«Portare il soccorso di Pisa»
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«Portare il soccorso di Pisa»
Segnalo quest'espressione appena trovata (per puro caso), che il Devoto Oli glossa come scherz.; non ne conosco la frequenza d'uso ma personalmente non l'avevo mai sentita dire. Il Treccani riporta anche una citazione manzoniana.
L'espressione viene generalmente spiegata come riporta il Treccani, e così fa pure il Devoto-Oli 2012, mentre il Dizionario dei Modi di Dire di Monica Quartu riporta anche una seconda origine.
Qualcuno l'ha mai usata e/o sentita usare?
L'espressione viene generalmente spiegata come riporta il Treccani, e così fa pure il Devoto-Oli 2012, mentre il Dizionario dei Modi di Dire di Monica Quartu riporta anche una seconda origine.
Qualcuno l'ha mai usata e/o sentita usare?
Io l’avevo già sentita, anche se non è un’espressione che fa parte del mio vocabolario attivo. Oltre a quello del Manzoni, se ne trovano alcuni, pochi esempi:
Per quanto poi al soccorso, che il sig. dottore afferma venutogli dai ventricoli dei morti controstimolati, ne siam dolenti, ma osiamo assicurarlo che è il soccorso di Pisa anche quando il fatto fosse reale... (Il Conciliatore)
Ambidue, dicevano, senza farsi motto l’uno dell’altro, al primo giungere dei nemici erano corsi a Portogruaro per implorar soccorso; e di là infatti capitavano col vero soccorso di Pisa. [...]
Qui non è il caso di dire che sarebbe stato il soccorso di Pisa; ma ad ogni modo chi non ebbe una decisiva vocazione, non è poi obbligato a cercare e ad adorare la necessità di fingere d’averla avuta. (Nievo, Confessioni di un Italiano)
Ad adorare... brrr...
Per quanto poi al soccorso, che il sig. dottore afferma venutogli dai ventricoli dei morti controstimolati, ne siam dolenti, ma osiamo assicurarlo che è il soccorso di Pisa anche quando il fatto fosse reale... (Il Conciliatore)
Ambidue, dicevano, senza farsi motto l’uno dell’altro, al primo giungere dei nemici erano corsi a Portogruaro per implorar soccorso; e di là infatti capitavano col vero soccorso di Pisa. [...]
Qui non è il caso di dire che sarebbe stato il soccorso di Pisa; ma ad ogni modo chi non ebbe una decisiva vocazione, non è poi obbligato a cercare e ad adorare la necessità di fingere d’averla avuta. (Nievo, Confessioni di un Italiano)
Ad adorare... brrr...

Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
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M'ero dimenticato un'osservazione riguardo alle due origini: in una il soccorso di Pisa è inutile perché i pisani ritardarono nel portare il proprio soccorso a chi ne aveva bisogno; nell'altra è Pisa che non ricevette il soccorso necessario.
Per quanto riveli un'accezione negativa nei confronti di Pisa, credo che la prima spiegazione sia migliore, perché soccorso di Pisa mi fa subito pensare a un soccorso da parte dei pisani e non a uno che i pisani dovevano ricevere.
Per quanto riveli un'accezione negativa nei confronti di Pisa, credo che la prima spiegazione sia migliore, perché soccorso di Pisa mi fa subito pensare a un soccorso da parte dei pisani e non a uno che i pisani dovevano ricevere.
Ultima modifica di Andrea Russo in data mer, 28 dic 2011 12:36, modificato 1 volta in totale.
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È non E', senza alcun soccorso...u merlu rucà ha scritto:E' arrivato il soccorso di Firenze.
(Su Windows la È si ottiene tenendo pigiato il tasto "alt" e digitando sul tastierino numerico "212". Quindi: alt + 212 = È)
«Nostra lingua, un giorno tanto in pregio, è ridotta ormai un bastardume» (Carlo Gozzi)
«Musa, tu che sei grande e potente, dall'alto della tua magniloquenza non ci indurre in marronate ma liberaci dalle parole errate»
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