Se sapete maneggiare i
proxy (intermediari) dovreste riuscire a vedere
questo filmato tratto da una puntata della
Prova dell'otto, in cui Carlotta Mazzoncini (credevo fosse un "personaggio" interpretato da un'attrice, invece esiste davvero) sostiene che non tutti gli aggettivi vanno bene con tutti i sostantivi. Gli esempi portati a sostegno della tesi sono "maglietta giovane", "spiedini divertenti", "calzini geniali", "tappeto simpatico", chiosando che «quest'aggettivazione non si usa nel linguaggio quotidiano, è un'aggettivazione pubblicitaria».
Io non ho potuto fare a meno di pensare a una canzone di Battiato che ha ormai 35 anni (come vola il tempo

), che a un certo punto recita «carine le piramidi d'Egitto, un po' naïf i Lama tibetani, lucidi e geniali i giornalisti».
Non so che cosa ne pensiate, io credo che un aggettivo inconsueto e indovinato può servire a dare risalto al sostantivo che l'accompagna (più o meno come quell’"imbarazzante" riferito a un aggettivo

) ed è un procedimento adottato in letteratura (l'urlo nero della madre, fresche le mie parole nella sera, la cruenta polvere e chi più ne ha...).
Posto che non trovo personalmente "maglietta giovane" e consimili aggettivazioni esecrande se usate
cum grano salis, esiste una figura retorica che designi costrutti come "formaggio ubriaco" (formaggio immerso nel vino) o "attrice ossigenata" (attrice i cui capelli sono stati trattati con acqua ossigenata)? Il "tappeto simpatico" sarebbe una specie a parte o è dello stesso genere?