Sostantivo + preposizione semplice "a" + verbo all
Moderatore: Cruscanti
Sostantivo + preposizione semplice "a" + verbo all
Da qualche giorno a questa parte mi sono immerso nella lettura di un libricino di poesie di un poeta arabo, a quanto pare non molto inclito dato che, provando a cercare in rete qualcosa che lo riguardasse, non sono riuscito a scovare alcunché. Alcune fra queste poesie presentano delle costruzioni di questo genere: sostantivo + preposizione semplice a + voce verbale all'infinito. Esemplifico, citando qualche verso:
E notti sulfuree a berciare
E marmoree stelle ad abbarbicarsi per non cader giù
Sghembe stonature a diriger marziale bailamme
Sto strologando per tentare di comprendere il significato che in questo caso assume la preposizione semplice a. Che sostituisca un semplice pronome relativo che (che berciano, che s'abbarbicano, che dirigono)? O forse trattasi di traduzione troppo letterale indi errata?
E notti sulfuree a berciare
E marmoree stelle ad abbarbicarsi per non cader giù
Sghembe stonature a diriger marziale bailamme
Sto strologando per tentare di comprendere il significato che in questo caso assume la preposizione semplice a. Che sostituisca un semplice pronome relativo che (che berciano, che s'abbarbicano, che dirigono)? O forse trattasi di traduzione troppo letterale indi errata?
- marcocurreli
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Sì, ci avevo pensato in effetti. Il fatto è che la poesia nella sua interezza è di per sé criptica. La riporto per intero:PersOnLine ha scritto:Non può riportare l'intero passo o la poesia? Secondo me da qualche verso è impossibile dare una risposta sulla grammaticalità del costrutto, che magari dipende dalla costruzione della frase.
Scricchiolio d’amari fonografi, crepitano zincature e lugubre è il sentore.
Di colpo, un lacerar di fuoco nella melma agghiacciante e traghettati sono i diafani volti verso
la coventrizzazione!
E notti sulfuree a berciare e marmoree stelle ad abbarbicarsi per non cader giù.
Baluginii come lampi biancastri ad attraversar la cornea.
Sghembe stonature a diriger marziale bailamme.
Folgore di procella atomica a saturar l'aria
di grevi disarmonie.
Un continuo abbacinare nella notte fulgida di cecità.
Irreversibilità.
Il significato è comprensibilissimo. Non capisco solamente che ruolo abbia quella preposizione semplice anteposta alla voce verbale. Ripeto, potrebbero esserci dei solecismi nella traduzione dato che si tratta di un poeta arabo...
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- Iscritto in data: sab, 06 set 2008 15:30
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