«‹La› UK»?

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Marco1971
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«‹La› UK»?

Intervento di Marco1971 »

Mi ha sorpreso oggi leggere quest’aberrazione. UK sta per United Kingdom, in italiano Regno Unito (quindi maschile), che comprende l’Inghilterra, il Galles, la Scozia e l’Irlanda settentrionale (la Gran Bretagna è la denominazione che comprende Inghilterra, Galles e Scozia). È logico gli USA perché sono gli Stati Uniti d’America (maschile), ma non la UK, o mi sfugge qualcosa?
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
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Ferdinand Bardamu
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Intervento di Ferdinand Bardamu »

Non conoscevo l'uso di UK in italiano: personalmente, ho sempre detto «il Regno Unito». L'articolo piú sensato sarebbe per me lo, giacché regno è maschile e UK si pronuncia, all'italiana, /ju'kei/.
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Marco1971
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Intervento di Marco1971 »

Ecco un collegamento, dove si trova anche banlieue, senza corsivo e orbato di ‘s’!
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
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Luca86
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Intervento di Luca86 »

Personalmente, avrei senz'ombra di dubbio scritto il Regno Unito – o, in un momento di creatività, l'RU (/lErre'u/) –, come la maggior parte degli italofoni con un minimo di buon senso (e di buon gusto). Forse bisognerebbe leggerlo cosí: la UK = la [nazione] UK, ma mi convince poco; certo è che sarebbe stato piú logico scrivere lo UK, poiché si pronuncia /ju'kEi/.
Ultima modifica di Luca86 in data gio, 11 ago 2011 15:08, modificato 1 volta in totale.
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Marco1971
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Intervento di Marco1971 »

Ecco, si dica l’RU! Drammatico tramonto della luna arancione sul lago... :)
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
PersOnLine
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Intervento di PersOnLine »

Penso sia perché molti pur vedendo UK leggono Gran Bretagna.
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Marco1971
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Intervento di Marco1971 »

È inammissibile! :evil:
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
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Luca86
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Intervento di Luca86 »

PersOnLine ha scritto:Penso sia perché molti pur vedendo UK leggono Gran Bretagna.
Se ciò fosse vero, sarebbe il colmo dei colmi! :(
Marco1971 ha scritto:Drammatico tramonto della luna arancione sul lago... :)
Gentile Marco, sarà perché sono poco perspicace, ma proprio non riesco ad afferrare questa frase.
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Marco1971
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Intervento di Marco1971 »

Era tardi, e mi sono lasciato ammaliare dalla poesia del paesaggio «che di qua scorgo». ;)
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
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Luca86
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FT

Intervento di Luca86 »

Suppongo che il panorama cui si riferisce sia all'incirca cosí.
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Marco1971
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Intervento di Marco1971 »

Sí, anche se il mio è piú simile a questo. :)
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
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Intervento di Luca86 »

Eseguendo una ricerca avanzata con Google (“en la UK”) nei siti di El País e El Mundo, risulta che la UK non è d'uso unicamente italiano (si veda qui e qui).

P.S. Che panorama! Beato lei! Lí dev'esserci un'aria purissima, vero? :)
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Marco1971
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Intervento di Marco1971 »

È però maggioritario en el UK: qui e qui.

(L’aria non è purissima, ma certo di migliore qualità rispetto al centro di Losanna, diventato una piccola Londra plurietnica.)
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
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Intervento di Luca86 »

Certo. Ma quello che volevo dire è che noi italiani – vivaddio! – non abbiamo il monopolio delle assurdità linguistiche, come appunto quella in oggetto.
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Marco1971
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Intervento di Marco1971 »

Gli è ver, gli è ver... Ma probabilmente la Real Academia Española brandirà la frusta! ;)
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
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