Posto che le forme «c'ho», «c'ha», «c'abbiamo», ecc. sono aberranti, la soluzione che proponeva già Gadda, e che io seguo scrupolosamente, mi pare la migliore. Peccato che in tv e sui giornali, per non parlare del linguaggio degli sms, prevalga nettamente l'orribile «c'ho». È mai possibile che nessuno di coloro che lo scrivono si accorga che le regole ortografiche italiane danno di «c'ho» una pronunzia del tutto differente da quella che s'intende riprodurre?Marco1971 ha scritto:Gadda usava, se ben rammento, ciò, ciai, ciavevi, ecc.
*«C’ho»
Moderatore: Cruscanti
- Ferdinand Bardamu
- Moderatore
- Interventi: 5195
- Iscritto in data: mer, 21 ott 2009 14:25
- Località: Legnago (Verona)
Siamo ormai nell’era della «puffocrazia»: non si riflette piú, si accoglie e si giustifica tutto, e piú una cosa è inverosimile, piú probabilità ha di riscuotere successo. La maggior parte dei linguisti si sono legati le mani col pretesto dell’«indagine scientifica» (come se questa impedisse di formular giudizi informati...) e cosí la lingua finalmente si evolve in modo «naturale»... Che civiltà! Distruggiamo tutte le cose innaturali che l’uomo ha creato, presto! 

Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
- Infarinato
- Amministratore
- Interventi: 5603
- Iscritto in data: gio, 04 nov 2004 10:40
- Info contatto:
- Animo Grato
- Interventi: 1384
- Iscritto in data: ven, 01 feb 2013 15:11
- Ferdinand Bardamu
- Moderatore
- Interventi: 5195
- Iscritto in data: mer, 21 ott 2009 14:25
- Località: Legnago (Verona)
Caspiterina, no!Ivan92 ha scritto:Dunque andrebbe bene c'hanno liberati?

Se non fosse complicato, si potrebbe ricorrere a č: č'ho, č'avresti, che č'azzecca? So già la risposta: non č'azzecca col nostro alfabeto...
A parte gli scherzi, considerando che "dieci anni" si pronuncia (di solito) die/tʃ/anni senza che nessuno senta il bisogno di scrivere *diec'anni o diecianni, non vedo perché scrivere diversamente da "ci ho".
A parte gli scherzi, considerando che "dieci anni" si pronuncia (di solito) die/tʃ/anni senza che nessuno senta il bisogno di scrivere *diec'anni o diecianni, non vedo perché scrivere diversamente da "ci ho".
Oggi com'oggi non si sente dire dieci parole, cinque delle quali non sieno o d'oltremonte o nuove, dando un calcio alle proprie e native. (Fanfani-Arlìa, 1877)
-
- Interventi: 1303
- Iscritto in data: sab, 06 set 2008 15:30
Re: *«C’ho»
A questo punto:
Infarinato qui ha scritto:L’unica soluzione accettabile rimane per me l’espediente canepariano cj ho, ma mi rendo conto che è una grafia «per pochi»…bubu7 ha scritto:Il tutto non accompagnato da alcuna nota sulla problematicità di questa grafia.
-
- Interventi: 1303
- Iscritto in data: sab, 06 set 2008 15:30
- Animo Grato
- Interventi: 1384
- Iscritto in data: ven, 01 feb 2013 15:11
Se riesco a decifrare correttamente quel segnetto a occhio nudo, mi pare quello che in italiano si usa - sempre meno - per indicare l'"assorbimento" della seconda di due "i" consecutive nei plurali: principî (da principio), spurî (da spurio) ecc. Un uso opposto a quello che serve qui, e che suggerirebbe, ad esempio, l'esistenza di un aggettivo *diecio.PersOnLine ha scritto:Diacritico per diacritico, allora perché no: cî ho o diecî anni?
«Ed elli avea del cool fatto trombetta». Anonimo del Trecento su Miles Davis
«E non piegherò certo il mio italiano a mere (e francamente discutibili) convenienze sociali». Infarinato
«Prima l'italiano!»
«E non piegherò certo il mio italiano a mere (e francamente discutibili) convenienze sociali». Infarinato
«Prima l'italiano!»
-
- Interventi: 1303
- Iscritto in data: sab, 06 set 2008 15:30
Chi c’è in linea
Utenti presenti in questa sezione: Ahrefs [Bot] e 2 ospiti