Quando la incontrai la prima volta (in un forum di informatica) pensavo che significasse semplicemente "introduzione di una funzione" o in generale di un componente in un programma o in un apparecchio.
Il Treccani in linea dice però:
[Comunque l'accezione generica 1 deve essere recente, perché non è contemplata ad esempio dal mio Zingarelli 1995.]implementare v. tr. [adattam. dell'ingl. (to) implement, der. del lat. implere “riempire, condurre a termine”] (io impleménto, ecc.). – 1. Adempiere, completare, perfezionare: i. un accordo, un contratto e sim.; dare pratica realizzazione a un piano, a un progetto. 2. Con accezione partic., in informatica, allestire un sistema o una procedura a partire dagli studî preliminari fino alla sua messa in opera definitiva, attraverso le fasi intermedie di programmazione e prova. ✦ Oltre al presente verbo e al sost. implementazione (v. la voce), sono stati introdotti dall'ingl. in alcuni linguaggi settoriali anche il s. m. impleménto e gli agg. implementale, implementare (ingl. implement, implemental, implementary).
Probabilmente a causa di questa idea "informatica" che me ne sono fatta all'inizio, mi piace decisamente poco trovare frasi come «È prevista l'implementazione di una serie di servizi per la raccolta e la gestione dei materiali elettronici distribuiti in modo capillare sul territorio». Ma non bastava realizzazione?

Non so, forse è solo una mia idiosincrasia...