persuaso di o persuaso a?
Moderatore: Cruscanti
- malapartiano
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persuaso di o persuaso a?
Buongiorno, il mio dubbio è il seguente: si dice "Sono persuaso di iscrivermi alla facoltà" o "Sono persuaso a iscrivermi"?
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- malapartiano
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Si è persuasi di qualcosa e qualcuno può persuaderci a fare qualcosa.
Quindi:
(1) Sono persuaso di iscrivermi alla facoltà.
(2) Mi hanno persuaso a iscrivermi alla facoltà.
Questo in italiano corretto. Secondo la vigente norma.
Quindi:
(1) Sono persuaso di iscrivermi alla facoltà.
(2) Mi hanno persuaso a iscrivermi alla facoltà.
Questo in italiano corretto. Secondo la vigente norma.
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
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A orecchio avrei dato anch'io la risposta data da Marco1971; però consultando Treccani non sembrava una buona risposta. Continuo a sentirla come "naturale", ma a questo punto mi chiedo se ci sia qualche testo autorevole a suffragare ciò.
Vedendo l'ultimo esempio - nessuno mi persuaderà del contrario - mi sorge però il dubbio che entri in gioco anche la differenza fra "qualcosa" e "fare qualcosa":
- Qualcuno mi persuade - a fare che? - a frequantare.
- Qualcuno mi persuade - a proposito di che? - del contrario.
Però se lo considero riflessivo i conti non mi tornano con eguale chiarezza... boh
Vedendo l'ultimo esempio - nessuno mi persuaderà del contrario - mi sorge però il dubbio che entri in gioco anche la differenza fra "qualcosa" e "fare qualcosa":
- Qualcuno mi persuade - a fare che? - a frequantare.
- Qualcuno mi persuade - a proposito di che? - del contrario.
Però se lo considero riflessivo i conti non mi tornano con eguale chiarezza... boh

- Infarinato
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Attenzione a non confondere l’aggettivo persuaso (primo esempio di Marco e frase originaria di Malapartiano), che vuole sempre di (o che), col participio passato persuaso del verbo persuadere, che vuole di, se il secondo argomento è un sostantivo (il primo argomento essendo l’oggetto diretto), e a (o che), se è un’intera frase. 
Ovviamente, c’è una ragione semantica per tutto ciò, piú o meno esplicitata da Domna Charola, e che risulta evidente nel riflessivo persuadersi (persuadersi di qualcosa ~ persuadersi a fare qualcosa).

Ovviamente, c’è una ragione semantica per tutto ciò, piú o meno esplicitata da Domna Charola, e che risulta evidente nel riflessivo persuadersi (persuadersi di qualcosa ~ persuadersi a fare qualcosa).
- Infarinato
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Ovvio, ma senza un esplicito complemento d’agente [o un contesto che ne giustifichi il sottindentimento] l’interpretazione piú naturale —anzi, la sola interpretazione possibile— è quella che vede in persuaso un aggettivo
(…diverso il caso d’un vengo persuaso o d’un sono stato persuaso, dove l’ausiliare venire nell’un caso e il tempo composto nell’altro selezionano categoricamente la diatesi passiva, e quindi il valore verbale del participio).

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