Comunque —chiariamo— Pàdoan sarà anche «piú regolare» di Padoàn secondo il sistema sociolinguistico italiano attuale, non secondo quello fonomorfologico né, ovviamente (come ricordato da Ferdinand, da Ippogrifo e dallo stesso DOP), secondo quello storico-etimologico.Ferdinand Bardamu ha scritto:[P]ronunce come Pàdoan […] sono «regolari» secondo il sistema linguistico italiano attuale.
«Pàdoan»
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Condivido quanto scritto da domna charola in questo intervento di un'altra discussione similare.
La lingua è un guado attraverso il fiume del tempo. Essa ci conduce alla dimora dei nostri antenati.
V. M. Illič-Svitič
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Succede una cosa buffa: non è la prima volta che ci capita di sostenere la stessa cosa eppure non riusciamo a capirci.Ferdinand Bardamu ha scritto:Codesta concezione possessiva si scontra con un fatto: il cognome si eredita, non è imposto dai genitori in base alla loro libera volontà.Scilens ha scritto:Se Padoan si debba dire Padoàn o Pàdoan, lo può dire solo ed esclusivamente chi quel cognome ce l'ha; gli altri, qualunque ragione portino, non ne hanno diritto e devono stare zitti ad ascoltare ciò che non sanno, senza pretendere di sapere.

Saluto gli amici, mi sono dimesso. Non posso tollerare le contraffazioni.
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Michele Cortelazzo (professore di Linguistica italiana all’Università di Padova) si è espresso nel suo blog sulla pronuncia di Padoan.
Ultima modifica di bubu7 in data gio, 20 mar 2014 8:40, modificato 1 volta in totale.
La lingua è un guado attraverso il fiume del tempo. Essa ci conduce alla dimora dei nostri antenati.
V. M. Illič-Svitič
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Anche lui si premura di dire che non lo sa.
Tuttavia adombra un potere ambientale nel pronunciare un cognome. Io l'ammetto in teoria, solo in teoria, perché quando si tratterà di dirlo, non parliamo poi di scrivere il proprio cognome, nessuno vorrà vederlo e sentirlo storpiato, e si combatterà quell'ambiente che vorrebbe imporre la propria versione.
Provate a chiamare un Fròsini Frosìni, e vedrete di persona la reazione.
Più o meno la stessa di una zitella chiamata 'signora': signorina, prego!
Tuttavia adombra un potere ambientale nel pronunciare un cognome. Io l'ammetto in teoria, solo in teoria, perché quando si tratterà di dirlo, non parliamo poi di scrivere il proprio cognome, nessuno vorrà vederlo e sentirlo storpiato, e si combatterà quell'ambiente che vorrebbe imporre la propria versione.
Provate a chiamare un Fròsini Frosìni, e vedrete di persona la reazione.
Più o meno la stessa di una zitella chiamata 'signora': signorina, prego!
Saluto gli amici, mi sono dimesso. Non posso tollerare le contraffazioni.
Giovedì Renzi ha «corretto» Lilli Gruber che aveva pronunciato correttamente Padoàn, con la solita fola dell'origine piemontese del ministro a cui ha aggiunto la «romanità» e il tifo per la squadra calcistica giallorossa. A questo punto abbiamo capito «la regola»: la pronuncia tronca è accettabile solo per i veneti nati in Veneto, i cognomi degli altri vanno pronunciati piani o sdruccioli.
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Relativamente. Oggi per radio sentivo difendere a spada tratta le identità regionali e la veneticità del cognome Padoàn. I Veneti, a quanto pare, rivendicano comunque l'ultima parola sui loro cognomi. E, almeno su questo, mi sento quasi di dare loro ragione.
Ovvio che se però il ministro in questione disconosce la sua veneticità - riferivano che, essendo cresciuto in ambiente in cui la parlata veneta era usata per connotare nel recitato servitori e personale subalterno di basso profilo, probabilmente ha cercato di prenderne le distanze e proporsi con un cognome nobilitato dal nuovo accento - forse non merita nemmeno che lo si salvi correggendolo. Non vuole essere scambiato per un veneto?...bene, che vada per la sua strada.
N.B. Lungi da me qualsiasi risvolto politico. Resta il fatto che a Venezia ho sempre sentito adattare naturalmente gran parte dei termini stranieri, perché c'è una forte coscienza del dialetto locale. Se altrettanto avessimo una forte coscienza della lingua nazionale, eviteremmo anche noi tanti orrori.
Ovvio che se però il ministro in questione disconosce la sua veneticità - riferivano che, essendo cresciuto in ambiente in cui la parlata veneta era usata per connotare nel recitato servitori e personale subalterno di basso profilo, probabilmente ha cercato di prenderne le distanze e proporsi con un cognome nobilitato dal nuovo accento - forse non merita nemmeno che lo si salvi correggendolo. Non vuole essere scambiato per un veneto?...bene, che vada per la sua strada.
N.B. Lungi da me qualsiasi risvolto politico. Resta il fatto che a Venezia ho sempre sentito adattare naturalmente gran parte dei termini stranieri, perché c'è una forte coscienza del dialetto locale. Se altrettanto avessimo una forte coscienza della lingua nazionale, eviteremmo anche noi tanti orrori.
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La pronuncia con accento ritratto di Padoan non si sente nel cognome della ministra Lorenzin, che, come Padoan, è nata a Roma ma ha un cognome di origini venete. Non ho mai sentito un Lòrenzin o un Lorènzin. Che questa disparità sia dovuta alla maggiore riconoscibilità di Lorenzin (diminutivo di Lorenzo) rispetto a Padoan?
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- Animo Grato
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La corretta accentazione del cognome Padoàn era stata ricordata di sfuggita, prima che diventasse di ministeriale attualità, in quest'articolo, insieme ad altri casi - a volte sorprendenti!
«Ed elli avea del cool fatto trombetta». Anonimo del Trecento su Miles Davis
«E non piegherò certo il mio italiano a mere (e francamente discutibili) convenienze sociali». Infarinato
«Prima l'italiano!»
«E non piegherò certo il mio italiano a mere (e francamente discutibili) convenienze sociali». Infarinato
«Prima l'italiano!»
Premesso che anni fa (quando ancora forse non esisteva Cruscate) chiamavo Trevisàn anche il collega che chiamava sé stesso Trèvisan (e mi domandavo e mi chiedo tuttora perché tali dubbi sorgano solo con i cognomi terminanti in -an, mai con quelli terminanti in -in come Visentìn o in -on come Farinòn), premesso che quindi pronuncerei (se me ne si presentasse l'occasione) Padoàn tronco senza dubbi né remore (confortato anche, per quel che può valere, da Wikipedia), premesso tutto ciò avanzo il dubbio che la prevalente pronuncia Pàdoan che si sente in radio e in TV sia almeno in parte influenzata da quella del suo predecessore (allo stesso dicastero!) Tommaso Pàdoa-Schioppa.
Oggi com'oggi non si sente dire dieci parole, cinque delle quali non sieno o d'oltremonte o nuove, dando un calcio alle proprie e native. (Fanfani-Arlìa, 1877)
Màrtin sinceramente no, ma passi perché (a differenza di Visentin) è anche un cognome inglese; la pron. Bènetton può essere influenzata dall'identificazione con un marchio internazionale (e comunque ho sempre sentito dire p.es. Luciano Benettòn in riferimento alla persona).Carnby ha scritto:Quando non è immediatamente avvertibile che si tratti di un nome veneto può accadere eccome: non ha mai sentito dire Màrtin (come se fosse inglese) o Bènetton?Zabob ha scritto:mai con quelli terminanti in -in come Visentìn o in -on come Farinòn
P.S. Non c'entra poi molto (o forse sì) ma nella zona dove abito io (ponente ligure) c'è un posto chiamato Baia Beniamin (denominato Bellarmino su antiche carte in lingua), che ormai pronunciano tutti "Bèngiamin".

Ultima modifica di Zabob in data mer, 18 giu 2014 16:14, modificato 2 volte in totale.
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