palatalizzazione di gruppi consonantici iniziali
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- u merlu rucà
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palatalizzazione di gruppi consonantici iniziali
I gruppi consonantici inziali latini PL- BL- GL- FL- hanno subito, in buona parte dell'Italia (e della Romània) un processo di palatalizzazione più o meno avanzata. Ma quando ha avuto inizio il processo di palatalizzazione ?
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Re: palatalizzazione di gruppi consonantici iniziali
Di preciso non saprei, ma direi che si tratta d’un fenomeno molto antico (…non c’è nulla sul Rohlfs al riguardo?).u merlu rucà ha scritto:I gruppi consonantici iniziali latini PL- BL- GL- FL- hanno subito, in buona parte dell'Italia (e della Romània) un processo di palatalizzazione più o meno avanzata. Ma quando ha avuto inizio il processo di palatalizzazione?
Per il momento, mi limito a segnalare un interessante articolo su un tema correlato (…interessante anche per l’abbondare d’anglicismi inutillimi, nonché per un «bellissimo» «in questa | opera»

- u merlu rucà
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Anche se è difficile, ovviamente, definire una data precisa, ritengo che la palatalizzazione sia avvenuta, comunque, dopo l'invasione dei Longobardi, in quanto le parole longobarde con i nessi iniziali in questione, sopravissute nella lingua italiana o nei dialetti, partecipano alla palatalizzazione (cito blaih 'pallido' da cui italiano biacca, ligure giaca). Se il fenomeno della palatalizzazione fosse stato già esaurito, i gruppi consonantici si sarebbero mantenuti. Infatti le parole colte, di origine latina (o straniere), introdotte nell'italiano a partire dal Rinascimento, hanno mantenuto i gruppi iniziali originari: plastica e non piastica, acclamazione e non acchiamazione, blusa e non biusa. Nel ligure molte parole colte o straniere (anche queste introdotte dopo l'esaurimento del processo di palatalizzazione) hanno subito addirittura un processo di rafforzamento del gruppo consonantico (-l- > -r-: clistere > cristeru; flanella > franèla), andando in direzione opposta alla palatalizzazione.
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La sua congettura appare fondata, caro Merlu: nell’Introduzione alla sua Grammatica storica il Castellani ricorda di sfuggita (a proposito delle voci chiesa < ECCLESIA, pp. 25-6, e biavo «azzurro» < *BLAWA-, pp. 52-3) che la palatalizzazione in questione sarebbe avvenuta intorno al Mille.u merlu rucà ha scritto:Anche se è difficile, ovviamente, definire una data precisa, ritengo che la palatalizzazione sia avvenuta, comunque, dopo l'invasione dei Longobardi, in quanto le parole longobarde con i nessi iniziali in questione, sopravissute nella lingua italiana o nei dialetti, partecipano alla palatalizzazione (cito blaih 'pallido' da cui italiano biacca, ligure giaca)…
- u merlu rucà
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Infarinato ha scritto:
Grazie, Infarinato, per la citazione.
Anche in portoghese/gallego esistono notevoli palatalizzazioni e qualcuno ha teorizzato che il fenomeno sia avvenuto (per il portoghese/gallego) in epoca molto antica, dato che il lessico 'cristiano' non le presenta (in questo momento vado a memoria, ma cercherò la bibliografia).
La sua congettura appare fondata, caro Merlu: nell’Introduzione alla sua Grammatica storica il Castellani ricorda di sfuggita (a proposito delle voci chiesa < ECCLESIA, pp. 25-6, e biavo «azzurro» < *BLAWA-, pp. 52-3) che la palatalizzazione in questione sarebbe avvenuta intorno al Mille.
Grazie, Infarinato, per la citazione.
Anche in portoghese/gallego esistono notevoli palatalizzazioni e qualcuno ha teorizzato che il fenomeno sia avvenuto (per il portoghese/gallego) in epoca molto antica, dato che il lessico 'cristiano' non le presenta (in questo momento vado a memoria, ma cercherò la bibliografia).
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