Il plurale di ambo? Ambi e ambe
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Il plurale di ambo? Ambi e ambe
Contrariamente a quanto riportano i "sacri testi" (tutti?) l'aggettivo ambo si può pluralizzare regolarmente: ambi e ambe. Possiamo dire e scrivere, quindi, e nessuno può tacciarci di ignoranza, "da ambi i lati", per esempio, e "con ambe le mani". Sono plurali di uso raro, certo, ma non per questo errati.
Ambi
Ambe
Si veda anche qui
Ambi
Ambe
Si veda anche qui
«Nostra lingua, un giorno tanto in pregio, è ridotta ormai un bastardume» (Carlo Gozzi)
«Musa, tu che sei grande e potente, dall'alto della tua magniloquenza non ci indurre in marronate ma liberaci dalle parole errate»
«Musa, tu che sei grande e potente, dall'alto della tua magniloquenza non ci indurre in marronate ma liberaci dalle parole errate»
Di quali sacri testi parla? Io ne conosco uno solo, di sacro, tra le grammatiche, ed è quello di Luca Serianni, che tratta l’argomento in VI.42. Lo menziona anche il Treccani alla voce ambo. 

Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
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I quali son tutti infarciti delle ormai famose regole fantasma. Veramente, la conoscenza profonda della grammatica nelle sue arcobalenanti sfumature si va sempre piú perdendo, malauguratamente.
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
È necessario precisare che, sebbene del tutto legittime, le forme ambi e ambe pertengono al registro letterario. Costituirebbe un errore di stile adoperarle in un testo di tono dimesso.
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
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Come sempre, in una buona dizione, è di rigore un buon legato anche nell’incontro di due vocali uguali. Non considererei tuttavia d’ambo i lati una scrizione ottemperante alla vigente norma, checché scriva il Treccani.
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
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L'elisione di da in generale appartiene all'italiano antico giusto? Infatti il DOP riporta un caso di elisione ma è una citazione di Tasso: d'ambi i lati del suo golfo (con una sola aMarco1971 ha scritto:Non consiglierei tuttavia tale elisione nella lingua odierna.

P.S. Non sono un esperto, ma l'intonazione della donna che legge la summenzionata citazione non mi garba affatto.
SINGOLARE/PLURALE? PLURALE
Mi permetto d'intervenire proprio in merito all' "oggetto" del filone, dato che anche altri lettori sono rimasti perplessi relativamente all'uso del verbo "pluralizzare". Non tanto come opportunità di utilizzazione di questa forma verbale specifica, quanto in senso strettamente logico. Se si scrive così, letteralmente si dovrebbe intendere che ambi e ambe siano i plurali di ambo. Evidentemente, ambo - come aggettivo - è tanto e solo plurale quanto ambi e ambe. Se mai, si potrebbe parlare di "regolarizzare" o, addirittura - con termine certamente meno adeguato ed "estremizzante" -, di "italianizzare" la forma ambo. La nostra sensibilità linguistica, effettivamente, prevede l'aspettativa di "-i" al plurale maschile ed "-e" al femminile anziché "-o".
Ambo per entrambi, chiaramente, appartiene a un registro linguistico "alto" che ha recepito - tale e quale - l'analoga forma latina. Ambo in latino - e ampho di eguale significato in greco - palesano la desinenza - un' "-o" in latino e un "o mega", cioè di quantità lunga in greco - del numero duale, propria delle fasi arcaiche delle due lingue - proprio come nel caso di duo (lat.) e dyo (greco) per il numero due et c. -. Ma, nella lingua italiana - come nella maggior parte delle lingue europee attuali in cui il duale non è presente e la dicotomia discrimina unicamente tra singolare e plurale -, ambo - in quanto aggettivo - è plurale, esattamente come ambi o ambe. E, dal punto di vista logico, non potrebbe essere diversamente! Ambo può essere singolare in italiano solo come sostantivo - nel significato di paio, coppia - ad es., gioco del lotto -.
Le forme ambi e ambe consentono la realizzazione del processo di regolarizzazione, presente anche all'epoca del latino, che ebbe - al femminile - ambae e duae a differenza del greco che non avvertì l'esigenza di regolarizzare le proprie forme linguistiche.
Mi scuso per la lunghezza delle osservazioni, ma molti amici che hanno letto sono "insorti" di fronte all'incongruenza logica di proporre il plurale di ... un plurale ...
Ambo per entrambi, chiaramente, appartiene a un registro linguistico "alto" che ha recepito - tale e quale - l'analoga forma latina. Ambo in latino - e ampho di eguale significato in greco - palesano la desinenza - un' "-o" in latino e un "o mega", cioè di quantità lunga in greco - del numero duale, propria delle fasi arcaiche delle due lingue - proprio come nel caso di duo (lat.) e dyo (greco) per il numero due et c. -. Ma, nella lingua italiana - come nella maggior parte delle lingue europee attuali in cui il duale non è presente e la dicotomia discrimina unicamente tra singolare e plurale -, ambo - in quanto aggettivo - è plurale, esattamente come ambi o ambe. E, dal punto di vista logico, non potrebbe essere diversamente! Ambo può essere singolare in italiano solo come sostantivo - nel significato di paio, coppia - ad es., gioco del lotto -.
Le forme ambi e ambe consentono la realizzazione del processo di regolarizzazione, presente anche all'epoca del latino, che ebbe - al femminile - ambae e duae a differenza del greco che non avvertì l'esigenza di regolarizzare le proprie forme linguistiche.
Mi scuso per la lunghezza delle osservazioni, ma molti amici che hanno letto sono "insorti" di fronte all'incongruenza logica di proporre il plurale di ... un plurale ...
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Re: SINGOLARE/PLURALE? PLURALE
In realtà, nessun’incongruenza, ché stricto sensu si tratta —com’è del resto implicito in ciò che Lei scrive— del «plurale di un… duale».ippogrifo ha scritto:…molti amici che hanno letto sono "insorti" di fronte all'incongruenza logica di proporre il plurale di ... un plurale ...

P.S. Concordo: «regolarizzazione» è senz’altro preferibile.
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