valerio_vanni ha scritto:Io uso lo "gli", ma non mi pare sbagliato "a loro".
Ho provato a guardare su Treccani, e dice "per lo più senza preposizione a" (insomma non pare scartare la cosa).
Personalmente, la precisazione del Treccani mi convince molto poco.
Loro non mi sembra equivalente a
a loro, sotto l’aspetto pragmatico: il primo è una forma debole, dotata di accento proprio ma vincolata, in genere, alla posizione posverbale (non è quindi né un clitico né una forma libera); il secondo è un sintagma preposizionale che, se non sbaglio, ha un valore contrastivo (stando al nostro esempio, «… spiegare
a loro come funziona» implica una prosecuzione come «non
ad altri, ecc.») e presenta la forma libera del pronome
loro.
Loro, in quanto
non-clitico, interrompe la sequenza di pronomi clitici con funzione di complemento di termine (
mi;
ti;
le /
gli;
ci;
vi), come ha fatto notare benissimo Animo Grato. In piú, ha altri tre valori: pronome soggetto di terza persona plurale; pronome oggetto di terza persona plurale; aggettivo possessivo di terza persona plurale. Tutte queste ragioni, a cui s’aggiunge la rarità della forma dativale al di fuori dello scritto e del parlato formali, fanno sí che si senta la necessità di precisare la funzione sintattica del pronome anteponendogli la preposizione
a. Cionnondimeno, la differenza pragmatica tra
loro e
a loro dovrebbe esser chiara, e presumo che Infarinato, nel
correggere la frase di cui discutiamo, volesse far notare proprio questo.