«Post-it»

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Marco1971
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«Post-it»

Intervento di Marco1971 »

E per post-it, sentito poco fa per televisione? In un primo tempo avevo pensato a attacchino, ma forse gioca a suo sfavore l’uso comune di questo termine per designare chi attacca manifesti sui muri (anche se non è esclusa la convivenza di significati lontanissimi fra loro). Tuttavia preferisco farfallino. Farfalla ha già un’accezione che si riferisce a un biglietto scritto, sebbene negativo («foglio volante che giunge non gradito»), ma col diminutivo si attenua, mi pare, la connotazione negativa. Che ne pensate? Altre proposte?
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Re: «Post-it»

Intervento di Infarinato »

So che non è proprio la stessa cosa, ma, nella pratica, non si potrebbe usare banalmente [bigliettino] promemoria?
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Marco1971
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Re: «Post-it»

Intervento di Marco1971 »

Infarinato ha scritto:So che non è proprio la stessa cosa, ma, nella pratica, non si potrebbe usare banalmente [bigliettino] promemoria?
Sí, promemoria va benissimo:
Il GRADIT ha scritto:appunto, annotazione che serve a ricordare a se stessi [ma perché non ci mette l’accento? :evil:] o ad altri quanto si deve fare o dire.
Ma a voler essere precisi il post-it è (stessa fonte):
foglietto autoadesivo rimovibile sul quale si può scrivere un messaggio, un promemoria e sim.
Il farfallino avrebbe il vantaggio di suggerire, in maniera forse lontana, la possibilità d’incollare il biglietto qua o là. O sono l’unico a pensarla cosí? :roll:
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Re: «Post-it»

Intervento di Infarinato »

Marco1971 ha scritto:Il farfallino avrebbe il vantaggio di suggerire, in maniera forse lontana, la possibilità d’incollare il biglietto qua o là. O sono l’unico a pensarla cosí? :roll:
No, non sei il solo… ma io penso sempre alla schizzinosità degl’italiani, che ’un digeriscono nulla, po’ po’ di stomaíni delïati lorolí! :roll:²

Promemoria m’era venuto in mente perché è il nome d’un programmino per Macintosh che usa dei «post-it virtuali»…
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Federico
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Intervento di Federico »

Tutte proposte interessanti (specie promemoria è un'ottimo espediente), ma per la verità nella lista è già suggerito giallino, che mi pare di ricordare essere già in uso da qualche parte (nella redazione di un vocabolario, forse)... provo a verificare dove l'avevo letto e poi vi dico...
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Federico
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Intervento di Federico »

Sí, giallino è proprio una proposta di Italiano - Inglese 1 a 1:
Un po' di storia: i bigliettini adesivi giallo pulcino per brevi promemoria o appunti cominciano a circolare, specialmente negli uffici e nelle scuole, tra la fine degli anni Ottanta e i primi anni Novanta; inizialmente sono quadratini di circa 10 cm per lato, con un bordo leggermente adesivo e quindi facile da staccare e riappiccicare, venduti a blocchetti più o meno consistenti. Il rapido successo fa nascere nuovi formati (più piccoli, rettangolari, ecc.) e nuovi colori, in genere brillanti, come quelli degli evidenziatori, per spiccare meglio alla vista.
Note: il termine, come tanti marchi registrati, è stato benevolmente accolto dai vocabolari, anche se non c'è accordo sulla data d'ingresso in italiano; si va infatti dal 1986 di SC 2004 al 1993 del GRADIT; Ayto 1999 (che lo registra con l'iniziale minuscola) ne data la nascita al 1978 e ci informa che sarebbe un accorciamento per Post-it note. Anche la soluzione proposta ha una sua storia: nella Redazione del Vocabolario della Lingua Italiana Treccani i post-it erano uno strumento prezioso, che permetteva di indicare aggiunte e correzioni sui fogli delle bozze senza sporcarli; il direttore, Aldo Duro, propose la traduzione giallino, che ebbe immediato successo. La cosa poteva restare circoscritta alle stanze del Vocabolario, se non l'avessimo ritrovata alla p. 193 del supplemento lo Donna del "Corriere della Sera" del 5 ottobre 2002, in un articoletto anonimo intitolato La rivoluzione di carta, che riportiamo per intero: «Può un rettangolo di carta rivoluzionare la comunicazione? Post-it l'ha fatto: ci sono donne che vantano proposte di matrimonio su un "giallino" attaccato al frigo. E quest'anno festeggia il quarto di secolo. Era il 1977 quando Art Fry, ricercatore della 3M nonché appassionato di canti religiosi, intuì che per trovare in fretta gli spartiti durante i cori ci voleva sì un foglietto adesivo, ma non uno dei soliti. Insomma, un adesivo che facesse il suo dovere per breve tempo senza rovinare le pagine. Nacque così l'onnipresente Post-it, che dopo un flop iniziale (destino dei colpi di genio) colonizzò gli Stati Uniti e il resto del mondo. Oggi sono più di 400 i tipi di "giallini" venduti in oltre cento Paesi, per un totale di 27 grandezze diverse, 56 forme e 50 colori. Si calcola che l'uomo medio sia alto 23 Post-it, mentre per circumnavigare il globo basta metterne uno dietro l'altro 507 milioni.

Il nostro giudizio. I principali ostacoli alla sostituzione ci sembrano la diffusa familiarità con il termine, testimoniata dall'età e dalla presenza nei vocabolari; per il resto, il fatto che i giallini possano essere anche di colore diverso non sembra un problema, dato che quello che conta per fissarsi nell'uso linguistico è il tipo "classico"; giallino, inoltre, è più espressivo, si inserisce in una serie fortunata di diminutivi lessicalizzati (come telefonino o il più recente grattino) e risparmia il ricorso a un nome commerciale. Le possibilità di successo sono discrete, e la notizia che anche in inglese circola il sinonimo yellow sticky (Ayto 1999, p. 495) non può che essere benaugurante.
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Marco1971
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Intervento di Marco1971 »

Ottimo, Federico. E vedo che l’ultimo Devoto-Oli lo registra:
giallino s.m. fam. Bigliettino promemoria adesivo; lo stesso che post-it (v.).
Forghetto adunque le mi’ farfalle... :lol:
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Federico
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Intervento di Federico »

Be', allora siamo a cavallo.

Però quasi cominciavo già ad abituarmi all'idea di chiamarli farfallini... :)
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Marco1971
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Intervento di Marco1971 »

Federico ha scritto:Però quasi cominciavo già ad abituarmi all'idea di chiamarli farfallini... :)
:D Noto però con dispiacere che lo stesso Devoto-Oli-Serianni che registra giallino non dà il rimando a giallino sotto post-it... :( E torno a dire che sarebbe importante che i dizionari dessero i rimandi alle parole italiane equivalenti, almeno quando ci sono (ma si potrebbe anche auspicare che in futuro venissero segnalate le proposte dell’Accademia della Crusca; se cosí fosse, almeno chi cerca un’alternativa al forestierismo saprebbe dover cercarla).
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Intervento di Federico »

Già, è vero... ma del resto sarebbe necessario un profondo cambiamento di mentalità: raramente i vocabolari "normali" danno indicazioni sulle forme preferibili, si limitano a registrarle tutte (anche diverse varianti di pronuncia ecc.: dicono magari "raro", ma difficilmente si trova "evit.", a quanto ho visto): se post-it è prevalente su giallino nell'uso (e lo è eccome), allora sarà la voce "principale", e non il contrario... :roll:
Altrimenti si dovrebbe fare un'eccezione per i termini stranieri, che ora come ora non sono considerati né piú né meno "italiani" degli altri, e quindi sono trattati allo stesso modo (cioè, se è diffuso lo si registra e basta).

Ah, ma forse lei intendeva soltanto un rimando nel senso di citazione in quanto sinonimo? Be', effettivamente questo è il minimo, e dovrebbero farlo sí...
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Marco1971
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Intervento di Marco1971 »

Federico ha scritto:Ah, ma forse lei intendeva soltanto un rimando nel senso di citazione in quanto sinonimo? Be', effettivamente questo è il minimo, e dovrebbero farlo sí...
Sí, questo intendevo, e in effetti sarebbe il minimo...
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Intervento di Incarcato »

Giallino a parer mio (mi baso ovviamento su quello che le mie orecchie percepiscono) potrebbe prevalere su post-it perché questa parola ha una chiusura glottidale fastidiosa per noi, mentre giallino fila via liscio come l'acqua.
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Freelancer
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Re: «Post-it»

Intervento di Freelancer »

Marco1971 ha scritto:Farfalla ha già un’accezione che si riferisce a un biglietto scritto, sebbene negativo («foglio volante che giunge non gradito»), ma col diminutivo si attenua, mi pare, la connotazione negativa. Che ne pensate? Altre proposte?
Non c'entra niente, ma a qualcuno potrà interessare l'etimologia di farfalla, semplice voce fonosimbolica per Migliorini e Duro, mentre Giacomo Devoto propone (in Avviamento alla etimologia italiana) una derivazione alquanto complessa:

è termine che risulta da complessi incr. di parole. Il primo passo è l'incr. di lat. papilio, -onis con palpitare sotto l'influenza del battito (delle ciglia e delle ali), da cui nasce un tipo *palpilla. Il secondo passo è dato da falena (gr. phálaina) che incontra il lat. farfàra, nome di pianta lunga e mobile (tanto che è soprannominata 'coda di cavallo') da cui nasce un tipo *farfala. Dall'incrocio di *farfala e *palpilla è nato allora farfalla. Lat. papilio è da una serie onomatop. p.... l, che ha una corrispondenza nell'area germanica.
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Marco1971
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Intervento di Marco1971 »

L’ipotesi del Devoto è meravigliosa, ma il DELI la definisce «assolutamente fantastica»... :( :roll:
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Freelancer
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Intervento di Freelancer »

Marco1971 ha scritto:L’ipotesi del Devoto è meravigliosa, ma il DELI la definisce «assolutamente fantastica»... :( :roll:
Però colpisce l'immaginazione, vero? Sarebbe interessante leggere come c'era arrivato. A volte le ricerche etimologiche sono veri e propri lavori investigativi. Nel suo recente In riva al fiume della lingua, Ornella Castellani Pollidori spende 32 pagine per proporre un'altra etimologia di tuta, non essendo convinta dell'accettabilità delle proposte dei vari dizionari etimologici.
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