«Composto ‹di›» e «composto ‹da›»

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Marco1971
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Intervento di Marco1971 »

Di nulla! :)

A riprova del buon uso (anche se tutti continueranno a dire composto da):

Questa università (come saranno, pur troppo, tutte le università della terra!) è per lo più composta di professori orgogliosi e nemici fra loro, e di scolari dissipatissimi. (Foscolo, Ultime lettere di Jacopo Ortis)

Finalmente i decurioni (un magistrato municipale composto di nobili, che durò fino al novantasei del secolo scorso) informaron per lettera il governatore, dello stato in cui eran le cose: trovasse lui qualche ripiego, che le facesse andare. (Manzoni, I promessi sposi)

Eppure dovete conoscere che questa Carboneria, che ci avevano descritto come setta democratica, republicana, o piuttosto brigante, composta di vagabondi e di malviventi che approfittino dei tempi per fare tutto a loro modo, è al contrario formata di gentiluomini che non possono più soffrire il dominio forestiero, e vogliono riaccostarsi alla Corte per scacciare l'usurpatore e restaurare il loro Re legittimo. (Verga, I carbonari della montagna)

Il gruppo maggiore, tutto composto di uomini, stava presso il pianoforte, intorno la duchessa di Scerni ch'erasi levata in piedi per tener testa a quella specie d'assedio. (D'Annunzio, Il Piacere)
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
Ivan92
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Intervento di Ivan92 »

Ma, esempi di composto di + nomi propri di persona, nella nostra tradizione letteraria, ve ne sono?
Avatara utente
Marco1971
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Intervento di Marco1971 »

Sicuramente, ma per scovarli ci vuole molto tempo perché nell'archivio BIZ[a] gli esempi di compost* di sono innumerevoli... E poi che si tratti di nomi di persona o di nomi riferentisi a persone non cambia nulla. ;)
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
Ivan92
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Intervento di Ivan92 »

La ringrazio di nuovo! :)
PersOnLine
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Intervento di PersOnLine »

Ma anche coi pronomi? la commissione è composta di me, te e lui mi sembra innaturale.
Avatara utente
Infarinato
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Intervento di Infarinato »

Concordo ovviamente con Marco.

Tre esempi («governativi») al volo tratti da Google Libri:

«Fu proclamato il Governo Provvisorio composto di Montanelli, Guerrazzi e Mazzoni»

«Dopo la battaglia di Waterloo, Turreau venne incaricato dalla commissione del governo composta di Carnot, Fouché, ec., di difendere la riva sinistra della Senna…»

«…e nominarono un governo provvisorio, composto di Garcia Moreno, Girolamo Carrion e Pacifico Chiribaga.»

Sono esempi letterari, ma non si tratta ovviamente di grande letteratura: dovrebbero essere però abbastanza indicativi dell’uso tradizionale. :)
Ivan92
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Intervento di Ivan92 »

PersOnLine ha scritto:Ma anche coi pronomi? la commissione è composta di me, te e lui mi sembra innaturale.
Anche a me, ma penso sia frutto dell'abitudine che abbiamo d'usare, impropriamente, da al posto di di.
PersOnLine
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Intervento di PersOnLine »

Personalmente, composto di mi sembra dare, a quel che segue, un valore puramente descrittivo (passivo), mentre composto da dà un valore d'agente (anche se improprio dal punto di vista grammaticale, ma corretto da quello concettuale).
Marco Treviglio
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Re: «Composto ‹di›» e «composto ‹da›»

Intervento di Marco Treviglio »

Buongiorno,
Marco1971 ha scritto:Checché ne dicano gli inattendibili dizionari odierni – impegnati a fotografare la lingua e quindi privi d’autorità –, composto di e composto da, nell’uso piú sorvegliato, non significano propriamente la stessa cosa: [...]
a questo punto, dunque, è meglio dimenticare le seguenti indicazioni e conclusioni dell'Agosto 2003?
Marco1971 ha scritto:"Il verbo tr. ha due valori distinti: nelle accezioni 1.-4. ha valore causativo ed esprime la presenza di un agente che opera per produrre un determinato effetto; nell’accezione 5. ha valore copulativo ed esprime il rapporto tra le parti e il tutto che ne risulta. Nel primo caso si può realizzare la costr. passiva: ‘questi giovani sono stati formati da un grande maestro’; nel secondo il passivo non è ammesso, e al suo posto si trova la costr. con il v. ‘essere’ e il part. pass. in funzione di agg. (=> ‘formato’), seguito dalle preposizioni ‘di’ o ‘da’: ‘la banda è formata di (da) quindici elementi’." E l’accezione 2. di "formato" nello stesso dizionario recita: "Costituito, composto (seguito dalle prep. ‘da, di’): ‘un ponte f. da assi di legno; una classe f. da dieci bambini’." In conclusione, da tutto ciò si può concludere che ‘formato’ nel senso di ‘composto’ ammette sia ‘di’ sia ‘da’, ma, sembra, con una preferenza, nell’uso odierno, per il ‘da’ - mentre in tutti gli esempi letterari citati dal Battaglia (tranne il penultimo, della Serao) ‘formato’ (= composto) è costruito sempre con ‘di’.
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