
Tè
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http://it.wikipedia.org/wiki/T%C3%A8
Perché the sarebbe meno improprio di thé?
Etimologicamente, [te] con la e chiusa è più simile alla pronuncia del termine originale cinese in lingua min nan (ma non sono sicuro se la pronuncia vari da dialetto a dialetto), lingua parlata nei territori del Fujian e a Taiwan, da dove gli olandesi e gli inglesi prendevano il tè.
Probabilmente in italiano (pronuncia centrale) la e è diventata aperta per distinguerla da te pronome. Distinzione persa in molte zone del nord, dove si capisce dal contesto, presumo.
In olandese si dice thee, qualcuno sa come si pronuncia?
Forse [te:]?
Per l'inglese avrei due ipotesi, o a quei tempi tea si pronunciava [te], oppure potrebbero aver adattato la parola attraverso l'olandese o il francese.
Wikipedia considera thé accentato improprio perché è un francesismo, ma considera corretto the senza accento.Il tè (scritto anche the senza accento, l'uso improprio del termine francese thé è errato)

Perché the sarebbe meno improprio di thé?
Etimologicamente, [te] con la e chiusa è più simile alla pronuncia del termine originale cinese in lingua min nan (ma non sono sicuro se la pronuncia vari da dialetto a dialetto), lingua parlata nei territori del Fujian e a Taiwan, da dove gli olandesi e gli inglesi prendevano il tè.
Probabilmente in italiano (pronuncia centrale) la e è diventata aperta per distinguerla da te pronome. Distinzione persa in molte zone del nord, dove si capisce dal contesto, presumo.
In olandese si dice thee, qualcuno sa come si pronuncia?

Forse [te:]?
Per l'inglese avrei due ipotesi, o a quei tempi tea si pronunciava [te], oppure potrebbero aver adattato la parola attraverso l'olandese o il francese.
Questo di sette è il piú gradito giorno, pien di speme e di gioia: diman tristezza e noia recheran l'ore, ed al travaglio usato ciascuno in suo pensier farà ritorno.
È la regoletta per cui un solo segno basta a distinguere le parole omografe; in questo caso si deve distinguere il pronome /te/ dalla bevanda conosciuta come /'tɛ/; quindi o si usa l'accento (meglio) o l'h (che però in italiano moderno è riservato solo alle forme del verbo avere e alle interiezioni).SinoItaliano ha scritto:Wikipedia considera thé accentato improprio perché è un francesismo, ma considera corretto the senza accento.![]()
Perché the sarebbe meno improprio di thé?
Ricapitolando: meglio tè; meno bene the; ancora meno bene thè (ridondante perché ha sia l'accento che l'h); da evitare assolutamente thé, la forma francese che non corrisponde alla pronuncia italiana normale, dato che ha l'accento acuto e quindi presuppone una pronuncia */'te/.
Boh! Il neerlandese è qualcosa di misterioso, da quello che leggo sul MªF di Canepari dovrebbe pronunciarsi ['tɛɘ], ma va preso cum grano salis, perché mi pare che sia una lingua con molte eccezioni. In tedesco, lingua simile al neerlandese, Tee si pronuncia ['te:] (e qui sono sicuro, dato che ho il Duden di pronuncia).SinoItaliano ha scritto:In olandese si dice thee, qualcuno sa come si pronuncia?
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Era proprio per questo che a me la grafia the mi pare equamente impropria.Carnby ha scritto:l'h (che però in italiano moderno è riservato solo alle forme del verbo avere e alle interiezioni).

Visto che non esiste il gruppo th in nessuna parola italiana, a me non sembra che sia un modo per disambiguare gli omografi, ma piuttosto una versione storpiata della grafia francese.
Cosa ne pensa?
Per l'olandese ho consultato la pagina di Wikipedia sulla lingua neerlandese. Supponendo che l'olandese si scriva come si legge, e avendo visto /e:/ per la doppia e, sono arrivato a /te:/.
Invece la pagina piú approfondita sulla fonologia del neerlandese indica sia /eː/ sia /eɪ/ come possibili pronunce della doppia e.
Quindi il poligrotta Brazilian Dude potrebbe aver ragione.

Tuttavia, probabilmente l'olandese di quei tempi si pronunciava diversamente dall'olandese standard odierno (che ha tanti dialetti ed è diverso dal fiammingo e dall'afrikaans).
Invece non ho idea del perché ci sia un'h in mezzo nel francese e nell'olandese.
Questo di sette è il piú gradito giorno, pien di speme e di gioia: diman tristezza e noia recheran l'ore, ed al travaglio usato ciascuno in suo pensier farà ritorno.
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La prima che ha detto.SinoItaliano ha scritto:Per l'inglese avrei due ipotesi, o a quei tempi tea si pronunciava [te], oppure potrebbero aver adattato la parola attraverso l'olandese o il francese.

L’[i]OED [/i](second edition, 1989; online version March 2012) ha scritto:tea, n.
Pronunciation: /tiː/
Forms: 16 (18) tay, tey, 16 té, thé, the, 16–17 tee, thea, 16– tea. See also CHA n., CHIA n.¹
Etymology: = French thé, Spanish te, Italian tè, Dutch and German thee, Danish, Swedish te, modern Latin thea; < (perhaps through Malay te, teh) Chinese, Amoy dialect te, in Fuchau tiä = Mandarin ch'a (in ancient Chinese probably kia); whence Portuguese cha, obsolete Spanish cha, obsolete Italian cià, Russian čaj, Persian, Urdu chā (10th cent.), Arabic shāy, Turkish chāy. The Portuguese brought the form cha (which is Cantonese as well as Mandarin) from Macao. This form also passed overland into Russia. The form te (thé) was brought into Europe by the Dutch, probably from the Malay at Bantam (if not from Formosa, where the Fuhkien or Amoy form was used). The original English pronunciation /teː/ , sometimes indicated by spelling tay, is found in rhymes down to 1762, and remains in many dialects; but the current /tiː/ is found already in the 17th cent., shown in rhymes and by the spelling tee.
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Però non lo vada a dire a chi vive a Rho, Santhià e Thiene.SinoItaliano ha scritto:Visto che non esiste il gruppo th in nessuna parola italiana

Ai francesi garbano le grafie complicate con lettere pleonastiche, pseudoetimologiche o assolutamente inutili: pensi a vingt, poids, rhum...SinoItaliano ha scritto:Invece non ho idea del perché ci sia un'h in mezzo nel francese e nell'olandese.
Ovvero tèi ['tɛɪ] o qualcosa del genere?u merlu rucà ha scritto:Il mio medico di famiglia è olandese. Oggi gli ho chiesto la pronuncia di thee: tei.
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Ringrazio Infarinato per la conferma!
Davvero si diceva cià in italiano antico?
Quando tornerò in Italia, proverò a chiedere un cià al bar(e).
Avrei dovuto dire «esclusi i toponimi»...

Davvero si diceva cià in italiano antico?
Quando tornerò in Italia, proverò a chiedere un cià al bar(e).

Carnby ha scritto:Però non lo vada a dire a chi vive a Rho, Santhià e Thiene.

Quindi anche the/é/è sono «grafie complicate con lettere pleonastiche, [ma crudamente etimologiche] e assolutamente inutili».SinoItaliano ha scritto:Ai francesi garbano le grafie complicate con lettere pleonastiche, pseudoetimologiche o assolutamente inutili

Ne ho parlato nel mio intervento di soprau merlu rucà ha scritto:Si tratta, almeno per le mie orecchie, di una e chiusa.Carnby ha scritto:Ovvero tèi ['tɛɪ] o qualcosa del genere?

Sinoitaliano ha scritto:la pagina piú approfondita sulla fonologia del neerlandese indica sia /eː/ sia /eɪ/ come possibili pronunce della doppia e.
Questo di sette è il piú gradito giorno, pien di speme e di gioia: diman tristezza e noia recheran l'ore, ed al travaglio usato ciascuno in suo pensier farà ritorno.
Ci vorrebbe qualcuno in possesso del GDLI...SinoItaliano ha scritto:Davvero si diceva cià in italiano antico?
D'accordo sull'inutilità; per quanto riguarda l'etimologia, non so se in qualcuno degli idiomi citati (malese, min nan di Xiamen/Amoy, min dong di Fuzhou/Fuchau) ci sia una t aspirata cioè th ([tʰ]).SinoItaliano ha scritto:Quindi anche the/é/è sono «grafie complicate con lettere pleonastiche, [ma crudamente etimologiche] e assolutamente inutili».
Ho controllato meglio la fonosintesi sul neerlandese di Canepari: /e/ accentato (lungo) è [eɘ] in pronuncia «neutra» e [eɪ] in pronuncia «mediatica».Sinoitaliano ha scritto:Ne ho parlato nel mio intervento di sopra
la pagina piú approfondita sulla fonologia del neerlandese indica sia /eː/ sia /eɪ/ come possibili pronunce della doppia e.
Il GDLI (Battaglia) dice questo:
Ci๠(anche chià, chia), sm. Ant. L’erba del tè, la bevanda stessa.
Le attestazioni vanno da Botero (1544-1617) a Redi (1626-1697). La parola ebbe dunque vita per un secolo circa.
Ci๠(anche chià, chia), sm. Ant. L’erba del tè, la bevanda stessa.
Le attestazioni vanno da Botero (1544-1617) a Redi (1626-1697). La parola ebbe dunque vita per un secolo circa.
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
Chi c’è in linea
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