in quanti?
Moderatore: Cruscanti
in quanti?
Se posso scrivere "siamo venuti in cinque" o "in quanti eravate" posso anche scrivere "lo andammo a trovare in alcuni ex compagni di classe?", perché mi hanno contestato quel "in alcuni"...
Vorrei approfondire
La ringrazio per la risposta, ma sono alla ricerca di un parere più tranchant diciamo... la frase è in un libro (mio) che per buona ventura uscirà il mese prossimo e non con quei contratti dove ti devi pagare la pubblicazione, ma un contratto vero. Per motivi di contenuto e drammaturgici, mi preme conservare i riferimenti che la voce narrante fa alla categoria del gruppo e cioè i "compagni di classe", che i visitatori fossero alcuni e che la voce narrante sia di qualcuno che a detto gruppo appartiene. Un caro amico esteta della lingua contesta l'opportunità dell'in associato ad alcuni. Lo andammo a trovare in alcuni, a prescindere che poi segua compagni di classe o meno. Ciò che mi chiedo è: ma se è corretto "andammo in due" o "in quanti andammo" ecc. perché mai "in alcuni" dovrebbe essere scorretto? Foneticamente mi convince meno, ma non riesco a vedere la sgrammaticatura...
Premesso che ho cercato nella LIZ la sequenza «in alcuni» (selezionando Otto e Novecento) e che non ho trovato alcun esempio simile al caso in esame, il mio orecchio non digiuno di lettere propenderebbe per una formulazione appositiva di questo tipo:
lo andammo a trovare in alcuni, ex compagni di classe…
Rimane il fatto che anche a me «in alcuni» – in questa costruzione – suona un po’ strano, però lo ritengo accettabile e senz’altro non «sgrammaticato». Senza la virgola, mantengo il mio primo giudizio di «marginalità».
lo andammo a trovare in alcuni, ex compagni di classe…
Rimane il fatto che anche a me «in alcuni» – in questa costruzione – suona un po’ strano, però lo ritengo accettabile e senz’altro non «sgrammaticato». Senza la virgola, mantengo il mio primo giudizio di «marginalità».
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Ritengo anch’io formalmente «corretto» sul piano strettamente logico-grammaticale il costrutto in oggetto, tuttavia non lo trovo pienamente «accettabile» nell’italiano odierno.Marco1971 ha scritto:Rimane il fatto che anche a me «in alcuni» – in questa costruzione – suona un po’ strano, però lo ritengo accettabile e senz’altro non «sgrammaticato». Senza la virgola, mantengo il mio primo giudizio di «marginalità».
Fermo restando che, come si è detto, il costrutto sembra oggi limitato ai sintagmi preposizionali pronominali, direi che esso è possibile, oltre che coi numerali [cardinali], coi soli pronomi indefiniti quantitativi (molti, tanti, pochi, parecchi, etc.), che esprimono (al pari dei numerali) una seppur generica quantità, ma non con gli indefiniti singolativi (alcuni, certi, etc.), i collettivi (ognuno, tutti, etc.) o [ovviamente?] i negativi (nessuno, etc.), e questo —credo— per ragioni prettamente semantiche.
Vi ringrazio
Credo infatti che la cosa più semplice sia riformularla, anche se l'ipotesi della virgola mi piace. Anche dal punto di vista agogico. Pensando a certi e alcuni... la locuzione "in certi casi" è comunissima per esempio, o "in certo modo", o "in certuni di noi". Complicando lo stile, mi verrebbe in mente "in certuni di noi, vecchi compagni di classe, lo si andò/lo andammo a trovare...", che non è proprio un uso da terzo millennio della lingua. Peraltro, tutto il lavoro rimane legato a uno stile non modaiolo, gergale, o giovanilistico, come mi pare troppo invalso costume ormai anche in molte nuove collane delle case editrici più autorevoli.
Insomma, ci ragionerò; vi ringrazio e mi rallegro di aver ritrovato questo forum, dopo averlo frequentato tempo addietro.
Insomma, ci ragionerò; vi ringrazio e mi rallegro di aver ritrovato questo forum, dopo averlo frequentato tempo addietro.
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