«Calligrafia»
Moderatore: Cruscanti
«Calligrafia»
salve,ho un dubbio:molte volte nel parlato comune sento dire frasi del tipo:-Hai una bella calligrafia; Hai una pessima calligrafia;etc
Insomma la parola calligrafia viene usata come sinonimo di scrittura;
Però, controllando sul dizionario di greco, ho notato che la parola calligrafia di per sè già vuol dire bella scrittura da calleò=bello e grafos=grafia,scrittura.
Quindi ho riscontrato un uso improprio del termine.
Che ne pensate?
Insomma la parola calligrafia viene usata come sinonimo di scrittura;
Però, controllando sul dizionario di greco, ho notato che la parola calligrafia di per sè già vuol dire bella scrittura da calleò=bello e grafos=grafia,scrittura.
Quindi ho riscontrato un uso improprio del termine.
Che ne pensate?
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Re: «Calligrafia»
Che spesso nel corso della storia le parole perdono il loro significato originario, specie quando non ne viene piú avvertita la composizione. Bella/brutta calligrafia sono espressioni oggi perfettamente corrette.domydiva ha scritto:Che ne pensate?
L’argomento era già stato affrontato qui e in altri luoghi di questo foro.
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
Aggiungo l’esemplificazione letteraria, per gli scettici. 
E, di gente illustre con bella calligrafìa, ve ne potrèi citare un barbaglio... (Dossi, L’altrieri, 1861)
La signorina Elena, colla sua bella calligrafia inglese, rispose pel babbo, ch’era occupatissimo, e gli cinguettò un po’ di tutto, con certo abbandono confidenziale, dandogli conto di quel che era avvenuto dopo la partenza di lui, del come passavano le serate, e che sentivano tutti la sua mancanza e si rammentavano spesso di lui. (Verga, Il marito di Elena, 1882)
E presa la penna, si mise a scrivere con la sua bella calligrafia. (De Amicis, Cuore, 1886)
Se fosse stato poeta, come si sentiva nell’anima e come qualche suo collega d’ufficio, le avrebbe scritto un sonetto, ricopiandolo con bella calligrafia e a lettere filettate d’oro. (Tozzi, L’amore, 1920)

E, di gente illustre con bella calligrafìa, ve ne potrèi citare un barbaglio... (Dossi, L’altrieri, 1861)
La signorina Elena, colla sua bella calligrafia inglese, rispose pel babbo, ch’era occupatissimo, e gli cinguettò un po’ di tutto, con certo abbandono confidenziale, dandogli conto di quel che era avvenuto dopo la partenza di lui, del come passavano le serate, e che sentivano tutti la sua mancanza e si rammentavano spesso di lui. (Verga, Il marito di Elena, 1882)
E presa la penna, si mise a scrivere con la sua bella calligrafia. (De Amicis, Cuore, 1886)
Se fosse stato poeta, come si sentiva nell’anima e come qualche suo collega d’ufficio, le avrebbe scritto un sonetto, ricopiandolo con bella calligrafia e a lettere filettate d’oro. (Tozzi, L’amore, 1920)
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
Re: «Calligrafia»
Non c'era bisogno di scomodare un dizionario di greco antico: bastava guardare in un dizionario etimologico (come, ad esempio, il Pianigiani in linea [sub voce]).domydiva ha scritto:Però, controllando sul dizionario di greco, ho notato che la parola calligrafia di per sè già vuol dire bella scrittura da calleò=bello e grafos=grafia,scrittura.
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Re: «Calligrafia»
A dirla tutta, sarebbe stato sufficiente consultare un vocabolario d’italiano decente: http://www.treccani.it/vocabolario/calligrafia/ (il che avrebbe implicitamente risolto anche il dubbio iniziale: sign. 1b).Luca86 ha scritto:…bastava guardare in un dizionario etimologico…

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Re: «Calligrafia»
Per quel che mi riguarda non dirò mai "bella calligrafia", anche se forma ormai cristallizzata e immortalata da autori... autorevoli.
Dirò o scriverò: bella grafia o bella scrittura.
Dirò o scriverò: bella grafia o bella scrittura.

«Nostra lingua, un giorno tanto in pregio, è ridotta ormai un bastardume» (Carlo Gozzi)
«Musa, tu che sei grande e potente, dall'alto della tua magniloquenza non ci indurre in marronate ma liberaci dalle parole errate»
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Calligrafia mi ha ricordato callipigea. 

Ma callipìgia o, meno comune, callipige.Brazilian dude ha scritto:Calligrafia mi ha ricordato callipigea.

Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
Re: «Calligrafia»
Se bella scrittura può andar bene, non cosí bella grafia, perché grafia riguarda il modo in cui sono scritte le parole secondo le regole di giustapposizione delle lettere, non lo stile ornamentale.Fausto Raso ha scritto:Dirò o scriverò: bella grafia o bella scrittura.

Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
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D'accordo, però, sempre sul Treccani si può leggere:
talora usato anche con il sign. di calligrafia, intesa nel suo valore medio, non etimologico, come modo cioè di tracciare i caratteri nella scrittura: ha una g. pessima, illeggibile.
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