Omissione di ‹che›
Moderatore: Cruscanti
Omissione di ‹che›
Durante la seconda stesura di un romanzo al quale immotivatamente mi sono dedicato, mi trovo alle prese con un fastidioso e pernicioso che
Lo trovo dappertutto, e nella determinazione a vederlo dissolversi nel quasi nulla sbatto la testa, aimé, contro poderosi muri.
Porgo una domanda come esempio. E' valida questa frase?
Mentre camminava lentamente a fianco del binario gli sembrava la valigia avesse guadagnato peso (invece di: gli sembrava che la valigia...)
Lo trovo dappertutto, e nella determinazione a vederlo dissolversi nel quasi nulla sbatto la testa, aimé, contro poderosi muri.
Porgo una domanda come esempio. E' valida questa frase?
Mentre camminava lentamente a fianco del binario gli sembrava la valigia avesse guadagnato peso (invece di: gli sembrava che la valigia...)
Il che congiunzione, dopo certi verbi che reggono il congiuntivo, può essere omesso. Tra questi verbi c’è sembrare: la frase è dunque corretta.
Aggiungerei però una virgola dopo binario.
Di quest’argomento s’è parlato qui.
Ho cambiato il titolo, perché aiuto non dice a chi consulta di che cosa si tratta. È bene scegliere un titolo preciso, per facilitare le ricerche interne.
Aggiungerei però una virgola dopo binario.

Di quest’argomento s’è parlato qui.
Ho cambiato il titolo, perché aiuto non dice a chi consulta di che cosa si tratta. È bene scegliere un titolo preciso, per facilitare le ricerche interne.
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
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- Interventi: 1303
- Iscritto in data: sab, 06 set 2008 15:30
Marco, ti ringrazio. Sì: la virgola l'avevo omessa apposta, per curiosità. Pensavo che la frase potesse funzionare anche in questa forma, diciamo, più liquida, e aspettavo di vedere se qualcuno mi appuntava 'sta cosa. Tu l'hai fatto, ma: pensi che sia obbligatoria, quella virgola? Non può andare, in questo modo? Ho notato che a volte l'uso della virgola risponde a criteri quantomeno soggettivi. 
Adesso vado a leggermi il post che mi hai indicato.
Mi associo al quesito posto da Personline.

Adesso vado a leggermi il post che mi hai indicato.
Mi associo al quesito posto da Personline.
Anzitutto: in questa piazza ci si dà del lei, come nella vita reale tra persone che non si conoscono, nonostante le cattive abitudini invalse in rete.
Sulla virgola: è buona norma segnarla per separare la subordinata dalla principale, specie se la subordinata precede (cfr Serianni I.220e).
Il che si può omettere essenzialmente con questi verbi: capire, credere, dire, pensare, temere, sperare, escludere, immaginare, dubitare, ipotizzare, arguire, dedurre, concludere, supporre, pretendere, trovare, ecc. In caso di dubbio è sempre consigliabile esprimere il che.
Sulla virgola: è buona norma segnarla per separare la subordinata dalla principale, specie se la subordinata precede (cfr Serianni I.220e).
Il che si può omettere essenzialmente con questi verbi: capire, credere, dire, pensare, temere, sperare, escludere, immaginare, dubitare, ipotizzare, arguire, dedurre, concludere, supporre, pretendere, trovare, ecc. In caso di dubbio è sempre consigliabile esprimere il che.
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
Ho tratto questa lista dalla GGIC (vol. II, p. 645). Non ne garantisco tuttavia la validità: rileggendo, non mi pare possibile omettere il che con verbi come dire (se non nella forma negativa: Non dico sia brutto), arguire, dedurre e concludere, che, oltretutto, nella forma affermativa, reggono l’indicativo (mentre la condizione necessaria all’omissione del che è proprio che segua il congiuntivo)… 
Ci sarà una trattazione approfondita di questa questione nel mio dizionario (che procede piano piano
).

Ci sarà una trattazione approfondita di questa questione nel mio dizionario (che procede piano piano

Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
Sí, certo.Periplo ha scritto:Mi sembra di capire che comunque la frase da me proposta rimane valida, o sbaglio?
Crepi!Periplo ha scritto:In bocca al lupo per il dizionario.

Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
- Infarinato
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[FT] «*Postare»
Periplo ha scritto:Pensavo di postarne altre…


- u merlu rucà
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FT: riporto – per comodità – la parte che c'interessa della Lista dei forestierismi:Periplo ha scritto:...non piaciuto il postarne?
Meglio dire proporne?
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