Roberto Lesina, «Il Nuovo Manuale di Stile», Zanichelli
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Roberto Lesina, «Il Nuovo Manuale di Stile», Zanichelli
Mi chiedo quanto sia affidabile, nel complesso, il Nuovo Manuale di Stile di Roberto Lesina, edito da Zanichelli. Il dubbio m'è venuto dopo aver avuto la conferma dell'infondatezza della regola per la grafia dei cognomi composti. Naturalmente è ingiusto generalizzare, però ho trovato anche altre incongruenze con ciò che sapevo e davo per assodato, per esempio la regola per la grafia degli acronimi, scritti tutti in maiuscolo e non con la sola iniziale maiuscola, com'è uso nel giornalismo (PSI e non Psi, ad esempio).
Re: Roberto Lesina, «Il Nuovo Manuale di Stile», Zanichelli
Ottima osservazione. In effetti i giornalisti scrivono – oggi – sigle e acronimi sempre con la prima lettera maiuscola e le altre minuscole, ma questo è dovuto, a mio avviso, a mera sciatteria.Ferdinand Bardamu ha scritto:Mi chiedo quanto sia affidabile, nel complesso, il Nuovo Manuale di Stile di Roberto Lesina, edito da Zanichelli. Il dubbio m'è venuto dopo aver avuto la conferma dell'infondatezza della regola per la grafia dei cognomi composti. Naturalmente è ingiusto generalizzare, però ho trovato anche altre incongruenze con ciò che sapevo e davo per assodato, per esempio la regola per la grafia degli acronimi, scritti tutti in maiuscolo e non con la sola iniziale maiuscola, com'è uso nel giornalismo (PSI e non Psi, ad esempio).
In genere, le regole ISO (e UNI) consigliano di trattare sigle e acronimi con le maiuscole (nella composizione dei testi io preferisco il maiuscoletto) e quindi in genere di evitare i puntini (un tempo assai diffusi anche tra i giornalisti: C.G.I.L., P.S.I. ecc.). Tutt'al più si possono accettare scritture come Unesco e Nato dato che si leggono come si scrivono (sono cioè acronimi; il Manuale interistituzionale di convenzioni redazionali dell'Unione europea segue una regola parzialmente differente). Le sigle «pure» (quelle che si leggono lettera per lettera) invece vanno scritte sempre in maiuscolo: sui giornali ho trovato anche *«il pc» e *«l'esponente pd del...» (in quest'ultimo caso probabilmente perché pd era sentito come «aggettivo»). Da tutto questo discorso si possono lasciar fuori gli acronimi che non sono sigle (come Confindustria) e quelli che sono ormai nomi comuni come laser e radar.
Per quanto riguarda l'attendibilità del Manuale di stile, bisogna ammettere che ci sono molte inesattezze e norme ISO non aggiornate, pertanto non si può considerare uno strumento normativo, ma solo un libro di consultazione, da abbinare obbligatoriamente ad altri manuali e dizionari come il DOP.
- Ferdinand Bardamu
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Ottimo, grazie. Dunque, riassumendo: le sigle si scrivono sempre tutte in maiuscolo, senza puntini, perché, in genere, non vengono lette come parole autonome; se invece è disusata la lettura lettera per lettera, allora si possono accettare scrizioni con la sola iniziale maiuscola (come lei riporta, Unesco e Nato, ma aggiungerei anche Fiat, Ina, ecc.). Di regola, però, è meglio mantenere una certa uniformità: se CGIL si legge «ciggièlle» /ˌʧiʤʤiˈɛlle/ e va scritto per forza tutto in maiuscolo, anche UIL, che si legge come si scrive, dovrebbe esser scritto in maiuscolo.
A proposito di sciatteria giornalistica, qualche volta s'incontrano sigle scritte addirittura tutte in minuscolo. Personalmente, dopo aver letto questo manuale, mi sono sempre attenuto alla scrittura interamente maiuscola.
A proposito di sciatteria giornalistica, qualche volta s'incontrano sigle scritte addirittura tutte in minuscolo. Personalmente, dopo aver letto questo manuale, mi sono sempre attenuto alla scrittura interamente maiuscola.
Ultima modifica di Ferdinand Bardamu in data mar, 06 dic 2011 16:54, modificato 2 volte in totale.
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Re: Roberto Lesina, «Il Nuovo Manuale di Stile», Zanichelli
Pur non dando ulteriori spiegazioni, Serianni (I.194g.) dice: «Le sigle dei partiti politici si scrivono con maiuscole (DC, PCI, MSI), con minuscole (dc, pci, msi), oppure con maiuscola iniziale: Dc, Pci, Msi».Carnby ha scritto:sui giornali ho trovato anche *«il pc» e *«l'esponente pd del...»
Detto questo, anch'io preferisco usare sempre la maiuscola.
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Eh no, «ciggièlle» /ˌʧiʤʤiˈɛlle/!Ferdinand Bardamu ha scritto:…se CGIL si legge «cigièlle» /ʧiʤiˈɛlle/…

- Ferdinand Bardamu
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Re: Roberto Lesina, «Il Nuovo Manuale di Stile», Zanichelli
Eh?!:shock:Andrea Russo ha scritto: con minuscole (dc, pci, msi),
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Altra stranezza del Manuale di stile.
Roberto Lesina ha scritto:Le denominazioni di sistemi o movimenti politici si scrivono con iniziali minuscole, tranne quando sono derivate da nomi propri:
il socialismo
il bolscevismo
il fascismo
il nazismo
il Marxismo
il Maccartismo
Roberto Lesina, Il manuale di stile 2.0 p. 240
- Ferdinand Bardamu
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Re: Roberto Lesina, «Il Nuovo Manuale di Stile», Zanichelli
A proposito di sigle: com'è possibile che il Devoto-Oli 2012 riporti a lemma «aids o AIDS», «HIV o Hiv o hiv»? Passi (ma nemmeno troppo!) un giornalistucolo, ma un dizionario come il Devoto-Oli no!Carnby ha scritto:Ottima osservazione. In effetti i giornalisti scrivono – oggi – sigle e acronimi sempre con la prima lettera maiuscola e le altre minuscole, ma questo è dovuto, a mio avviso, a mera sciatteria.

Va bene riportare l'uso (tra l'altro qui scorretto), ma non c'è un limite...?
Ciao a tutti,
recupero questo vecchio thread dal momento che, per ragioni lavorative, anche a me è capitato di usare il volume in questione. Di primo acchito mi sembrava uno strumento eccellente e forse completo, tuttavia ho riscontrato una grave carenza.
Mancano infatti le norme redazionali relative ai prefissi e ai prefissoidi. Un argomento per nulla marginale.
Per esempio: ho un testo da redazionare e mi trovo la frase "...tecniche chirurgiche miniinvasive". Come trattare la parola in questione?
In generale non bisognerebbe mettere il trattino, tuttavia se la parola inizia con la medesima vocale dell'ultima vocale del prefissoide come ci si comporta?
Mini-invasive o mininvasive? (Fermo restando che la versione con due i è sicuramente scorretta).
recupero questo vecchio thread dal momento che, per ragioni lavorative, anche a me è capitato di usare il volume in questione. Di primo acchito mi sembrava uno strumento eccellente e forse completo, tuttavia ho riscontrato una grave carenza.
Mancano infatti le norme redazionali relative ai prefissi e ai prefissoidi. Un argomento per nulla marginale.
Per esempio: ho un testo da redazionare e mi trovo la frase "...tecniche chirurgiche miniinvasive". Come trattare la parola in questione?
In generale non bisognerebbe mettere il trattino, tuttavia se la parola inizia con la medesima vocale dell'ultima vocale del prefissoide come ci si comporta?
Mini-invasive o mininvasive? (Fermo restando che la versione con due i è sicuramente scorretta).
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Benvenuto Davide_G!
Il Manuale in questione non ce l'ho quindi non saprei dirle nulla al riguardo.
Per quanto riguarda le sue «tecniche chirurgiche», può tranquillamente scrivere miniinvasive, anche se forse è da preferire mininvasive.
Ah, di thread non c'è alcun bisogno, dato che c'è filone.

Il Manuale in questione non ce l'ho quindi non saprei dirle nulla al riguardo.
Per quanto riguarda le sue «tecniche chirurgiche», può tranquillamente scrivere miniinvasive, anche se forse è da preferire mininvasive.
Ah, di thread non c'è alcun bisogno, dato che c'è filone.

- Ferdinand Bardamu
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Benvenuto anche da parte mia.
Per quanto riguarda la questione dei prefissi, la regola di massima che conosco io prevede il trattino per le formazioni occasionali o, comunque, non entrate stabilmente nell'uso, e l'univerbazione senza nessun segno grafico per le altre. Nel caso specifico, le suggerirei, come ha già fatto Andrea, una grafia che eviti l'incontro di due vocali identiche (anche perché piú vicina alla effettiva pronuncia, perlomeno «a ritmo allegro»): mininvasivo.

Per quanto riguarda la questione dei prefissi, la regola di massima che conosco io prevede il trattino per le formazioni occasionali o, comunque, non entrate stabilmente nell'uso, e l'univerbazione senza nessun segno grafico per le altre. Nel caso specifico, le suggerirei, come ha già fatto Andrea, una grafia che eviti l'incontro di due vocali identiche (anche perché piú vicina alla effettiva pronuncia, perlomeno «a ritmo allegro»): mininvasivo.
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