affermazione è falsa. In Brasile si fa publicidade. :)
Avatara utente
Marco1971
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Intervento di Marco1971 »

Ferdinand Bardamu ha scritto:Una tale dichiarazione, che vorrebbe fornire un acuto spunto critico, scade invece nella melensaggine.
Condivido, caro Ferdinand, e lei lo sa.

Non prenderei, tuttavia, il dizionario Merriam-Webster come riferimento, visto che descrive l’uso dell’inglese d’America. Ce ne sono di ottimi, come l’Oxford Advanced, il Cambridge Advanced e il COBUILD (il mio preferito :)).
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
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Ferdinand Bardamu
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Intervento di Ferdinand Bardamu »

La ringrazio dei suggerimenti bibliografici, che vanno dritti fra i preferiti. Confesso di aver preso e consultato il primo dizionario d'inglese (cartaceo) a portata di mano (ma sospetto che l'anonimo «creativo» volesse fà' l'americano :mrgreen: )
Brazilian dude
Moderatore «Dialetti»
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Intervento di Brazilian dude »

visto che descrive l’uso dell’inglese d’America.
E qual è il problema con l’inglese d’America?
Avatara utente
Marco1971
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Intervento di Marco1971 »

Where do you start? :D
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
Brazilian dude
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Intervento di Brazilian dude »

You go ahead.
Avatara utente
Marco1971
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Intervento di Marco1971 »

Scherzi a parte, si tratta di una delle varianti d’inglese parlate nel mondo, che non corrisponde all’inglese internazionale per vari fatti di lessico, di sintassi e di fonetica. Noi siamo europei. :)
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
Brazilian dude
Moderatore «Dialetti»
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Iscritto in data: sab, 14 mag 2005 23:03

Intervento di Brazilian dude »

Io no.
Avatara utente
u merlu rucà
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Intervento di u merlu rucà »

Domanda: nelle scuole europee si insegna generalmente l'inglese britannico, in quelle centro e sudamericane si insegna quello statunitense?
Brazilian dude
Moderatore «Dialetti»
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Iscritto in data: sab, 14 mag 2005 23:03

Intervento di Brazilian dude »

Si insegna inglese, ma la qualità dell'insegnamento è bassissima. Non so se si possa dire che è britannico o americano, il che anche mi sembra completamente irrilevante. I libri sono inglesi o americani, la maggioranza americani, ma ci sono anche quei brasiliani, pochi, direi, e gli insegnanti parlano, quando parlano, secondo le proprie capacità.
Avatara utente
Marco1971
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Iscritto in data: gio, 04 nov 2004 12:37

Intervento di Marco1971 »

Posso parlare solo per la Svizzera. Qui s’insegna l’inglese britannico, che differisce sensibilmente da quello americano.
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
Avatara utente
u merlu rucà
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Interventi: 1340
Iscritto in data: mar, 26 apr 2005 8:41

Intervento di u merlu rucà »

Infatti, per esempio, in molti annunci pubblicitari italiani, in rete, sull'affitto di appartamenti, nel testo inglese vengono inseriti sia flat che apartment.
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