E, proprio nelle prime righe, è chiamato britannico appunto.
Semplicemente è, appunto, un'altra peculiarità.
Per variatio, all'autore ha fatto comodo il fatto che fosse inglese E di colore.
Ma qual è il punto?
Forse non lo è? Se è di colore, che male c'è nel dirlo? Se ciò lo distingue tra gli altri (questo non lo so, ma penso sia così; in caso contrario l'autore non avrebbe fatto così) l'autore fa bene a dire "il pilota di colore" (tra le altre cose).
Mi sembra quasi che si debba tacere la cosa. Ma, appunto, questo mi sa di razzismo.
E' di colore? Lo diciamo e nessuno se ne curi, come se avessimo detto "l'inglese". Proprio perché non c'è nulla di strano o di negativo.
E' di colore? Non diciamolo, potrebbe essere offensivo.
Quale di queste due argomentazioni le sembra più auspicabile?

Un discorso molto simile si applica alla questione originale, che lei cita.
Non vedo onestamente dove stia il problema.