Il Serianni nella sua
Grammatica (III. 67) dice, a proposito dei «Nomi in -
sore»:
I nomi che al maschile terminano in -sore (perlopiù nomi d'agente deverbali, per es. aggredire → aggressore ‘chi aggredisce’), formano quasi sempre il femminile in -itrice, partendo dalla radice dell'infinito, terminante per d: difensore (difend-ere) → difenditrice, offensore (offend-ere) → offenditrice, trasgressore (trasgred-ire) → trasgreditrice.
[…]
Il suffisso popolare -sora si affianca talvolta a -itrice: uccisore → ucciditrice e uccisora (e cosí, anticamente, offensora, difensora, ecc.).
Sennonché in italiano non esiste il verbo *
predecedere (e, a quanto mi risulta, non esiste nemmeno il latino
praedecedĕre), perciò ci troviamo a un bivio: o accettiamo
predecessora, che tuttavia è raro (come conferma il
Treccani in linea) e ha una connotazione popolare; oppure troviamo una perifrasi – cosa che, personalmente, consiglio.
P.S. Se non sbaglio, in ispagnolo il femminile in -
a dei nomi in -
sor è
normale. Forse, in italiano ha agito la devozione verso il latino, impedendo la normalizzazione della forma in -
a, che pure, anticamente, era possibile con maggiore libertà.