Plurale nomi propri

[Enzo Cursio]

Buonanotte, mi scuso per l'orario ma seppur di tanto in tanto la cultura sembri latitare, pare non dorma mai. Vengo al dubbio e alla frase incriminata. "...a rendere i tanti ingenui Pinocchio ( o Pinocchi? ) facili prede dei troppi Mangiafuoco...". Mentre rileggo mi rendo conto che probabilmente la risposta me la sono data io stesso scrivendo " troppi Mangiafuoco " e non Mangiafuochi. E' che Pinocchi non mi suona poi tanto male.
Vi chiedo, esiste una regola generale alla quale affidarsi ed eventuali eccezioni?

[Marco1971]

Dovrebbe trovare la risposta qui.

Benvenuto!

[Enzo Cursio]

Grazie Marco. Ho letto con attenzione la pagina che mi ha consigliato nella quale si distingue tra nomi, cognomi e soprannomi. I primi e i terzi - con tutte le specifiche del caso - sono variabili al plurale, mentre i cognomi restano invariati. Ma tornando al mio caso. Pinocchio e Mangiafuoco non credo rientrino in nessuna delle tre categorie; non sono nomi non avendo un cognome e viceversa. E altrettanto non credo siano soprannomi. Come si dice al termine della trattazione che mi ha inviato, recentemente, per quanto riguarda i nomi, sono ammesse le due possibilità - variabile e invariabile - e si consiglia di lasciar fare al nostro buon orecchio. Il mio mi dice di conservare sia Pinocchio che Mangiafuoco invariati. E il suo?

[Infarinato]

Il mio, Pinocchi e Mangiafuoco (il primo è un nome proprio derivato da un nome comune in -o, il secondo è un soprannome derivato dal corrispondente nome comune invariabile).

[Ferdinand Bardamu]

Il mio, Pinocchi e Mangiafuoco (il primo è un nome proprio derivato da un nome comune in -o…).

E poi lo stesso Collodi fa dire a Geppetto d’aver conosciuto «una famiglia intera di Pinocchi: Pinocchio il padre, Pinocchia la madre…».

[Enzo Cursio]

...e se lo dice Collodi non posso che convenire. Grazie a entrambi