Successione di verbi intransitivi e transitivi... Help!
Moderatore: Cruscanti
Successione di verbi intransitivi e transitivi... Help!
Prima di tutto colgo l'occasione per salutare tutto il forum e ringraziare per i tantissimi topic interessanti che ho letto finora senza registrarmi.
Adesso sono a chiedervi un parere circa l'eventuale successione di verbi nella stessa frase e precisamente "intransitivo/transitivo".
"Teniamo a precisare che sia il sottoscritto sia la collega, disponiamo ed utilizziamo il computer nei luoghi di lavoro"
Un amico mi ha fatto notare che il verbo disponiamo non si raccorda precisamente con IL COMPUTER (comp. ogg.): vi sono indicazioni oggettive in merito? Devono necessariamente concordare?
Se sì, potete anche argomentare, cortesemente?
Grazie MILLE!
Adesso sono a chiedervi un parere circa l'eventuale successione di verbi nella stessa frase e precisamente "intransitivo/transitivo".
"Teniamo a precisare che sia il sottoscritto sia la collega, disponiamo ed utilizziamo il computer nei luoghi di lavoro"
Un amico mi ha fatto notare che il verbo disponiamo non si raccorda precisamente con IL COMPUTER (comp. ogg.): vi sono indicazioni oggettive in merito? Devono necessariamente concordare?
Se sì, potete anche argomentare, cortesemente?
Grazie MILLE!
Salve, Mozartino, e benvenuto! 
La frase da lei proposta è irricevibile e errata perché il verbo disporre, nel senso in cui è adoperato, si costruisce con la preposizione di. Va riscritta cosí: disponiamo del calcolatore e lo usiamo nei luoghi di lavoro.
Colgo l’occasione per farle notare che in lingua italiana si dice aiuto, non help, e argomento, non topic.
P.S. Carnby mi ha preceduto.

La frase da lei proposta è irricevibile e errata perché il verbo disporre, nel senso in cui è adoperato, si costruisce con la preposizione di. Va riscritta cosí: disponiamo del calcolatore e lo usiamo nei luoghi di lavoro.
Colgo l’occasione per farle notare che in lingua italiana si dice aiuto, non help, e argomento, non topic.

P.S. Carnby mi ha preceduto.

Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
- Sandro1991
- Interventi: 251
- Iscritto in data: lun, 28 nov 2011 19:07
Credo che il miglior modo per formulare la frase sia: (Ci) teniamo a precisare che sia il sottoscritto sia la collega [di chi?] disponiamo di un calcolatore (o computer) e lo adoperiamo nei luoghi di lavoro. (Volutamente non ho voluto stravolgere troppo la frase.)
La virgola, in quella posizione, io la eviterei; sconsigliato è anche l’uso di utilizzare in luogo di usare/adop(e)rare; la rimando a questo filone. Inoltre, topic è una parola perfettamente traducibile in italiano con argomento.
In attesa dell’argomentazione che lei aspetta (meglio che la faccia qualcuno piú qualificato di me), le do il benvenuto, e −se non l’ha già fatto− la invito a leggere il nostro Decalogo.
P.S. So’ arrivato terzo!
La virgola, in quella posizione, io la eviterei; sconsigliato è anche l’uso di utilizzare in luogo di usare/adop(e)rare; la rimando a questo filone. Inoltre, topic è una parola perfettamente traducibile in italiano con argomento.
In attesa dell’argomentazione che lei aspetta (meglio che la faccia qualcuno piú qualificato di me), le do il benvenuto, e −se non l’ha già fatto− la invito a leggere il nostro Decalogo.

P.S. So’ arrivato terzo!

- Infarinato
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- Iscritto in data: gio, 04 nov 2004 10:40
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M’accodo ai commenti e segnalo un altro errore di concordanza: benché col sottoscritto ci si riferisca ovviamente a sé stessi, esso richiede la 3ª persona, per cui la frase è da riscriversi come:

- Teniamo a precisare che sia il sottoscritto sia la collega dispongono del calcolatore e lo usano nei luoghi di lavoro.

- Sandro1991
- Interventi: 251
- Iscritto in data: lun, 28 nov 2011 19:07
- Souchou-sama
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- Iscritto in data: ven, 22 giu 2012 23:01
- Località: Persico Dosimo
L’errore evidenziato da Infarinato m’ha ricordato quello, insopportabile, di chi dice cose come Io sono l’unico che ti capisco, Tu sei l’unico che puoi… eccetera. 

-
- Interventi: 1303
- Iscritto in data: sab, 06 set 2008 15:30
Ma se la frase la consideriamo un'incidentale, è corretta così: «Teniamo a precisare che, sia il sottoscritto sia la collega, disponiamo del calcolatore e lo usiamo nei luoghi di lavoro»?Infarinato ha scritto:M’accodo ai commenti e segnalo un altro errore di concordanza: benché col sottoscritto ci si riferisca ovviamente a sé stessi, esso richiede la 3ª persona, per cui la frase è da riscriversi come:
- Teniamo a precisare che sia il sottoscritto sia la collega dispongono del calcolatore e lo usano nei luoghi di lavoro.
- Infarinato
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- Iscritto in data: lun, 11 apr 2005 4:37
Anche se ovviamente Mozartino o chi per lui avrà i suoi buoni motivi per scrivere il sottoscritto, si potrebbe osservare quanto più lieve (e anche meno perentorio) sarebbe dire semplicemente io nonché più cortese iniziare con la collega; e concludo osservando che secondo me ci vuole un inciso: [...]sia la collega sia io disponiamo del computer, e lo utilizziamo, nei luoghi di lavoro, per mettere in chiaro che il computer è fisicamente disponibile solo nei luoghi di lavoro (se così è).Infarinato ha scritto:M’accodo ai commenti e segnalo un altro errore di concordanza: benché col sottoscritto ci si riferisca ovviamente a sé stessi, esso richiede la 3ª persona, per cui la frase è da riscriversi come:
- Teniamo a precisare che sia il sottoscritto sia la collega dispongono del calcolatore e lo usano nei luoghi di lavoro.
- SinoItaliano
- Interventi: 384
- Iscritto in data: mer, 04 gen 2012 8:27
- Località: Pechino
Nei testi burocratici si usa la forma Io sottoscritto alla prima persona, ma mi sembra completamente fuori luogo in una frase del genere; mentre il sottoscritto è usato anche in contesti non burocratici.
Questo di sette è il piú gradito giorno, pien di speme e di gioia: diman tristezza e noia recheran l'ore, ed al travaglio usato ciascuno in suo pensier farà ritorno.
-
- Interventi: 1782
- Iscritto in data: ven, 13 apr 2012 9:09
Quella dei testi burocratici è una bella questione da dibattere.
Oggi nelle Amministrazioni Pubbliche si tende a insegnare l'uso di forme meno burocratiche e più colloquiali, per non inibire l'interlocutore e mostrarsi "vicini", "partecipi"; quindi sarebbe alla moda usare "io" direttamente.
C'è però anche da considerare che molto spesso, in questo tipo di testi, lo scrivente non è la persona in quanto individuo specifico, ma in quanto funzionario dell'ente, o comunque portavoce, e quindi rimanda alla firma in calce, o al mittente, dove è specificato dott., funzionario, dirigente di, etc. etc. In quel caso "il sottoscrotto" è al posto di tutta la tiritera di titoli, ovvero, per indicare in quale ruolo si sta scrivendo.
La cosa si capovolge quando la si guarda dal punto di vista dell'utente: la stessa amministrazione pubblica, quando emette moduli per richiedere qualcosa, o per iscriversi ad un concorso, utilizza ancora il linguaggio burocratico, imponendo di scrivere "il sottoscritto". Ma anche qui, un senso c'è, perché se faccio una richiesta di quel tipo, molto probabilmente è perché ho i titoli per farlo, e quindi rimando ad essi. Oppure, perché è necessaria una identificazione precisa, diciamo "legale". In quel caso, io non sono più "carla rossi", bensì "carla Rossi nata il 7-9-1968, residente in Casalebianco, via Verdi 15 bis codice fiscale CRSetcetcetc", cioè un'entità perfettamente identificabile e schedata. A quel punto, meglio rimandare a quanto scritto a margine del documento, anziché ripetere tutto.
A volte poi, si trova "il sottoscritto...." e poi da compilare anche tutti gli altri dati comunque. In quel caso, ci si riferisce alla firma autografa in calce al documento, eventualmente anche con autenticazione: non è sufficiente che "io" chieda qualcosa, ma devo garantire che "io" sia la stessa persona che ha firmato.
Nel mondo normale, sembrano elementi ridondanti e fanno sorridere, però quando si mette mano a documenti che possono dare adito a ricorsi e contestazioni, è meglio secondo me essere formali e precisi.
Nel caso in questione, bisogna anche vedere la frase in che tipo di testo è inserita.
Oggi nelle Amministrazioni Pubbliche si tende a insegnare l'uso di forme meno burocratiche e più colloquiali, per non inibire l'interlocutore e mostrarsi "vicini", "partecipi"; quindi sarebbe alla moda usare "io" direttamente.
C'è però anche da considerare che molto spesso, in questo tipo di testi, lo scrivente non è la persona in quanto individuo specifico, ma in quanto funzionario dell'ente, o comunque portavoce, e quindi rimanda alla firma in calce, o al mittente, dove è specificato dott., funzionario, dirigente di, etc. etc. In quel caso "il sottoscrotto" è al posto di tutta la tiritera di titoli, ovvero, per indicare in quale ruolo si sta scrivendo.
La cosa si capovolge quando la si guarda dal punto di vista dell'utente: la stessa amministrazione pubblica, quando emette moduli per richiedere qualcosa, o per iscriversi ad un concorso, utilizza ancora il linguaggio burocratico, imponendo di scrivere "il sottoscritto". Ma anche qui, un senso c'è, perché se faccio una richiesta di quel tipo, molto probabilmente è perché ho i titoli per farlo, e quindi rimando ad essi. Oppure, perché è necessaria una identificazione precisa, diciamo "legale". In quel caso, io non sono più "carla rossi", bensì "carla Rossi nata il 7-9-1968, residente in Casalebianco, via Verdi 15 bis codice fiscale CRSetcetcetc", cioè un'entità perfettamente identificabile e schedata. A quel punto, meglio rimandare a quanto scritto a margine del documento, anziché ripetere tutto.
A volte poi, si trova "il sottoscritto...." e poi da compilare anche tutti gli altri dati comunque. In quel caso, ci si riferisce alla firma autografa in calce al documento, eventualmente anche con autenticazione: non è sufficiente che "io" chieda qualcosa, ma devo garantire che "io" sia la stessa persona che ha firmato.
Nel mondo normale, sembrano elementi ridondanti e fanno sorridere, però quando si mette mano a documenti che possono dare adito a ricorsi e contestazioni, è meglio secondo me essere formali e precisi.
Nel caso in questione, bisogna anche vedere la frase in che tipo di testo è inserita.
- SinoItaliano
- Interventi: 384
- Iscritto in data: mer, 04 gen 2012 8:27
- Località: Pechino
Cara domna charola, la ringrazio per le sue delucidazioni sul linguaggio burocratico.
Quello che volevo evidenziare era la differenza tra io sottoscritto (usato spesso nelle dichiarazioni: «Io sottoscritto dichiaro...»), che vuole il verbo alla prima persona; e il sottoscritto che è invece in terza persona.
Quindi supponendo per assurdo che si possa usare il linguaggio burocratico nella lingua normale, teoricamente si potrebbe dire correttamente:
Teniamo a precisare che sia io sottoscritto sia la collega disponiamo del calcolatore e lo usiamo nei luoghi di lavoro.
Quello che volevo evidenziare era la differenza tra io sottoscritto (usato spesso nelle dichiarazioni: «Io sottoscritto dichiaro...»), che vuole il verbo alla prima persona; e il sottoscritto che è invece in terza persona.
Quindi supponendo per assurdo che si possa usare il linguaggio burocratico nella lingua normale, teoricamente si potrebbe dire correttamente:
Teniamo a precisare che sia io sottoscritto sia la collega disponiamo del calcolatore e lo usiamo nei luoghi di lavoro.
Questo di sette è il piú gradito giorno, pien di speme e di gioia: diman tristezza e noia recheran l'ore, ed al travaglio usato ciascuno in suo pensier farà ritorno.
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