Un aiuto, per favore. Nella seguente frase mi pare di "sentire" un anacoluto forse per colpa delle frasi relative che probabilmente fanno "saltare" la regolare sintassi:
«Ho recensito quel disco del quale in Italia nessuno aveva colto la fondamentale impronta religiosa e la preghiera che lo informavano».
A me questa frase, seppur accettabile, suona malissimo, è cattivo italiano. Oltretutto, che lo informavano mi sembra superfluo, visto che c’è già impronta. Mi parrebbe piú elegante cosí:
Ho recensito quel disco, di cui nessuno in Italia aveva colto la fondamentale impronta religiosa e preghiera.
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
Infatti non si capisce bene cosa possa essere la preghiera di un disco...
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
Grazie ad ambedue. Riguardo alla "preghiera di un disco", naturalmente si tratta d'una forma ellittica - forse anche di una metonimia: la preghiera è il contenuto sonoro del disco, canzoni di preghiera, appunto... Grazie ancora!