«Nonsoché/nonsocché»

Spazio di discussione su questioni di grafematica e ortografia

Moderatore: Cruscanti

Intervieni
Avatara utente
Marco1971
Moderatore
Interventi: 10445
Iscritto in data: gio, 04 nov 2004 12:37

«Nonsoché/nonsocché»

Intervento di Marco1971 »

Non siamo confrontati soltanto con l’imbarbarimento lessicale, ma anche con la progressiva perdita di coerenza nell’univerbazione di molte locuzioni (si pensi a senonché, piuccheperfetto, ecc. di contro ai piú corretti sennonché, piucchepperfetto).

Il GRADIT registra nonsoché ma rimanda, per la trattazione, alla forma staccata non so che. Il Battaglia mette a lemma nonsoché, sebbene tra le molte citazioni compaia una sola volta in grafia unita. Nessuna menzione dell’alternativa (!) nonsocché (preciso per chi non lo sapesse che so, nella pronuncia normativa, è cogeminante: lo so bbene, lo so ffare, ecc.).

Il DOP parla chiaro: «non nonsoché» e conosce solo la scrizione staccata non so che.

Google tuttavia mi apre uno spiraglio di luce: 5.490 occorrenze di nonsocché, naturalmente contro 45.900 di nonsoché. Volendo dunque univerbare, ritenete che nonsocché abbia qualche probabilità di convivere accanto alla «turpe forma», e, col tempo, d’essere accolta come variante nei vocabolari?
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
Fausto Raso
Interventi: 1725
Iscritto in data: mar, 19 set 2006 15:25

Intervento di Fausto Raso »

Anche il Gabrielli in rete attesta nonsoché, sebbene come seconda "opzione".
«Nostra lingua, un giorno tanto in pregio, è ridotta ormai un bastardume» (Carlo Gozzi)
«Musa, tu che sei grande e potente, dall'alto della tua magniloquenza non ci indurre in marronate ma liberaci dalle parole errate»
Avatara utente
Marco1971
Moderatore
Interventi: 10445
Iscritto in data: gio, 04 nov 2004 12:37

Intervento di Marco1971 »

Si trova anche nel Gabrielli bivolume (versione originale), ma a lemma mette la forma staccata non so che. Strano che legittimi nonsoché: strano perché un purista di solito è coerente almeno in quelle cose morfologiche universalmente accettate (cogeminazione...).
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
Avatara utente
Luca86
Interventi: 587
Iscritto in data: gio, 25 mar 2010 15:26
Località: Brindisi

Intervento di Luca86 »

Il Canepàri – che è un uomo molto cólto – non lo registra nel suo DiPI. Il che m'induce a pensare che lo consideri men che trascurato:

nonsocché (↓-è, ↓-e) nonsɔk'ke*, nonˌsɔkke*.
Avatara utente
Marco1971
Moderatore
Interventi: 10445
Iscritto in data: gio, 04 nov 2004 12:37

Intervento di Marco1971 »

Scusi il ritardo, ma questo proprio non me l’aspettavo! Incredibile ma vero! Sono stupefatto.
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
Avatara utente
Decimo
Interventi: 434
Iscritto in data: ven, 18 ago 2006 13:45
Località: Modica

Intervento di Decimo »

Il Canepari non lo registra perché il suo sistema normativo è coerentizzato: essendo so cogeminante /'sɔ*; -°/ avremo «nonsocché».

Nel DiPI non compare poi «piucche[p]perfetto»; chissà che ne direbbe l’autore…
V’ha grand’uopo, a dirlavi con ischiettezza, di restaurar l’Erario nostro, già per somma inopia o sia di voci scelte dal buon Secolo, o sia d’altre voci di novello trovato.
Avatara utente
Decimo
Interventi: 434
Iscritto in data: ven, 18 ago 2006 13:45
Località: Modica

Intervento di Decimo »

Decimo ha scritto:Nel DiPI non compare poi «piucche[p]perfetto»; chissà che ne direbbe l’autore…
Ho infine rivolto in privato la domanda al professor Canepari, che cosí si è espresso:

Semplicemente con una scelta consapevole e informata: va tutto bene, purché all’interno della struttura neutra. Quindi le tre possibili grafie, anche se preferisco quella virgolettata, vanno tutte bene, con tutte le loro possibili pronunce: piuccheperfetto, piucchepperfetto, piú che perfetto (quest’ultima grafia corrispondente alla seconda anche nella pronuncia; ma decisamente forma meno favorita).

P.S. Riporto —su richiesta dell’autore— una breve nota:

Aggiungo ciò che avevo sottinteso: l’importanza delle degeminazione (specie per articoli e pronomi con /lV#/ (occhio: vocale semplice finale, quindi, non «lei, lui», né «loro»), compresi i due «gli» (al limite in «scegligli gli gliommeri» o «sciogligli gli gliommeri», che non tutti capiscono súbito). Occhio anche a «chi va là(?)», ecc.
V’ha grand’uopo, a dirlavi con ischiettezza, di restaurar l’Erario nostro, già per somma inopia o sia di voci scelte dal buon Secolo, o sia d’altre voci di novello trovato.
Avatara utente
Marco1971
Moderatore
Interventi: 10445
Iscritto in data: gio, 04 nov 2004 12:37

Intervento di Marco1971 »

Si rimedierà all’omissione nel DiPI?
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
Intervieni

Chi c’è in linea

Utenti presenti in questa sezione: Nessuno e 2 ospiti