Ora in questo intervento farò una samba dei toponimi cinesi

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Prima di tutto, a me mi dà alquanto fastidio la grafia
Shangai molto diffusa in Italia, c'è perfino una strada a Roma che si chiama Via Shangai!

O lo si scrive in modo corretto secondo il
pinyin allora
Shanghai, oppure lo si italianizza in
Sciangai, che è la pronuncia piú diffusa in Italia, ed esiste anche il gioco scritto cosí.
Ed è proprio il vezzo di pronunciarlo
sciangai che fa dimenticare che c'è una h di mezzo, muta in italiano.
Ovviamente la pronuncia è molto lontana dal cinese /ʂɑŋ xai/, in cui /ʂ/ è una /s/ retroflessa, pronunciata con la lingua che tocca il palato. Invece nell'
ng rappresenta il suono /ŋ/, pertanto la pronuncia italiana (ed europea non inglese) con la
g non viene capita dai cinesi.
Addirittura la pronuncia «sciangai» è piú simile alla pronuncia in mandarino di Hong Kong, pronunciato approssimativamente
sciaŋ kaŋ.
È già capitato a mia madre di telefonare a un'agenzia viaggi cinese per prenotare un volo per Hong Kong ad un amico italiano, che dopo averla sentita parlare le ha detto: «
Hong Kong! Non
Shanghai!»
In inglese la pronuncia già è piú comprensibile per i cinesi: /ʃɑŋ'hɑɪ/
Siccome gli anglofoni pronunciano la ng como /ŋ/ e aspirano la
h, per loro la trascrizione
pinyin è la più naturale.
Per i toscani propongo
Sanecài, ché la gorgia dovrebbe far aspirare la «c» e rendere la pronuncia piú simile a quella cinese.
Per le città cinesi, la tendenza inglese attuale è di mantenere la grafia del
pinyin, quindi ora non si dice piú
Peking (da cui deriva
Pechino) ma
Beijing e non si dice piú
Nanking (da cui deriva
Nanchino) ma
Nanjing.
In italiano ancora resistono le forme italianizzate
Pechino e
Nanchino.
Io personalmente preferisco la forma italianizzata quando esiste ed è diffusa storicamente.
Invece scrivo in
pinyin i toponimi che non hanno forma italianizzata attestata, visto che il sistema
Wade-Gildes è ormai obsoleto in Cina, e di cui non conosco tutte le traslitterazioni.
Per esempio
Xinjiang invece di
Sinkiang,
Tianjin invece di
Tientsin.
Invece
Xiamen era chiamata anticamente in inglese
Amoy, secondo la pronuncia del dialetto locale.*
Mentre
Canton è il nome improprio datto alla città
Guangzhou, siccome foneticamente deriva da
Guangdong che non è il nome della città, ma della provincia.
Per evitare equivoci su città o provincia, preferisco evitare la forma
Canton.
Chissà se
via Canton a Roma si riferisce alla città o alla provincia?
Invece l'altro nome di
Taiwan,
Formosa, è l'antico nome dato dai coloni portoghesi. Nome che personalmente non uso mai.
Il monte piú alto del mondo, conosciuto come
Everest dal nome dell'esploratore inglese, preferirei chiamarlo col nome locale tibetano
Chomo Langma, ma purtroppo in Italia nessuno lo conosce con quel nome.
Il fiume
Huang He, trascritto anche come
Huang Ho (
Wade-Giles?) può essere italianizzato tranquillamente come
Fiume Giallo visto che è la traduzione letterale.
L'altro grande fiume
Chang Jiang viene italianizzato come
Fiume Azzurro, anche se il nome significa in realtà
Fiume Lungo. Forse
Azzurro per contrapporlo a
Giallo?
Il nome piú diffuso in Italia e in Occidente, cioè
Yang-tze Kiang (traslitterazione
Wade-Giles, in
pinyin è
Yangzi Jiang), è improprio ché quel nome indica in cinese soltanto la parte terminale del fiume, quella che attraversa le province costiere di
Zhejiang e
Jiangsu, e la città di
Sciangai (:D).
Il terzo fiume
Zhu Jiang è italianizzato in
Fiume delle Perle, sempre per traduzione letterale.
Infine il fiume al confine tra Cina e Russia è chiamato con il nome russo
Amur, probabilmente perché di piú facile pronuncia rispetto al cinese
Heilongjiang.
*Scherzosamente scrivo la città in cui sono cresciuto
Yujou secondo la pronuncia del dialetto locale (
Wenzhou in
pinyin mandarino).
Invece la cittadina d'origine della mia famiglia la scrivo come
Cindia secondo il nostro dialetto, ciò è perfetto in Italiano, visto che è più facile da pronunciare del mandarino
Qingtian /tɕʰiŋ tʰjɛn/.
E si potrebbe derivare l'aggettivo
Cindiese, anche se noi nel parlato quotidiano diciamo perlopiú
Cindianese o
Cintianese, forse per assonanza con il nostro patronimino
Cintianen, con sordizzazione (?) della
d in
t.
Ovviamente non è consigliabile usare queste forme in un contesto non scherzoso, visto che non sono attestati in Occidente, essendo i due dialetti, purtroppo per noi,
rustici, checché ciascun d'essi è parlato solo nella rispettiva città o paese e in nessun altro luogo della Cina. Per cui si usa sempre il mandarino per le traslitterazioni.
Marco1971 ha scritto:E, scherzosamente,
Shakespeare in
Scotilancia.

Su
Google si trovano tante occorenze di
Scuotilancia e poche di
Scotilancia. Segno che poca gente conosce il dittongo mobile.
Un po' di tempo fa, avevo letto su
Wikipedia che alcune opere di
Shakespeare furono effettivamente pubblicate in Italia a firma di
Guglielmo Scotilancia. Tuttavia nella voce di adesso non c'è più questa affermazione. Forse l'hanno cancellata perché non affidabile.
Secondo
Wikipedia, vi è addirittura l'ipotesi che in realtà
Shakespeare era un siciliano emigrato a Londra per sfuggire alle persecuzioni. Sua madre si chiamava
Guglielma Crollalanza perciò lui anglicizzò (e masculinizzò) il nome e cognome materno, traducendo
Guglielma con
William e il siciliano
Crollalanza con
Shakespeare.
