«Di tutti i tempi» o «di sempre»?

Spazio di discussione su questioni di carattere sintattico

Moderatore: Cruscanti

Intervieni
carloterzo
Interventi: 5
Iscritto in data: mar, 04 dic 2012 12:13

«Di tutti i tempi» o «di sempre»?

Intervento di carloterzo »

Salve a tutti sono Sergio. Soprattutto nelle pubblicità, sento spesso usare l'espressione "di sempre", per intendere "di tutti i tempi".
Esempi:
L'offerta migliore di sempre ;
Il campione più grande di sempre;

Qualcosa in me si rifiuta di accettare questo modo di dire, che non ricordo di aver mai sentito prima di qualche anno fa. Mi sbaglio?
Grazie fin d'ora a chi vorrà rispondermi

Saluti
Sergio
Avatara utente
Ferdinand Bardamu
Moderatore
Interventi: 5091
Iscritto in data: mer, 21 ott 2009 14:25
Località: Legnago (Verona)

Intervento di Ferdinand Bardamu »

Benvenuto. :)

La locuzione di sempre non ha nulla che non vada. C’informa il Treccani in linea s.v. «Sempre»:

con funzione quasi aggettivale la locuz. di s., di tutti i tempi, di ogni occasione: è la storia di s.; io sono quello di s. e non sono cambiato.

Il suo fastidio è probabilmente originato dall’abuso di simili, perentorie espressioni, di cui il linguaggio pubblicitario abbonda.
Ultima modifica di Ferdinand Bardamu in data mar, 04 dic 2012 16:55, modificato 1 volta in totale.
carloterzo
Interventi: 5
Iscritto in data: mar, 04 dic 2012 12:13

Intervento di carloterzo »

Grazie mille per la risposta. Certo non mi permetto di dissentire, vista la citazione della Sua fonte, ma il dubbio non è fugato del tutto. Infatti, gli esempi che ha citato si riferiscono ad un significato non proprio identico a quello che mi infastidisce. Essere "quello di sempre" , o dire "la storia di sempre" mi pare indichino un significato equivalente a "lo stesso, la stessa".
In particolare, mi pare che l'espressione "di sempre" in luogo di "di tutti i tempi" sia una cosa relativamente recente. Vale la pena approfondire o sono io che mi sto intestardendo su qualcosa di ovvio?
carloterzo
Interventi: 5
Iscritto in data: mar, 04 dic 2012 12:13

Intervento di carloterzo »

Ho riletto con più attenzione la Sua risposta. Devo arrendermi a quanto da Lei indicato. Ho imparato qualcosa anche oggi. Grazie ancora.
Avatara utente
Ferdinand Bardamu
Moderatore
Interventi: 5091
Iscritto in data: mer, 21 ott 2009 14:25
Località: Legnago (Verona)

Intervento di Ferdinand Bardamu »

Di nulla. :) Aggiungo un paio d’attestazioni letterarie:

Io son sempre la tua Erminia, sai! le diceva ogni volta che poteva, scuotendole amorevolmente le mani. Io son sempre la tua Erminia, quella di prima! quella di sempre! [Giovanni Verga, Il come, il quando ed il perché]

Massimo è quel caro Massimo di sempre. La sua gamba va meglio, e lascia sperare che presto anderà bene. [Alessandro Manzoni, Lettera a Teresa Manzoni Borri (14 settembre 1852)]

Non saprei dirle se si tratta di un’espressione recente. Da un rapido esame dell’archivio della BibIt, da cui ho preso i due esempi qui sopra, sembra estranea all’uso antico. Negli autori pre-ottocenteschi ho trovato solo la proposizione implicita composta di di + sempre + verbo all’infinito.
carloterzo
Interventi: 5
Iscritto in data: mar, 04 dic 2012 12:13

Intervento di carloterzo »

Sì, ho 48 anni e credo di poter affermare con certezza di non aver mai sentito usare questa locuzione nel senso di "di tutti i tempi" prima di cinque o sei anni fa. Sono altresì convinto che la pubblicità ne abbia abusato negli ultimi anni, come se "di tutti i tempi" fosse fuori moda, mentre a me suona decisamente meglio. Grazie ancora per la disponibilità e le informazioni.
Avatara utente
Ferdinand Bardamu
Moderatore
Interventi: 5091
Iscritto in data: mer, 21 ott 2009 14:25
Località: Legnago (Verona)

Intervento di Ferdinand Bardamu »

Grazie a lei d’aver posto la domanda. A mio parere, l’abuso pubblicitario non istà nella locuzione in sé – ben attestata, come vede sopra –, ma nel concetto ch’esprime. Ma questo è un altro discorso.

Se mi chiedesse se sia corretto usare di sempre per ‹di tutti i tempi›, personalmente le direi di sí, senza avvertimenti né cautele.
Avatara utente
SinoItaliano
Interventi: 384
Iscritto in data: mer, 04 gen 2012 8:27
Località: Pechino

Intervento di SinoItaliano »

Forse carloterzo intendeva che un significato diverso, quello che si esprime con superlativo relativo + di sempre?
Questo di sette è il piú gradito giorno, pien di speme e di gioia: diman tristezza e noia recheran l'ore, ed al travaglio usato ciascuno in suo pensier farà ritorno.
Avatara utente
Daniele
Interventi: 247
Iscritto in data: sab, 15 dic 2007 23:18

Intervento di Daniele »

Gentile Bardamu, mi scuserà ma continuo a essere perplesso. Treccani, come anche il mio vecchio Zingarelli, cita la foma "di sempre" con valore "quasi aggettivale": "Sei quello di sempre"; non parla di un valore "comparativo" (si può dire così?): "sei l'uomo più bello di sempre". Quest'ultima forma (invece di "di tutti i tempi" o "mai visto"), come ho scritto in un altro filone, mi lascia perplesso, e non sono riuscito a trovarne neanche un esempio nei vocabolari che ho potuto consultare.

Il Grande Dizionario di italiano Hoepli (Gabrielli) (in linea)
Di sempre, di ogni circostanza, di ogni tempo, riferito a cosa o persona che non ha subìto alcun mutamento (con valore attributivo): sei quello di s.

Sabatini Coletti (in linea)
Nessun accenno

Lessicografia della Crusca in rete
Nessuna occorrenza
http://tinyurl.com/o2dlz7v

Nuovo Zingarelli (1987)
Di sempre, di tutti i tempi,di ogni occasione o circostanza (con valore aggettivale): è la storia di –; resterò per te quello di –.

Treccani (in linea)
con funzione quasi aggettivale la locuz. di s., di tutti i tempi, di ogni occasione: è la storia di s.; io sono quello di s. e non sono cambiato.

Devoto-Oli
di sempre, di tutti i giorni, solito (arrivò con la solita faccia scura di sempre)
Avatara utente
Ferdinand Bardamu
Moderatore
Interventi: 5091
Iscritto in data: mer, 21 ott 2009 14:25
Località: Legnago (Verona)

Intervento di Ferdinand Bardamu »

Caro Daniele, innanzitutto la ringrazio d’avere spostato la discussione qui (col mio intervento di là volevo solo evitare i doppioni).

Il dubbio che pone è pertinente. Effettivamente, la locuzione di sempre, cosí com’è riportata dai dizionari, non corrisponde pienamente a quello che qui cerchiamo, perché è diverso il valore sintattico.

In «Se l’uomo piú bello di sempre», «di sempre» indica la grandezza in relazione alla quale la qualità posseduta dall’uomo è massima. Insomma: «piú bello di sempre» è un superlativo relativo.

È molto probabile che questo sia un uso recente, introdotto dagli adattamenti cinematografici di pellicole americane; ma bisognerebbe fare qualche verifica in piú. Già l’assenza di quest’uso comparativo nei dizionari dovrebbe essere una spia, ma forse si tace perché facilmente ricavabile.

Quanto all’accettabilità, io, per me, non credo ci siano dubbi. Non n’ho trovati esempi nella BibIt; ma non ho trovato nemmeno di tutti i tempi usato con un superlativo.

Ho l’impressione che, in quest’uso, di tutti i tempi e di sempre s’equivalgano, e siano affatto ragionevolmente costruiti: se qualcosa o qualcuno è la piú bella di tutti i tempi, posso dire pure che è la piú bella di sempre. Attendiamo comunque altri pareri.
Avatara utente
Daniele
Interventi: 247
Iscritto in data: sab, 15 dic 2007 23:18

Intervento di Daniele »

Sono d'accordo, probabilmente di tutti i tempi e di sempre nell'uso che stiamo discutendo, si equivalgono.
Penso che il mio fastidio derivi dal fatto che è appunto un uso (probabilmente) recente, derivato dalla lingua inglese e dall'adattamento in italiano di dialoghi in lingua inglese.
Per il momento continuo a preferire "il quadro più bello di tutti i tempi" a "il quadro più bello di sempre", ma effettivamente – alla luce dei suoi interventi, Bardamu – neanch'io vedo ostacoli all'accettabilità della seconda forma, e dovrò farmene una ragione.
Mi rimane la curiosità di sapere quando, più o meno, il "di sempre" usato in un superlativo relativo sia entrata nell'uso…
Intervieni

Chi c’è in linea

Utenti presenti in questa sezione: Nessuno e 14 ospiti