Ancora su «al riguardo/*a riguardo»
Moderatore: Cruscanti
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Non saprei... per me non è così pacifico che, in quest'esempio, a riguardo di sia usato nel senso di a paragone di (come nella frase di G. Bruno) oppure di al cospetto di (come nel passo dannunziano). Ricostruiamo la frase di Leopardi: «Siamo ben lungi dal pronunziare un tale o simile giudizio solamente a riguardo dell’uomo»: si parla di dare un giudizio riguardo a qualcosa, quindi in questo caso siamo in presenza di un compl. di argomento e vale nei riguardi di.Marco1971 ha scritto:Solamente a riguardo dell’uomo siamo ben lungi dal pronunziare un tale o simile giudizio; perché l’uomo secondo noi, non ha che far colla natura, e le sue imperfezioni derivano non già dall’essersi egli allontanato, ma dal non essersi abbastanza ancora allontanato dalla natura. (Leopardi, Zibaldone)
Oggi com'oggi non si sente dire dieci parole, cinque delle quali non sieno o d'oltremonte o nuove, dando un calcio alle proprie e native. (Fanfani-Arlìa, 1877)
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Ciao
Scusate per l’ ignoranza ma si dice “ sapete qualcosa a riguardo” o “sapete qualcosa al riguardo”
Grazie mille
Grazie mille
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Re: Ancora su «al riguardo/*a riguardo»
Ci sono tre pagine in questa discussione, non s'è trovato niente di interessante al riguardo?
Re: Ancora su «al riguardo/*a riguardo»
Forme corrette:
al riguardo = a(l) riguardo di ciò = a questo riguardo = a (questo) proposito = a proposito di ciò.
Ma è anche vero che:
a riguardo di = a paragone di.
Forme scorrette:
a riguardo, al proposito.
In conclusione è sbagliato semplicemente a riguardo in senso assoluto. Ho capito bene?
al riguardo = a(l) riguardo di ciò = a questo riguardo = a (questo) proposito = a proposito di ciò.
Ma è anche vero che:
a riguardo di = a paragone di.
Forme scorrette:
a riguardo, al proposito.
In conclusione è sbagliato semplicemente a riguardo in senso assoluto. Ho capito bene?
G.B.
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Re: Ancora su «al riguardo/*a riguardo»
Sì, infatti. "Al riguardo", con la "L". Praticamente corrisponde a "nel merito".
Re: Ancora su «al riguardo/*a riguardo»
Mi è capitato di leggere poc'anzi questa discussione e, sebbene l'ultimo intervento risalga a quasi un anno fa, vorrei porre la seguente osservazione. La forma "a riguardo" è piuttosto diffusa nei rimandi bibliografici all'interno di libri e articoli scientifici (per esempio: "a riguardo vd." / "a riguardo cfr."). In questo caso "a riguardo vd./cfr." sembra essere impiegata come mera forma ellittica per "a questo riguardo vd./cfr." o "a riguardo di ciò vd./cfr.". Francamente, sia sotto l'aspetto grammaticale sia sotto l'aspetto logico, non mi sembra che in tale circostanza la forma "a riguardo" possa essere tacciata di errore.
(Aggiungo poi un'altra osservazione, di ordine generale e puramente logico: poiché, com'è stato notato in questa discussione, oltre ad "al riguardo di" è ben attestata - e preponderante - anche la forma "a riguardo di", su base logico-grammaticale dovrebbe egualmente giudicarsi accettabile la forma "a riguardo" come alternativa ad "al riguardo".)
(Aggiungo poi un'altra osservazione, di ordine generale e puramente logico: poiché, com'è stato notato in questa discussione, oltre ad "al riguardo di" è ben attestata - e preponderante - anche la forma "a riguardo di", su base logico-grammaticale dovrebbe egualmente giudicarsi accettabile la forma "a riguardo" come alternativa ad "al riguardo".)
Re: Ancora su «al riguardo/*a riguardo»
In questo caso, a riguardo non assume il significato di per un confronto, vedi...?
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
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Re: Ancora su «al riguardo/*a riguardo»
Secondo me sono tutti sbagliati: con l’ellissi si può giustificare qualsiasi cosa. Si tratta molto piú banalmente di «scienziati» ignoranti. Del resto, oggi non c’è un politico, un giornalista o un doppiatore che non dica *il prima possibile invece del corretto prima possibile.
Certo, error communis facit ius, per cui «continuiamo [pure] cosí, facciamoci del male»…
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Re: Ancora su «al riguardo/*a riguardo»
Potrebbe essere interpretata anche in tal modo. Tuttavia, essendo parimenti attestate le forme "al riguardo vd." e "al riguardo cfr." (con o senza virgola dopo "riguardo"), a meno di non reputare erronee queste ultime, credo che "a riguardo vd." e "a riguardo cfr." debbano essere intese come "a questo proposito vd." e "a questo proposito cfr." ("per un confronto cfr." sarebbe infatti una pura ripetizione, dato che "cfr." = "confronta", dal lat. confer, benché sovente "cfr." sia utilizzato, a mio parere poco correttamente, con il significato di "vedi"), e, dunque, se si accoglie "al riguardo" come unica forma corretta, come un'ellissi per "a questo riguardo" / "a tale riguardo". Per ciò che concerne quest'ultimo punto, però, a mio modestissimo parere, resta l'osservazione (o, se si preferisce, l'obiezione) che ho avanzato poc'anzi: l'ampia e risalente attestazione di "a riguardo di" in alternativa ad "al riguardo di" dovrebbe condurre, su base puramente logica, all'accettazione di "a riguardo" come forma alternativa di "al riguardo", entrambe nell'accezione di "a questo proposito".Marco1971 ha scritto: sab, 06 mar 2021 23:18 In questo caso, a riguardo non assume il significato di per un confronto, vedi...?
Re: Ancora su «al riguardo/*a riguardo»
In senso assoluto, a riguardo per al riguardo («a questo proposito») è tuttora un errore, anche sul piano logico, perché, appunto, il complemento introdotto dal di dev’essere pronominalizzato se taciuto. 
Per la mia interpretazione del senso proposto sopra, mi fondo in particolare su mettere a riguardo (colonna centrale), che significa appunto «paragonare, raffrontare». E si sa che di tautologie è pieno l’odierno favellare.

Per la mia interpretazione del senso proposto sopra, mi fondo in particolare su mettere a riguardo (colonna centrale), che significa appunto «paragonare, raffrontare». E si sa che di tautologie è pieno l’odierno favellare.

Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
Re: Ancora su «al riguardo/*a riguardo»
In effetti, la sua controbiezione è sensata. Per ciò che concerne invece la soluzione che ha prospettato (vale a dire "a riguardo vd." / "a riguardo, vd." = "per un confronto vedi" / "per un confronto, vedi"), reputo che essa sia ben plausibile e, per certo, possibile (sebbene l'uso concorrente di "al riguardo vd." faccia pensare che, almeno alcuni studiosi, con quest'espressione abbiano voluto intendere e tuttora intendano "a questo proposito vedi"); a rigore, però, mi sembra che de facto renda legittima la sola forma "a riguardo vd." / "a riguardo, vd.", poiché l'altra, "a riguardo cfr." / "a riguardo, cfr.", se intesa in tal modo, diverrebbe tautologica (questa restrizione appare tuttavia auspicabile, poiché, se fosse accolta pienamente, fugherebbe ogni dubbio sull'uso di "vd." e "cfr.", spesso confusi, forse per un influsso straniero, soprattutto anglosassone).Marco1971 ha scritto: dom, 07 mar 2021 0:21 In senso assoluto, a riguardo per al riguardo («a questo proposito») è tuttora un errore, anche sul piano logico, perché, appunto, il complemento introdotto dal di dev’essere pronominalizzato se taciuto.
Per la mia interpretazione del senso proposto sopra, mi fondo in particolare su mettere a riguardo (colonna centrale), che significa appunto «paragonare, raffrontare». E si sa che di tautologie è pieno l’odierno favellare.![]()
Re: Ancora su «al riguardo/*a riguardo»
E allora bisogna arrenderci alla sentenza d’Infarinato: «scienziati» ignoranti.
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
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Re: Ancora su «al riguardo/*a riguardo»
Sí, l’espressione corretta è solo al riguardo vd./cfr., come si può facilmente verificare con una ricerca su Google Libri (le forme «disarticolate» si fanno via via piú frequenti a mano a mano che ci si avvicina ai giorni nostri). Del resto, se davvero si sottintendesse un arcaismo quale mettere a riguardo (con), l’espressione dovrebbe essere, appunto, a riguardo con (nel senso di «appetto a, in confronto a, rispetto a, a paragone di»), seguíto dal rimando, e non da un vedi o da un confronta. 

Re: Ancora su «al riguardo/*a riguardo»
Sinceramente, non sono affatto convinto che l'espressione corretta sia solo al riguardo vd. / al riguardo cfr.. O meglio, è la sola espressione corretta (escludendo un possibile uso ellittico di a riguardo per a questo riguardo, che, com'è stato notato, non appare una giustificazione valida) qualora impiegata nell'accezione di a questo proposito vedi. Se invece si volesse intendere per raffronto vedi, a rispetto vedi, a comparazione vedi, allora la forma a riguardo (in questo caso, però, con il solo vd.) sarebbe corretta, come mi sembra indichi anche il Tommaseo-Bellini, s.v. Riguardo, 13.Infarinato ha scritto: dom, 07 mar 2021 2:14 Sí, l’espressione corretta è solo al riguardo vd./cfr., come si può facilmente verificare con una ricerca su Google Libri (le forme «disarticolate» si fanno via via piú frequenti a mano a mano che ci si avvicina ai giorni nostri). Del resto, se davvero si sottintendesse un arcaismo quale mettere a riguardo (con), l’espressione dovrebbe essere, appunto, a riguardo con (nel senso di «appetto a, in confronto a, rispetto a, a paragone di»), seguíto dal rimando, e non da un vedi o da un confronta.![]()
P. S. Anche se non attinente a questa discussione, ho notato che il GDLI, vol. XVI, p. 347, s.v. Riguardo, 12, impiega la forma (palesemente errata) avere a che fare, anziché avere che fare. Sono rimasto alquanto sorpreso.
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