Sostantivo + preposizione semplice "a" + verbo all

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Ivan92
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Sostantivo + preposizione semplice "a" + verbo all

Intervento di Ivan92 »

Da qualche giorno a questa parte mi sono immerso nella lettura di un libricino di poesie di un poeta arabo, a quanto pare non molto inclito dato che, provando a cercare in rete qualcosa che lo riguardasse, non sono riuscito a scovare alcunché. Alcune fra queste poesie presentano delle costruzioni di questo genere: sostantivo + preposizione semplice a + voce verbale all'infinito. Esemplifico, citando qualche verso:

E notti sulfuree a berciare
E marmoree stelle ad abbarbicarsi per non cader giù
Sghembe stonature a diriger marziale bailamme


Sto strologando per tentare di comprendere il significato che in questo caso assume la preposizione semplice a. Che sostituisca un semplice pronome relativo che (che berciano, che s'abbarbicano, che dirigono)? O forse trattasi di traduzione troppo letterale indi errata?
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marcocurreli
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Intervento di marcocurreli »

Secondo me:
E notti sulfuree passate a berciare
E marmoree stelle che cercano continuamente di abbarbicarsi per non cader giù
Sghembe stonature messe a diriger marziale bailamme
Ivan92
Interventi: 1416
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Intervento di Ivan92 »

Lei dice giustamente secondo me. Io invece vorrei sapere se quella preposizione sostituisca effettivamente un altro elemento grammaticale, se sia una licenza poetica o se invece abbia a che fare con una sgrammaticatura dovuta ad una traduzione non impeccabile.
PersOnLine
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Intervento di PersOnLine »

Non può riportare l'intero passo o la poesia? Secondo me da qualche verso è impossibile dare una risposta sulla grammaticalità del costrutto, che magari dipende dalla costruzione della frase.
Ivan92
Interventi: 1416
Iscritto in data: gio, 28 nov 2013 19:59
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Intervento di Ivan92 »

PersOnLine ha scritto:Non può riportare l'intero passo o la poesia? Secondo me da qualche verso è impossibile dare una risposta sulla grammaticalità del costrutto, che magari dipende dalla costruzione della frase.
Sì, ci avevo pensato in effetti. Il fatto è che la poesia nella sua interezza è di per sé criptica. La riporto per intero:

Scricchiolio d’amari fonografi, crepitano zincature e lugubre è il sentore.
Di colpo, un lacerar di fuoco nella melma agghiacciante e traghettati sono i diafani volti verso
la coventrizzazione!
E notti sulfuree a berciare e marmoree stelle ad abbarbicarsi per non cader giù.
Baluginii come lampi biancastri ad attraversar la cornea.
Sghembe stonature a diriger marziale bailamme.
Folgore di procella atomica a saturar l'aria
di grevi disarmonie.
Un continuo abbacinare nella notte fulgida di cecità.
Irreversibilità.


Il significato è comprensibilissimo. Non capisco solamente che ruolo abbia quella preposizione semplice anteposta alla voce verbale. Ripeto, potrebbero esserci dei solecismi nella traduzione dato che si tratta di un poeta arabo...
PersOnLine
Interventi: 1303
Iscritto in data: sab, 06 set 2008 15:30

Intervento di PersOnLine »

Da una rapida lettura del Glossario dei dubbi linguistici di Patota direi che a regge, come dice lei, una relativa implicita.
Ivan92
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Iscritto in data: gio, 28 nov 2013 19:59
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Intervento di Ivan92 »

PersOnLine ha scritto:Da una rapida lettura del Glossario dei dubbi linguistici di Patota direi che a regge, come dice lei, una relativa implicita.
La ringrazio vivamente :)
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