Perché oggi fa bella mostra di sé nella prima pagina del Corriere Milano un "lo scherza".
Che stia guadagnando legittimità? O forse ho frainteso, magari il giornalista ha fatto apposta...

Moderatore: Cruscanti
Panzini [1905], IV-436: ‘Scherzare’: usano a Milano questo verbo transitivamente: scherzare uno, nel senso di farsi giuoco o beffe di qualcuno, minchionare, canzonare, e non solo nel dialetto, ma altresí nel linguaggio familiare; idiotismo a cui non è facile sottrarsi, comunissimo, ad esempio, nelle scuole.
Cardarelli, 181: Chi perciò intendesse ‘scherzarmi’, come si dice in Lombardia, potrei rispondere che per avere un bel paio di corna non è necessario essere di Corneto.
G. Raimondi, 6-198: Un fattorino lo scherzava, dicendogli in dialetto: «Ma guarda, ‘cagnen’, che hai perduto le gambe».
Pavese, 1-113: Solo Talino aveva il muso come me; sembrava che sapesse qualcosa; ma Vinverra era allegro e ci scherzava tutti due. [‘Tutti due’ è frequente in Pavese.]
Fenoglio, 1-I-1286: Gli ufficiali, i colleghi, ti scherzano e ti punzecchiano in mille modi.
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