La discussione prosegue dunque qui.

Moderatore: Cruscanti
Aprire un apposito filone dove si possono apporre le firme (tecnicamente credo sia di competenza di Infarinato)Marco1971 ha scritto:Come ho detto, aspetto proposte di modifica del mio maldestro scritto.
Per quanto riguarda la raccolta delle firme, sarebbe possibile tramite la rete? Qualcuno ha un’idea?
Non si potrebbe chiedere ospitalità a qualche vocabolario in rete dove nella pagina iniziale compare l'iniziativa di "Cruscate"? E un "bottone" che permetta di collegarsi direttamente al Foro?Marco1971 ha scritto:Ma se lo mettiamo qui, campa cavallo per arrivare a 50.000 firme...
Non ci sarebbe un sito piú visibile e visitato?
Nella legge però non si specifica secondo quale parametro si possano definire o meno italiani i termini utilizzati (liste, ente regolatore, ecc.). Non so se in questo caso abbiano successivamente attribuito la responsabilità all'Assiterm o ad altri, tengo semplicemente a sottolineare che, nella proposta di legge, va considerato anche l'aspetto fondamentale del chi si occupa di definire cosa è italiano e, quando necessario, di coniare nuovi termini. Ne va della efficacia stessa della proposta.I prodotti o le confezioni dei prodotti destinati al consumatore commercializzati sul territorio
nazionale devono riportare in lingua italiana indicazioni chiaramente visibili e leggibili relative:
a) alla denominazione legale o merceologica del prodotto;
b) al nome o ragione sociale o marchio e alla sede del produttore o di un importatore stabilito
nella Comunità economica europea;
c) all'eventuale presenza di materiali o sostanze che possono arrecare danno all'uomo, alle cose o
all'ambiente;
d) ai materiali impiegati e su metodi di lavorazione ove questi siano determinanti per la qualità o
le caratteristiche merceologiche del prodotto;
e) alle istruzioni, alle eventuali precauzioni e alla destinazione d'uso ove utili ai fini di fruizione e
sicurezza del prodotto.
Non è stato respinto, a meno che non mi sbagli, ma è pur vero che non è stato ancora preso in considerazione – il disegno di legge è (vado a memoria) del 2009. Comunque, per me, il solo fatto che sia stato concepito, è un segno positivo.Marco1971 ha scritto:Ma questo disegno di legge non è mai andato in porto e ci sono state polemiche proprio sulla sua formulazione.
Potrei contattare almeno due accademici della Crusca a tal proposito: Luca Serianni e Giuseppe Patota.Modna ha scritto:Nella legge però non si specifica secondo quale parametro si possano definire o meno italiani i termini utilizzati (liste, ente regolatore, ecc.). Non so se in questo caso abbiano successivamente attribuito la responsabilità all'Assiterm o ad altri, tengo semplicemente a sottolineare che, nella proposta di legge, va considerato anche l'aspetto fondamentale del chi si occupa di definire cosa è italiano e, quando necessario, di coniare nuovi termini. Ne va della efficacia stessa della proposta.
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