Rilasciare

Spazio di discussione su questioni di lessico e semantica

Moderatore: Cruscanti

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Daniele
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Rilasciare

Intervento di Daniele »

L'eroe di un racconto per ragazzi incita il suo magico compagno a scatenare i suoi superpoteri: "Rilascia la tua potenza!"
A me quest'uso di rilasciare pare scorretto, forse un calco dall'inglese to release.
Ho cercato anche su un paio di dizionari, e alla voce rilasciare non ho trovato scatenare. Ho ragione?
Buone vacanze a chi è già in ferie, e a chi sta per partire! :)

MODIFICA - È vero, rilasciare significa anche liberare, ma nel senso di lasciare andare liberi, per esempio dei prigionieri, non nel senso di liberare i propri poteri… no?
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Marco1971
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Intervento di Marco1971 »

In effetti, tale accezione non è attestata. Sarà una cattiva traduzione dell’inglese to release.
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
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Luca86
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FT

Intervento di Luca86 »

Daniele ha scritto:L'eroe di un racconto per ragazzi incita il suo magico compagno a scatenare i suoi superpoteri: "Rilascia la tua potenza!"
Sono curioso, caro Daniele: dove l'ha sentito o letto?
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u merlu rucà
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Intervento di u merlu rucà »

Prenderà comunque piede perché, pur essendo probabilmente un calco dall'inglese, è perfettamente comprensibile per analogia: rilasciare un detenuto equivale a rimettere in libertà, rilasciare la potenza significa liberare, rimettere in libertà la potenza stessa, già trattenuta.
Nel linguaggio scientifico si parla, per esempio, di rilasciare endorfine.
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chiara
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Intervento di chiara »

Anche a me sa di traduzione letterale. Vedrei meglio "sprigiona la tua potenza!"
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Marco1971
Moderatore
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Iscritto in data: gio, 04 nov 2004 12:37

Intervento di Marco1971 »

chiara ha scritto:Anche a me sa di traduzione letterale. Vedrei meglio "sprigiona la tua potenza!"
Avevo pensato anch’io a sprigionare, che si rivela adatto:

Sprigionare 12 Dare modo di manifestarsi a una potenzialità latente in una persona, in un popolo, in una lingua. (Battaglia)

Un esempio pescato in Google Libri:

Sulla valenza simbolica del bosco nell’opera jungeriana così scrive Bonesio: «ll bosco è per Jiinger lo spazio del sacro, dell’essere che sprigiona i suoi poteri [...]». (Sandro Gorgone, Cristallografie dell’invisibile, 2002)
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
Bue
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Iscritto in data: lun, 08 nov 2004 11:20

Re: Rilasciare

Intervento di Bue »

Daniele ha scritto: rilasciare significa anche liberare, ma nel senso di lasciare andare liberi, per esempio dei prigionieri
...i quali vengono appunto s-prigionati. 8)
Ultima modifica di Bue in data gio, 28 lug 2011 13:00, modificato 2 volte in totale.
CarloB
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Intervento di CarloB »

Scatenare potrebbe andar bene? La potenza si scatena, a volte…
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Daniele
Interventi: 247
Iscritto in data: sab, 15 dic 2007 23:18

Intervento di Daniele »

Oh perbacco, sono tornato per caso su questo filone e vedo molte risposte delle quali non avevo ricevuto notifica. Mi dispiace non aver avuto occasione di ringraziare tutti e lo faccio adesso, ribadendo che "Rilascia la tua potenza!" npn mi piace. Aggiungo che si legge sempre più spesso anche "Apple ha rilasciato il nuovo sistema operativo", e simili. Neanche questo mi piace.
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Zabob
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Iscritto in data: sab, 28 lug 2012 19:22

Intervento di Zabob »

Conoscevo usi "genuini" di rilasciare (un ostaggio, una flatulenza...) e accezioni ricalcate sul release inglese (rilasciare un'intervista o una dichiarazione, un certificato, un disco o un film, l'ultima versione di un programma o di un sistema operativo, un farmaco o un ormone nel sangue...).
Finché non mi sono imbattuto, in documenti dedicati alla manutenzione dei corsi d'acqua, in frasi come:
Dovranno invece essere rilasciati tutti gli esemplari in grado di assicurare il mantenimento nel tempo del popolamento forestale e le specie legnose di maggiore pregio naturalistico.
Il rilascio di una fascia, anche ridotta, di vegetazione lungo tutto il piede di sponda concorre a contenere i problemi di erosione.
È evidente che in questo caso rilasciare viene usato come sinonimo di "mantenere, conservare": ma perché? Non mi pare che l'inglese to release preveda anche questo significato.
Ultima modifica di Zabob in data ven, 24 ott 2014 12:00, modificato 1 volta in totale.
Oggi com'oggi non si sente dire dieci parole, cinque delle quali non sieno o d'oltremonte o nuove, dando un calcio alle proprie e native. (Fanfani-Arlìa, 1877)
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Animo Grato
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Intervento di Animo Grato »

Zabob ha scritto:ma perché?
L'eterna domanda di Giobbe... :(
«Ed elli avea del cool fatto trombetta». Anonimo del Trecento su Miles Davis
«E non piegherò certo il mio italiano a mere (e francamente discutibili) convenienze sociali». Infarinato
«Prima l'italiano!»
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GFR
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Iscritto in data: ven, 10 ott 2014 21:39

Intervento di GFR »

Zabob ha scritto:Conoscevo usi "genuini" di rilasciare (un ostaggio, una flatulenza...) e accezioni ricalcate sul release inglese (rilasciare un'intervista, un certificato, un disco o un film, l'ultima versione di un programma o di un sistema operativo, un farmaco o un ormone nel sangue...).
Finché non mi sono imbattuto, in documenti dedicati alla manutenzione dei corsi d'acqua, in frasi come:
Dovranno invece essere rilasciati tutti gli esemplari in grado di assicurare il mantenimento nel tempo del popolamento forestale e le specie legnose di maggiore pregio naturalistico.
Il rilascio di una fascia, anche ridotta, di vegetazione lungo tutto il piede di sponda concorre a contenere i problemi di erosione.
È evidente che in questo caso rilasciare viene usato come sinonimo di "mantenere, conservare": ma perché? Non mi pare che l'inglese to release preveda anche questo significato.
A me pare solo un caso di italiano tradotto in "burocratese".
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Zabob
Interventi: 927
Iscritto in data: sab, 28 lug 2012 19:22

Intervento di Zabob »

Cercando su Google libri ho trovato che rilasciare, nel senso di "risparmiare dal taglio", riferito ad alberi o piante, è adoperato almeno dal 1861, in testi e leggi di argomento agrario-forestale. Ad es. in un Giornale agrario toscano di quell'anno si legge:
...è doloroso il vedere (...) come si facciano improvvidamente dei tagli negli alti monti e nelle più scoscese pendici senza pensare a provvedere alla direzione delle acque ed alla riproduzione del bosco col rilasciare ad ogni taglio un determinato numero di piante, che, appunto dall'ufficio cui sono destinate, s'indicano col nome di matricine.
Forse più che di un uso burocratico parlerei di un uso tecnico, mentre al primo va senz'altro ascritto "rilasciare" riferito a licenze, passaporti ecc. che in precedenza ho erroneamente collegato all'inglese to release.
Ultima modifica di Zabob in data gio, 16 ott 2014 19:34, modificato 1 volta in totale.
Oggi com'oggi non si sente dire dieci parole, cinque delle quali non sieno o d'oltremonte o nuove, dando un calcio alle proprie e native. (Fanfani-Arlìa, 1877)
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GFR
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Iscritto in data: ven, 10 ott 2014 21:39

Intervento di GFR »

A proposito di rilasciare, per me è una novità, dalla Treccani:
5. intr. (aus. avere) Nel linguaggio marin. si dice che la nave rilascia (ma è più com. l’espressione navigare di rilascio) quando, per forza di tempo o per avaria, è costretta a interrompere il suo viaggio e a rifugiarsi in un porto.

Per l'uso agrario-forestale di rilasciare: contenti loro. Speriamo solo che i boscaioli capiscano quello che devono fare quando leggono di dover rilasciare un albero. :)
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marcocurreli
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Località: Cagliari

Intervento di marcocurreli »

In campo forestale il termine "rilascio" si è sempre usato, ed è legato alla tecnica della matricinatura, che consiste nel preservare dal taglio un certo numero di piante scelte in modo opportuno, dette appunto "matricine". Suppongo che il verbo in questione abbia il significato di "liberare dal taglio", piuttosto che quello di "conservare".
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