domna charola ha scritto:Secondo me non è solo questione di essere alla moda o sembrare più tecnici.
Le martellate all'italiano le stanno dando le stesse istituzioni politiche, e il risultato è che il linguaggio si allontana man mano dalle possibilità di comprensione del cittadino medio... guarda caso...
Vede domna charola, se ci limitiamo all'ambito politico, le motivazioni per un copioso uso di anglicismi si moltiplicano.
Oltre a quelle della "moda" e della "tecnicità", vanno aggiunte le motivazioni peculiari dell'ambito suddetto.
Anzitutto l'emulazione di modelli propagandistici americani, oggigiorno ritenuti (a mio avviso erroneamente) molto efficaci. Rammenterà certamente l'ottusa importazione di slogan quali "
I care" ed il loro magro successo sul nostro territorio.
Questo non scoraggia tuttavia i nostri rappresentanti, i quali forse contano ancora sull'espediente dell'oscurità espressiva per esibire "competenza" dove questa viene nei fatti a mancare.
Insomma sembrerebbe quasi un ritorno al
latinorum di manzoniana memoria da parte dei moderni azzeccagarbugli della politica.
Molte persone, ad esempio, non hanno idea di cosa sia lo
spread e pochi media si accollano l'onere di fare chiarezza.
Che dire, non resta che prendere atto della realtà. La cultura dominante si impone senza alcuna remora. In fondo, a suo tempo, è quello che fece anche la nostra.
Panta rei 