
L'anno scorso è stato stabilito da grandi menti che i genitori italiano possono chiamare le proprie figlie Andrea. Non so da dove cominciare. Sarà che mi chiamo Andrea, ma questa cosa non mi va proprio giú...
Innanzitutto, si presenta un intoppo di tipo prettamente linguistico: Andrea, se non ricordo male (qualcuno mi corregga se sbaglio: non ho trovato un riferimento affidabile), deriva dal greco, e vuol dire uomo virile... Già qui uno si potrebbe fermare.
Riporto alcuni passaggi tratti da quest'articolo:
«La Corte d'appello di Firenze ha rigettato il loro ricorso, che invece è stato accolto dalla Corte di Cassazione: la sentenza ha definito Andrea un nome bisex, che potrà essere tranquillamente dato anche alle bambine, come peraltro avviene in moltissimi paesi d'Europa e del mondo (da sempre negli Stati Uniti). [...]
[...] Per la piccola in questione, dunque, non c'è più la necessità di associare un nome femminile a quello di Andrea. Anche perchè, fa notare la Cassazione, l'utilizzo è talmente diffuso nel mondo che non c'è alcun motivo per cui il nome Andrea possa causare imbarazzo alla piccola, nè [sic!] essere considerato ridicolo e tantomeno ingenerare confusione sul piano sessuale.
Come si legge nella sentenza della Suprema Corte, il nome Andrea non crea ambiguità rispetto al genere, poichè [sic!] ha evidentemente "natura sessualmente neutra nella maggior parte dei Paesi europei, nonchè in molti Paesi extraeuropei, tra i quali gli Stati Uniti, per limitarsi ad un ambiente culturale non privo di influenze nel nostro Paese"» (sottolineatura mia).
Scusate, ma non me ne frega niente se gli americani o il resto del mondo chiamano le bambine Andrea: il resto del mondo può fare quello che vuole. E perché mai noi dovremmo dar retta a loro? Perché dovremmo fare sempre quello che fanno gli altri (e soprattutto gl'inglesi/americani)?! Ignoriamo il fatto che in Italia Andrea è considerato un nome da maschio, punto. E creerà non poche ambiguità, altroché! Inoltre, anche se fosse diffuso in tutt'i Paesi di questo mondo, nessuno in Italia è obbligato a saperlo, e si chiederà come mai una bella bambina si chiami Andrea. Siamo ridotti talmente male che un nome che finisce in a va considerato un nome femminile? Il prossimo passo qual è? Dovrò cambiare nome, e chiamarmi Andreo, o Andreino, o Marco (ma forse a quel punto non potrò andare in Ispagna, perché potrebbero scambiarmi per una cornice...)?
Scusate il paragrafo un po' a flusso di coscienza.
Voi che ne dite? Sono impazzito io o c'è qualcosa che non va? Sto esagerando?
