Enologia esterofila: «barrique» e «decanter»

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Marco1971
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Intervento di Marco1971 »

bubu7 ha scritto:Questa specificazione della presenza del manico nella caraffa, riportata nella definizione del Garzanti, mi sembra un'arbitraria limitazione. In altri dizionari si parla semplicemente di recipiente panciuto.
Veramente (non che sia importante), a parte il GRADIT, praticamente tutti i dizionari dicono che la caraffa è provvista di manico (compresi Battaglia, Treccani e Devoto-Oli). Ma nulla osta al suo impiego al posto di decanter, accanto a decantatore.
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
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Decimo
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Intervento di Decimo »

Cosí, in questa risposta, si scrive nel sito della Treccani:

Il grande esperto di vini Luigi Veronelli (1926-2004) adoperava il termine carato, in luogo di barrique.

…come conferma questo —tra gli altri— dizionario enologico. Quindi, a dispetto dell’origine provenzale di barrique, suggerirei di espungere dalla lista barrica (non registrato) e incoraggiare l’equivalente autoctono carato.
V’ha grand’uopo, a dirlavi con ischiettezza, di restaurar l’Erario nostro, già per somma inopia o sia di voci scelte dal buon Secolo, o sia d’altre voci di novello trovato.
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Marco1971
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Intervento di Marco1971 »

Io ho trovato caratello nel Battaglia (quest’accezione di carato non c’è):

Caratèllo (ant. e dial. carratèllo), sm. Botticella per conservare vini scelti e pregiati (o liquori, birra, ecc.).

È attestatissimo in letteratura da molti secoli, e si trova anche presso D’Annunzio. :)
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
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Carnby
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Intervento di Carnby »

Marco1971 ha scritto:Io ho trovato caratello nel Battaglia (quest’accezione di carato non c’è):

Caratèllo (ant. e dial. carratèllo), sm. Botticella per conservare vini scelti e pregiati (o liquori, birra, ecc.).

È attestatissimo in letteratura da molti secoli, e si trova anche presso D’Annunzio. :)
Però il caratello sembra essere un barilotto per vinsanto e altri vini liquorosi, non una vera barrique, che mi pare molto più grande.<br>A proposito, che differenza ci sarebbe tra un barile e un caratello e tra una botte e una barrique?
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Decimo
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Intervento di Decimo »

La risposta è nel vocabolario enologico che ho menzionato su. Il caratello è «una botticella di 100 litri», mentre il carato (che del primo pare essere una retroformazione) «225 litri», e equivale «alla parola francese barrique».

E se botte, a causa dell’ampia oscillazione di capacità per regione («751 litri a Venezia; 523 a Napoli; 960 a Roma, ecc.», Treccani, s.v.), non si è tecnicizzato, restando d’uso generico, barile, secondo lo stesso dizionario quinquevolume, è «attualmente, nel commercio del vino, … i[l] fust[o] da mezzo ettolitro».
V’ha grand’uopo, a dirlavi con ischiettezza, di restaurar l’Erario nostro, già per somma inopia o sia di voci scelte dal buon Secolo, o sia d’altre voci di novello trovato.
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Carnby
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Intervento di Carnby »

Grazie. Bisognerebbe comunque controllare se queste definizioni, che sembrano soddisfacenti, sono confermate anche da altri lessici e glossari.
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