«Talentuoso»
Moderatore: Cruscanti
«Talentuoso»
Non so se si sia già trattato l'argomento: l'interrogazione nell'archivio di questo sito e di quello dell'Accademia della Crusca non mi ha dato risultati.
Sempre più spesso sento e leggo talentuoso. Perché non talentoso?
Sempre più spesso sento e leggo talentuoso. Perché non talentoso?
Infatti la forma piú antica e di normale derivazione è talentoso (da talento col suffisso –oso). La forma talentuoso è dovuta all’influsso del francese talentueux. È naturalmente da preferire talentoso, che persino il GRADIT mette a lemma principale.
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
Sicuramente, accade quasi sempre cosí: si preferisce la forma meno italiana. Ma in questo caso non è grave.
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
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- Iscritto in data: mar, 19 set 2006 15:25
Non c'entra nulla con "talentuoso" (talentoso). Mi chiedo: non è meglio volonteroso invece di volenteroso? Volonteroso viene da volontà; come si spiega, quindi, quella "e"?
«Nostra lingua, un giorno tanto in pregio, è ridotta ormai un bastardume» (Carlo Gozzi)
«Musa, tu che sei grande e potente, dall'alto della tua magniloquenza non ci indurre in marronate ma liberaci dalle parole errate»
«Musa, tu che sei grande e potente, dall'alto della tua magniloquenza non ci indurre in marronate ma liberaci dalle parole errate»
Per l’influsso di volente, secondo il Battaglia. La forma volenteroso è antica e si trova già in Boccaccio. Esistono anche le varianti antiche volentieroso, volontaroso, volonteroso, voluntaroso, volunteroso.
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
- u merlu rucà
- Moderatore «Dialetti»
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- Iscritto in data: mar, 26 apr 2005 8:41
La prima attestazione data nel Battaglia è di Gian Pietro Lucini (Milano 1867 – Breglia, Plesio, Como, 1914):
Il povero borghese provinciale non avrebbe saputo che rispondere a quel mostro talentuoso del suo figliuolo.
Siccome sappiamo che questa variante è dovuta all’influsso del francese talentueux, penso proprio che abbia fatto il proprio ingresso in italiano nel corso dell’Ottocento.
Il povero borghese provinciale non avrebbe saputo che rispondere a quel mostro talentuoso del suo figliuolo.
Siccome sappiamo che questa variante è dovuta all’influsso del francese talentueux, penso proprio che abbia fatto il proprio ingresso in italiano nel corso dell’Ottocento.
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
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