Mi ricollego alla risposta al mio intervento da parte di Bubu7, il quale scrive
amicus_eius ha scritto:
Dopo la crisi del latinorum, è venuta l'èra delle mode straniere figlie delle dominazioni. In Italia, dalla fine del rinascimento in poi, il centro è sempre stato altrove. L'italiano e i suoi dialetti sono sentiti come lingua di provincia, la letteratura, poi il giornalismo, poi la pubblicità, che è figlia della moda, esotizzano.
Dobbiamo ricordare che la stragrande maggioranza della popolazione, di quella che Metternich definiva “un’espressione geografica”, fino ad un centinaio di anni fa, parlava solo dialetto.
Che il latinorum non è mai stata lingua di popolo, anzi, il suo uso è servito, per lunghi secoli, a marcare la separazione tra i governanti e il gregge.
Che in quest’ultimo secolo, in particolare dal secondo dopoguerra, abbiamo assistito alla vera nascita di una lingua nazionale, l’italiano, parlato ormai dalla quasi totalità della popolazione.
Che il merito di questa diffusione della lingua va, oltre all’obbligo scolare, ai mezzi di comunicazione: giornale, radio e televisione.
Che altre lingue europee, hanno subito nel passato, a differenza dell’italiano, delle vere rivoluzioni. Basti pensare ai nostri cugini, ai ‘perfidi’ e ai tedeschi.
Naturalmente, io non mi riferivo alla lingua del popolo: è proprio l'assenza della lingua del popolo, che brilla in Italia. Se ci fosse stata una lingua del popolo, non avremmo grandi problemi, tanto per dirne una, con il "computiere" e il "norde" di Marco1971. Dal contesto del mio intervento si evinceva apertamente che al fondo del problema dell'esotismo, come ultima voce del marchio linguistico dell'élite nella lunga sequenza di linguaggi esoterici cominciati col
latinorum, c'è la profonda e disonesta mancanza di democrazia nella società e dunque nel linguaggio, e più a monte nella storia, risalendo a quando la democrazia non esisteva come concetto, la totale assenza di un minimo di identità nazionale sentita e di iniziativa politica autonoma dell'Italia come tale (senza criminali pazzie fasciste, ovviamente). La differenza fra il
latinorum e l'esotismo è che quest'ultimo, come malvezzo dell'imitazione dell'
élite à la page, si diffonde nella società di massa. Il problema, lo ribadisco, a mio parere è proprio l'élite: il fatto che essa esista, ed esista in un certo modo, tanto per cominciare...
Salutz