Appropriare è transitivo
Moderatore: Cruscanti
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Appropriare è transitivo
Buonasera a tutti e bentrovati.
Mi sono iscritta oggi, dopo aver scoperto il vostro utilissimo foro.
Non so se la questione sia già stata posta altrove, in tal caso mi scuso per la duplicazione.
"Appropriare" è un verbo transitivo, ma viene comunemente usato come intransitivo (anche nei libri si legge: "si è appropriato di") e chi lo usa correttamente è guardato con perplessità.
Vi chiedo: si può considerare corretta la costruzione intransitiva solo perché quasi tutti la usano?
Grazie e a presto,
perasperaadastra
P.S.
Nel codice penale, che risale al 1930, è usato come transitivo, per fortuna!
Mi sono iscritta oggi, dopo aver scoperto il vostro utilissimo foro.
Non so se la questione sia già stata posta altrove, in tal caso mi scuso per la duplicazione.
"Appropriare" è un verbo transitivo, ma viene comunemente usato come intransitivo (anche nei libri si legge: "si è appropriato di") e chi lo usa correttamente è guardato con perplessità.
Vi chiedo: si può considerare corretta la costruzione intransitiva solo perché quasi tutti la usano?
Grazie e a presto,
perasperaadastra
P.S.
Nel codice penale, che risale al 1930, è usato come transitivo, per fortuna!
Salve, e benvenuta, Per aspera ad astra!
Posso abbreviarla in Pada? 
Mi fa piacere ch’io non sia l’unico a preccuparmi di appropriarsi, sul quale da anni insisto (può leggere questo filone, dedicato appunto all’uso transitivo di questo verbo), e del quale ho parlato di recente al prof. Patota, curatore del Garzanti.


Mi fa piacere ch’io non sia l’unico a preccuparmi di appropriarsi, sul quale da anni insisto (può leggere questo filone, dedicato appunto all’uso transitivo di questo verbo), e del quale ho parlato di recente al prof. Patota, curatore del Garzanti.
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
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Va bene PadaMarco1971 ha scritto:Salve, e benvenuta, Per aspera ad astra!Posso abbreviarla in Pada?
Mi fa piacere ch’io non sia l’unico a preccuparmi di appropriarsi, sul quale da anni insisto (può leggere questo filone, dedicato appunto all’uso transitivo di questo verbo), e del quale ho parlato di recente al prof. Patota, curatore del Garzanti.

La ringrazio tanto, ho letto il filone che mi ha proposto.
Mai gettare la spugna, anzi speriamo di riuscire a riappropriarci l'uso corretto del verbo!

Non è solo "appropriarsi" ad irritarmi, che ne dice di "optare" transitivo ("ho optato quella sede")? Di "le controversie de qua" o "la causa de quo"?
Grazie ancora e complimenti per il foro, finalmente uno che sia scritto in Italiano: leggere "filone" e "riporta" è davvero emozionante.

Buona serata e buona Epifania
perasperaadastra
Optare transitivo?
Ahimè (o forse o me felice!), non seguo piú né la televisione né i giornali italiani. Si opta per qualcosa. 
Sono davvero felice di averla tra noi: chi riesce ancora a emozionarsi dinanzi alla bellezza dell’italiano è degno di lode.


Sono davvero felice di averla tra noi: chi riesce ancora a emozionarsi dinanzi alla bellezza dell’italiano è degno di lode.

Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
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Il Palazzi lo dà transitivo nell’accezione di “fare onta”.
Se lo si considera come una variante di “ottare” il Devoto Oli lo attesta come transitivo nel significato arcaico di “desiderare”.
Se lo si considera come una variante di “ottare” il Devoto Oli lo attesta come transitivo nel significato arcaico di “desiderare”.
verbo transitivo e intransitivo (òtto, eccetera; ausiliare avere).
1. intr. Variante arc. di optare.
2. tr. (arc.). Desiderare; chiedere; come intr., aspirare.
Dal latino optare 'scegliere; desiderare'.
«Nostra lingua, un giorno tanto in pregio, è ridotta ormai un bastardume» (Carlo Gozzi)
«Musa, tu che sei grande e potente, dall'alto della tua magniloquenza non ci indurre in marronate ma liberaci dalle parole errate»
«Musa, tu che sei grande e potente, dall'alto della tua magniloquenza non ci indurre in marronate ma liberaci dalle parole errate»
Quando queste cose derivano da conoscenza e consapevolezza, è un bene. Quando invece sono frutto del caso...
Oggi, il verbo optare ammette solo due costruzioni: con per e con fra/tra. L’uso transitivo non sarebbe ammissibile, se non in una composizione letteraria semiseria.
Oggi, il verbo optare ammette solo due costruzioni: con per e con fra/tra. L’uso transitivo non sarebbe ammissibile, se non in una composizione letteraria semiseria.
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
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Grazie, Marco1971 e Fausto Raso!
Lo sento (e lo leggo) come transitivo in contesti in cui non ha il significato né di desiderare, né di fare onta.
Quest'uso purtroppo credo che non derivi da conoscenza e forse nemmeno dal caso, ma, peggio, dalla convinzione di poter piegare le regole di una lingua ai capricci del momento.
Grazie ancora
perasperaadastra
Lo sento (e lo leggo) come transitivo in contesti in cui non ha il significato né di desiderare, né di fare onta.
Quest'uso purtroppo credo che non derivi da conoscenza e forse nemmeno dal caso, ma, peggio, dalla convinzione di poter piegare le regole di una lingua ai capricci del momento.
Grazie ancora
perasperaadastra
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